“Non perdiamo i fondi del Ministero dell’Istruzione destinati alle aziende che assumono ricercatori. La Regione segua l’esempio della Lombardia e sigli un accordo di programma per sfruttare un’opportunità che soprattutto nel nostro territorio potrebbe portare non pochi vantaggi alle nostre aziende. Penso al polo tecnologico Centuria – Rit di Faenza e al nascente polo tecnologico di Ravenna incentrato sul rilancio della cantieristica da diporto”. Lo dichiara il consigliere regionale del Pdl Gianguido Bazzoni che ha firmato una risoluzione presentata dal gruppo Pdl all’assemblea legislativa, primo firmatario il capogruppo Giuseppe Villani.
Nella risoluzione si ricorda che “tra la Regione Lombardia e il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca è stato sottoscritto un accordo di programma che prevede l’esenzione dal pagamento delle tasse regionali e statali a favore delle imprese lombarde che assumeranno ricercatori; l’accordo contempla lo stanziamento di 120milioni di euro, di cui il 50% circa a fondo perduto – 61 milioni erogati dalla Regione Lombardia e 59 milioni dal Ministero – in tre anni (2010-2013) per sviluppare in quella regione iniziative di ricerca industriale, di sviluppo pre competitivo, di alta formazione e di valorizzazione dei risultati della ricerca in settori considerati strategici per l’economia lombarda come agroalimentare, aerospazio, edilizia sostenibile, energia e fonti rinnovabili e per potenziare l’attività dei distretti tecnologici operativi nelle biotecnologie, tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Ict) e nuovi materiali; 13 milioni di euro di quello stanziamento saranno destinanti al potenziamento del capitale umano nell’ambito della ricerca e a progetti di ricerca applicata realizzati da università e imprese”. Inoltre nel documento è ribadito che “entro pochi mesi saranno pubblicati i bandi e i regolamenti che definiranno termini e modalità per l’accesso ai fondi, poiché l’accordo prevede l’importante coinvolgimento di altri soggetti pubblici, privati, misti e senza fine di lucro” e che “questo accordo costituisce il primo atto dell’applicazione della riforma dell’università da poco approvata, fra i cui principi c’è l’impegno a coniugare la ricerca scientifica con l’innovazione e la competitività del sistema produttivo, ed è la risposta concreta, grazie alla defiscalizzazione delle risorse destinate alla ricerca scientifica, alle accuse di chi paventava la precarizzazione dei ricercatori”.
La risoluzione impegna dunque l’Assemblea legislativa e la Giunta regionale “ad attivarsi prontamente con il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca per sottoscrivere un accordo analogo anche con la
Regione Emilia-Romagna, poiché la ricerca è un elemento fondamentale per favorire la competitività delle nostre imprese e un accordo come quello citato sarebbe un aiuto di rilevante importanza per il nostro sistema industriale sia per agganciare stabilmente la ripresa economica sia per garantire la nascita di nuovi brevetti e di nuovi prodotti”.
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