mercoledì 29 giugno 2011

La nostra visione del decoro non deve fare i conti con le necessità prioritarie del partito

Forse, e sottolineo forse, non c’è nulla di male se il PD faentino decide ora di fare la sua Festa Democratica in pieno centro cittadino visto che negli ultimi anni la partecipazione alla tradizionale kermesse del partitone rosso languiva e stentava  vistosamente.
E neppure mi curerei troppo della ostentazione di arroganza con la quale si occupano spazi, come il Palazzo delle Esposizioni, tradizionalmente dedicati agli eventi culturali di rilievo tra i quali non è di sicuro ascrivibile l’ex Festival dell’Unità.
Del resto, i confini nell’uso del potere pubblico per fini “privati” sono molto sottili in casa PD come ben sanno anche i cittadini di Casola Valsenio che non dimenticano la reiterata omissione del pagamento dell’occupazione del suolo pubblico perpetrata da anni da PCI, PDS, DS, PD.
Quello che più di ogni altra cosa dovrebbe infastidire i cittadini di Faenza è che l’ex sindaco PD di Faenza, Claudio Casadio, pochi anni fa ha fatto spendere alle esauste casse comunali della città circa 500mila euro per allestire in zona Graziola un’area ad uso pressoché esclusivo del PD per la propria festa annuale. Non ci vuole molto a capire che anche in questo caso ha buttato al vento una montagna di soldi.
Di certo, e sottolineo di certo, se quei soldi li avesse destinati ad ampliare l’offerta di scuola dell’infanzia nella sua città, sempre alle prese con liste di attesa paurose, avrebbe reso un servizio ben più decoroso ai suoi concittadini
Ma probabilmente la nostra visione del decoro non deve fare i conti con le necessità prioritarie del partito.

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