lunedì 20 settembre 2010

La differenza sta nella leadership: la stampa di oggi lo conferma

4441058890_f7a9df6193_z Il Corriere della Sera (Ernesto Galli della Loggia) - C’è un solo, vero vantaggio strategico che la destra italiana ha sulla sinistra. La destra ha un capo, la sinistra no. Specie quando si tratta di votare, di scegliere un futuro presidente del Consiglio questo si rivela un vantaggio decisivo. Il candidato della destra è il suo capo effettivo, conosciuto e riconosciuto come tale… La scelta di Berlusconi come capo della destra, per varie ed ovvie ragioni (ma anche per una meno ovvia e di solito dimenticata: ed è che la destra italiana quale oggi la conosciamo l’ha inventata lui e solo lui) non ha bisogno di spiegazioni… La sinistra invece… non riesce ad avere un capo…

Sole 24 Ore (Stefano Folli) - Forse il manifesto di Veltroni «porterà la bufera nel Pd», come pensa Rosi Bindi ed è probabile che abbia ragione… il documento veltroniano scompagina il quadro e rende di fatto impraticabile la candidatura di Bersani a Palazzo Chigi. Il che può apparire secondario, ma non lo è. Perchè dalla scelta del candidato premier dipende tutto: il profilo del centrosinistra, le sue alleanze, il disegno da proporre al paese. Dunque le sue possibilità di vittoria elettorale di fronte all'asse Berlusconi-Bossi

Italia Oggi (Sergio Soave) - Le basi analitiche su cui è fondato l'attacco frontale sferrato da Walter Veltroni alla segreteria del suo partito sono piuttosto fragili e le conclusioni che ne trae abbastanza contraddittorie… Quello che invece non appare ragionevole, … è «il modo, il tono, il tempo» della replica. Il modo consiste nella ridicola insinuazione di una volontà di Veltroni di favorire Berlusconi in una fase di difficoltà della maggioranza, il tono è quello delle intemerate con risvolti moralistici che mette in dubbio persino al buona fede dell'interlocutore, il tempo è quello frettoloso di chi non aspetta neppure di conoscere il testo di un manifesto per demonizzarlo. Sembra che Bersani e compagni non abbiano molta fiducia nell'esito della sfida che hanno lanciato alla maggioranza, ma che si premuniscano indicando il capro espiatorio del possibile fallimento nel solito «nemico interno», secondo la logica un po' stalinista della caccia alla quinta colonna.

Il Messaggero (Marco Conti) - … I motivi di ottimismo non mancano. E non solo per la mano tesa della pattuglia dei finiani, ma anche per i segnali che arrivano dalle opposizioni. A far sorridere il Cavaliere non c’è sola la disponibilità del gruppetto di parlamentari siciliani dell’Udc a votare un’eventuale fiducia, ma anche i segnali che arrivano dagli ex della Margherita e ora Api … D’altra parte più volte negli ultimi giorni Fabrizio Cicchitto ha spiegato che l’intervento che Berlusconi farà in Aula sarà rivolto “non solo alla maggioranza, ma a tutta la Camera” e che “è auspicabile, che esprimano il loro sostegno anche quei parlamentari non eletti col centrodestra che vogliono assicurare la tenuta e la governabilità”…

Il Messaggero (Mario Ajello) – Correnti, micro-correnti, pseudo-correnti, post-correnti, anzi post-correntoni, correnti “ma non chiamiamole correnti”, correnti o meglio “sensibilità”, correnti come somme di atre correnti che parevano diversissime e inconciliabili ma il virus del correntismo aggrega pure gli opposti … correnti di chi aveva a suo tempo annunciato di voler sulla propria tomba il seguente epitaffio: “Ha sempre odiato le correnti” (Walter)…

Nessun commento:

Posta un commento