lunedì 2 maggio 2011

La clandestinità è sanzionata in tutta Europa ma per la corte di giustizia europea l’Italia non deve ricorrere alla reclusione. Ma perché, senza tanti cavilli giuridici, agli altri paesi è consentito?

immigrazioneLa sentenza della corte di giustizia europea secondo cui l’Italia non può punire con la reclusione i clandestini che non rispettino l’ordine di abbandonare il Paese è poco comprensibile. Ha giustamente dichiarato il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, “Rischiamo di non poter più adottare le misure delegate ai sindaci, ai tutori dell’ordine, alla magistratura. Perché sempre e solo noi, quando altri paesi vanno molto meno per il sottile?”.

Ecco come viene perseguito il reato di clandestinità nei principali Stati membri della Ue, quando uno straniero entra o soggiorna nel Paese senza i necessari documenti richiesti dalla legge, oppure vi resti oltre il termine previsto dal suo visto d'ingresso.
Francia. Reclusione di un anno e ammenda di 3.750 euro. Prevista anche la possibilità di vietare al condannato l'ingresso o il soggiorno nel Paese per una durata non superiore a tre anni.
Germania. Sanzione pecuniaria e, in alternativa, un anno di reclusione. Quest'ultima può arrivare fino a tre anni nei casi piu' gravi, come quello in cui ci sia recidività del reato.
Regno Unito. L'Immigration Act prevede che nei confronti dei clandestini il giudice proceda con rito sommario. Le pene previste sono una multa fino a 5000 sterline e la detenzione fino a sei mesi. Pene maggiori sono riservate a chi facilita il transito degli irregolari e la tratta delle persone.
Spagna. Sono previste solo sanzioni amministrative, la cui entità viene stabilita in base alla gravità del reato.
Belgio. Reclusione fino a tre mesi.
Danimarca. Reclusione fino ad un anno oppure una multa.
Grecia. Almeno tre mesi di reclusione oppure una multa.

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