mercoledì 23 febbraio 2011

I manifesti con le foto di Berlusconi e Mubarak uniti nella tirannide: le risibili risoluzioni strategiche dei tribunali del popolo autoconvocati

2276975665_142e32baed_bTutti gli uomini sono mortali; Socrate è un uomo; Socrate è mortale”. Questo è un (noto) sillogismo, obbedisce alla logica, funziona.
“Tutti i tiranni sono invisi a Zagrebelsky e a MicroMega; Berlusconi è inviso a Zagrebelsky e a MicroMega; Berlusconi è un tiranno”.
Questo è un imbroglio, un paralogismo, una sfida temeraria alla logica, al buon senso civile e alla legge dei numeri sulla quale si fonda ogni democrazia.

Però funziona lo stesso nella testa vuota di chi attacca manifesti con le foto di Berlusconi e Mubarak uniti nella tirannide; e nella testa quadra degli estensori di appelli contro il “dispotismo proprietario”, risoluzioni strategiche che mirano a sbaragliare il Cav. attraverso una lotta in stile piazza Tahrir, condanne moralistico-giudiziarie vergate da tribunali puritani autoconvocati.

Gad Lerner dice in tivù che ci sarà un motivo se anche in Italia un maghrebino si è dato fuoco per protesta contro le ingiustizie (sospetta vessazione da parte di vigili urbani). I compagni del manifesto invocano il People Power, “la forza della società che perde la paura e l’indifferenza e si riversa nelle strade fino a quando il despota è mandato a casa”. La banda Flores-Travaglio vorrebbe stabilire uno stato d’emergenza “secondo una irrinunciabile e improcrastinabile legittima difesa repubblicana, proclamando solennemente e subito il blocco sistematico e permanente del Parlamento (…) con tutti i mezzi che la legge e i regolamenti mettono a disposizione”. Siccome agonizza il TTB (tutti tranne Berlusconi), ci provano col TTP, tutto tranne la politica per disfarsene. Perché il loro non è un Aventino, la plebe politica non secede: sta tutta o quasi con il Cav.

da Il Foglio del 22/2/2011 (redazionale)

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