giovedì 14 aprile 2011

Perché il Parco dei Gessi Romagnoli appalta la gestione del Rifugio Carnè alla chetichella e senza alcun rispetto per il precedente gestore?

pict003Prende avvio nel peggiore dei modi la gestione consortile del Parco dei Gessi Romagnoli che fin dai primi provvedimenti sembrerebbe mancare di trasparenza amministrativa e gestionale.L’ultimo caso segnalato riguarda una strana gara di appalto del Rifugio Ca’ Carnè inserito nel Centro Servizi al Parco sito nel Comune di Brisighella

E’ opportuno ricordare che il Centro Servizi al Parco è costituito da:
a) un immobile attualmente adibito ad abitazione
b) una capanna scout
c) una capanna Norvegese unico punto di barbecue autorizzato nel parco
d) un museo- aula didattica
e) un immobile adiacente la grotta Tanaccia
f) un immobile denominato Rifugio Carnè con bar locanda e ristorante

Ad eccezione del Rifugio Carnè che da 14 anni è gestito da un affittuario, tutte le strutture e gli immobili del Centro Servizi sono in disponibilità diretta del guardia parco che su incarico del Consorzio Parco svolge anche mansioni di guida turistica e similari, e per questo è regolarmente retribuito
Nel mese di dicembre 2010 scade, dunque, il contratto di locazione del Rifugio stipulato molti anni prima dalla Società d’Area Terre di Faenza, ma nessuno dei nuovi amministratori, tantomeno il Direttore del Parco, ritiene, necessario o opportuno, informare il gestore della necessità di interrompere l’attività, né da alcuno viene manifestata l’intenzione di procedere a gara. E così il gestore prosegue tranquillamente la conduzione pensando a un rinnovo contrattuale quasi automatico come prassi vorrebbe.

Invece in data 7 Marzo 2011 egli viene a conoscenza che la gestione del rifugio è stata oggetto di Bando Pubblico da parte del Consorzio Parco quando in realtà lui aveva già assunto impegni, appuntamenti, prenotazioni per l’intero anno e aveva già programmato i Cree estivi delle Parrocchie abituali utilizzatrici della struttura. Aveva insomma mantenuto le caratteristiche della gestione familiare che per tanti anni aveva caratterizzato l’attività sua e della sua famiglia.

Quindi il Parco, dimostrando una notevole indifferenza per le preesistenti situazioni lavorative, mette in gara la gestione del rifugio per il biennio 2011-2012 inserendo tra le condizioni preferenziali impegnative richieste progettuali come:
- le iniziative promozionali quali cene a tema, serate di degustazione in collaborazione con le aziende agricole,
- i pacchetti turistici di promozione al pernottamento/pensione/visita guidata o escursione,
- la valorizzazione dei prodotti tipici locali utilizzati e le relative ricette;
- le proposte di arredamento e allestimento e decorazione della sala da pranzo, delle stanze da letto e dell'aia;
- il programma di manutenzione ordinaria e pulizia delle strutture ad uso pubblico;
- l’estensione del calendario e degli orari di apertura rispetto a quanto stabilito come minimo dello schema di contratto;
- le migliorie e/o l’adeguamento funzionale ed impiantistico di manutenzione straordinaria dei locali considerando una proposta di massima dei relativi interventi a completo carico dell'aggiudicatario concessionario, i tempi massimi di realizzazione e completamento delle opere e l'indicazione di massima del piano finanziario dell'investimento che si prevede di realizzare.
- la strategia di promozione dell'attività (forme e tipologia di pubblicità dell'attività svolta all'interno dell'immobile);
- le aziende agricole locali contattate e disposte a collaborare (con lettere di appoggio).

Tutte queste nuove richieste vengono avanzate per un contratto di locazione di due anni (leggasi due) mentre di norma i contratti di locazione di questo tipo non sono mai inferiori a cinque anni anche e soprattutto per dare un minimo di stabilità all’investitore e per consentire i necessari ammortamenti.
Il bando, che non viene pubblicizzato in alcun modo, trova pubblicazione nell’albo pretorio online del Consorzio e stabilisce in 15 giorni - dal 7 al 21 Marzo 2011 – il tempo per la formulazione delle offerte comprensiva della complessa stesura dei cosiddetti progetti di qualità nonché per i sopralluoghi alle strutture funzionali alla redazione degli elaborati tecnici. Tempi assolutamente inadeguati a consentire la partecipazione documentata di chicchessia.
E infatti non meraviglia che i concorrenti alla fine siano solo due: il guardia parco e il vecchio gestore. La base d’asta in aumento è di 6.500,00 euro. L’offerta economica migliore è quella del vecchio gestore ma l’aggiudicazione della gara avviene a favore del guardia parco perché i cosiddetti fattori progettuali sono stati giudicati migliori dalla commissione di valutazione.
Le caratteristiche di questa singolare gara lasciano il campo a molti dubbi e a molte riserve procedurali che avanzeremo nelle sedi istituzionali, per sapere:

1. Perché il Consorzio Parco non ha comunicato al gestore la necessità di interrompere la conduzione del Rifugio Carnè alla data del 31 dicembre 2010 lasciandolo invece procedere in una gestione extracontrattuale fino a marzo del 2011 esponendolo anche a danni economici rilevanti
2. Perché non si è ritenuto di proporre al locatario, in virtù della pluriennale esperienza, una proroga contrattuale o un nuovo contratto che contemperasse anche le attività migliorative richieste dalla direzione del parco in sede di gara?
3. Perché i tempi di pubblicazioni del bando sono stati limitati a soli 15 giorni soprattutto in presenza dei complessi elaborati tecnici da acquisire e da produrre?
4. Perché non è stata pubblicizzata la gara se non attraverso la pubblicazione in albi pretori on line del tutto ininfluenti per una effettiva diffusione conoscitiva?
5. Perché è stata prevista una locazione di soli due anni che appare inadeguata a fronte delle progettazioni collaterali imposte in sede di presentazione dell’offerta e che risulta anche anomala nella durata delle locazioni commerciali?
6. Quale sia esattamente la posizione giuridica del guardia parco rispetto alle funzioni già svolte contrattualmente e se tale ruolo sia compatibile con l’attribuzione di ulteriori commesse economico-commerciali da parte del Consorzio Parco stesso come, appunto, la conduzione del Rifugio Carnè?
7. Perché, in subordine, non si è ritenuto di appaltare l’intero complesso di funzioni costituito da tutte le attività e da tutte le proprietà costituenti il Centro Servizi al Parco che avrebbe avuto una ben migliore rilevanza progettuale ed una ben maggiore rilevanza economica anche ai fini della razionalizzazione gestionale?

Tutti questi elementi dovranno essere opportunamente chiariti.

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