mercoledì 22 giugno 2011

Sindaco e pm sepolti dalla spazzatura: ora urlano al complotto

5856359477_e26d023735_zA Napoli è già emergenza. Finito il tempo degli slogan e dei concerti in salsa partenopea dell’onnipresente Roberto Vecchioni, il neo-Sindaco De Magistris si trova a combattere l’emergenza che da anni ormai flagella il capoluogo campano.
“L’immondizia arriverà al terzo piano delle case”, disse profeticamente Vittorio Feltri mentre il Viminale sfornava percentuali bulgare a favore dell’ex Pm che Di Pietro considera il proprio “figlio politico”.
Una profezia che si sta tramutando in realtà.
“Entro l’estate partiremo con la raccolta differenziata”, tuonò tra un mercato del pesce e l’altro l’allora candidato De Magistris; “faremo di Napoli la città dell’ecologia”, disse invece in qualche caffè del centro chic.
Passato qualche giorno, fatta la Giunta, l’immagine che abbiamo davanti agli occhi è quella tristemente nota dei roghi di rifiuti, delle montagne di spazzatura che ormai sono diventate parte dello skyline partenopeo. Uno schifo, una vergogna per una delle città più belle del Mondo. Ed ecco che, allora, il De Magistris di tricolore fasciato, sfodera la promessa che tutta la popolazione attendeva: “Entro cinque giorni risolveremo tutto”.
Capito? Entro cinque giorni. Ma non era Berlusconi ad aver “ingannato i napoletani promettendo di risolvere l’emergenza in qualche giorno”? Sì, almeno così ci raccontava lo stesso Sindaco durante la campagna elettorale. Così ci diceva mentre spiegava alle telecamere di Sky o a quelle di Ballarò come si dovesse “escludere la costruzione di termovalorizzatori o l’apertura di discariche”. Peccato che l’immondizia, da qualche parte, vada messa. Come succede in ogni contesto civile e umano. No, per De Magistris tutto si risolve con la differenziata, da attuare in pochissime settimane. Un’utopia, ovviamente. Lo capirebbe pure un bambino.
Insomma, su Napoli si addensano nubi cariche di pioggia: dopo il decennio bassoliniano e l’agonia jervoliniana, ora è la volta del populismo spiccio e inconcludente del pubblico ministero prestato alla politica attiva. Un disastro. Eppure, il 65% dei napoletani l’ha voluto. La stragrande maggioranza degli elettori ha creduto alla sua promessa di trasformare la città in un polmone verde ecologico. Le prospettive, però, sono opposte.
Finito il tempo dei festeggiamenti e dei pianti di gioia, la realtà è quella dell’immondizia che invade sempre di più le strade della città, senza che il Sindaco dalle facili promesse sappia cosa fare. Un dramma nel dramma.

1 commento:

  1. chiedetevi come mai di notte arrivano a Napoli camion da fuori carichi di rifiuti che poi vengon scaricati in centro a Napoli. Il miracolo di Silvio al contrario?

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