Tutto il Pdl si sta mobilitando, in varie forme, per difendere il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi da un’aggressione mediatico-giudiziaria che non ha precedenti dal dopoguerra. Vi sono delle coincidenze impressionanti fra le vicende politiche e giudiziarie di cui fu vittima Bettino Craxi e quelle di questo periodo in cui è protagonista Berlusconi.
E’ lo stesso ufficio giudiziario, la stessa tecnica d’indagine e gli stessi gruppi editoriali protagonisti, per l’ennesima volta, di un vero e proprio assalto al Governo. L’opposizione ha fatto di tutto per bloccare l’approvazione della legge sulle intercettazioni, normativa che escludeva un uso improprio o addirittura illegittimo di uno strumento particolarmente delicato. Le intercettazioni, infatti, non sono state predisposte a seguito di una notizia di reato, ma per costruire una notizia di reato.
In Italia i problemi sono altri, più rilevanti rispetto alla vita privata di Berlusconi. Appare sempre più evidente che una parte della magistratura stia destabilizzando il Paese. Nello stesso tempo non è chiaro il ruolo dei Servizi segreti italiani: dov’erano mentre il Presidente Berlusconi veniva spiato nella propria abitazione? a chi effettivamente rispondono?
Occorre al più presto ripristinare le garanzie previste dall’art.68 della Costituzione, ossia l’immunità parlamentare, che fu cancellata, a furor di popolo, nel 1993.
Questo ripristino servirà ad evitare che il potere politico, espressione della volontà popolare, sia in balia del potere giudiziario.
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