martedì 30 novembre 2010

Elezioni in vista? Ecco rispuntare la Conferenza Economica Provinciale dove i papaveri del PD mostrano, a parole, un grande piglio manageriale salvo poi…

4688307255_6948c8a1fd_bL’aria di elezioni è un po’ come la pioggia per i funghi quando se ne va l’estate e l’autunno incombe: produce un humus straordinario per complesse ma inutili “conferenze economiche”.
Nel 2003 ci fu la conferenza economica della Provincia di Ravenna, nel 2009 la conferenza economica comprensoriale di Faenza; nel 2010 poteva mai mancare, in vista delle elezioni provinciali di primavera, una nuova conferenza economica provinciale anche se la precedente, quella del 2003, aveva fissato i propri obiettivi al 2013? Naturalmente no e così tutti sono convocati a Ravenna il 13 Dicembre per assistere alla sfilata di Casadio &Co.
Se qualcuno pensa che, tanto, una conferenza in più o in meno grandi danni non ne possa fare, si sbaglia perché questa nuova conferenza provinciale, che pure costa meno delle precedenti, ci costringerà a sborsare all’incirca 60mila euro di cui 36mila vanno a Nomisma, il ben noto centro studi di Prodi che curerà le indagini economiche e di mercato.
Sull’utilità di questo fiume di parole e di carta sarebbe meglio stendere un velo pietoso anche perché l’esperienza di questi decenni ha dimostrato la sostanziale inutilità delle kermesse programmatorie targate PD. Basti citare il caso eclatante dei grandi centri commerciali che nella precedente conferenza provinciale non erano né presenti, né dibattuti ma che sono stati raddoppiati per numero e per collocazioni solo qualche anno dopo.

Questa volta lo stato maggiore della sinistra, forse un po’ più preoccupato del solito, ha ritenuto necessario dichiarare in pochi mesi una grave emergenza in provincia di Ravenna e così ha chiamato a raccolta tutte le realtà economiche, industriali, commerciali professionali, le autorità politiche di comuni, province, regione, ma non il Governo a differenza di quanto avvenne nel 2003. Tanto per capire di cosa si parlerà queste furono, in massima sintesi, le conclusioni della conferenza del 2003:

  • Sviluppo economico come crescita ordinata e compatibile di tutte le attività nei settori primario, secondario e terziario dell’economia.
  • Attivazione di strumenti che rafforzino il sistema delle imprese potenziando la capacità del territorio di attrarre investimenti, locali ed esterni per creare un clima favorevole agli investimenti.
  • Più aree destinate allo sviluppo industriale a costi competitivi, più servizi in rete, più attenzione ai temi generali dello sviluppo industriale.
  • Snellimento delle procedure che deve avvenire attraverso la ricerca della maggiore flessibilità con norme chiare e fattibili nell’ambito degli strumenti. I Piani Regolatori, i Piani di Coordinamento e gli altri strumenti (regolamenti edilizi ed altro).
  • Le imprese, in particolare le piccole e medie, devono trovare nell’apparato pubblico la semplificazione e lo snellimento delle regole e creare fiducia nel rapporto con l’utente.
  • Sostegno alla libera iniziativa e allo sviluppo anche operando in contesti dinamici dove la discrezionalità non diventi incertezza del diritto ed i tempi e gli iter decisionali non siano incompatibili con i ritmi dell’economia.
  • Miglioramento dell’efficienza nell’interesse alle imprese e dei cittadini,
  • L’impresa privata, componente fondamentale del tessuto sociale, può essere coinvolta nella erogazione dei servizi al cittadino.
  • Redazione del “Piano locale delle liberalizzazioni e delle privatizzazioni” con relativo affidamento tramite procedure ad evidenza pubblica.
  • Infrastrutture: Mare – gomma - ferrovia e sviluppo integrato della logistica per segnare la capacità delle imprese di stare sul mercato globale e la capacità del territorio di attrarre nuovi investimenti, industriali e non, e crescenti flussi turistici.
  • Ferrovie: I collegamenti ferroviari al Brennero lungo la direttrice Ferrara-Suzzara-Mantova ed al distretto ceramico di Sassuolo
  • Porto: Deve mantenere attraverso l’adeguamento progressivo dei fondali, la capacità di accogliere navi di sempre maggior pescaggio.
  • Turismo: asse portante dell’economia, deve mettere in rete le opportunità offerte dal comprensorio turistico mare-collina-città d'arte, per valorizzare ulteriormente il patrimonio culturale e le infrastrutture turistiche esistenti (circoli nautici, circoli golf, Mirabilandia, le Terme), in modo da aumentare la durata media dei soggiorni, con benefici effetti su tutte le attività connesse.

Come è fin troppo facile osservare si tratta della solita parata di ovvietà che in moltissimi casi neppure rientrano nelle possibilità di governo della provincia Una parata che non serve a nulla se non accreditare il candidato Claudio Casadio scelto dall’establishment alle primarie del PD che si svolgeranno da lì a sei giorni, il 19 dicembre. A spese nostre, naturalmente.

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