sabato 5 giugno 2010

Non ci si può credere

pict002 Sembra una barzelletta invece è una notizia. La Campania che dà lezioni di raccolta differenziata ai popoli caraibici: Cuba, Repubblica Dominicana, Haiti. È come chiedere a un eschimese di spiegare la sopravvivenza nel deserto o a un istruttore di surf di fare lezioni di alpinismo.
La notte di San Silvestro, poche ore prima che a Napoli si scatenasse l’inferno dei fuochi d’artificio, la giunta dell’ex Governatore Bassolino metteva a punto l’ultimo capolavoro napoletano sotto il titolo inglese: “Impegno risorse per cofinanziamento progetto europeo Caribbean sustainable waste management for a better life”. Gestione dei rifiuti ai Caraibi per migliorare la qualità della vita.
E meno male che era dicembre altrimenti si sarebbe pensato a uno scherzo di Carnevale.

Con uno stanziamento di seicentomila euro la Campania si è impegnata a trasferire la propria competenza in materia ai popoli caraibici offrendo consulenze per implementare il sistema di raccolta differenziata nel centro storico dell’Avana e in quello di Santo Domingo. E poco importa se nel centro storico di Napoli la raccolta differenziata è ancora un concetto per lo più sconosciuto e le isole ecologiche sono un miraggio. Come se non bastasse dispensare l’esperienza campana in fatto di dividere la plastica dal vetro e l’umido dalla carta, la delibera prevedeva anche la consulenza della Regione per la creazione di un impianto di compostaggio ad Haiti. «Peccato che in Campania di questi impianti non c’è traccia», commenta il neo-assessore all’ambiente Giovanni Romano.

La scoperta dell’esilarante delibera è stata fatta da alcuni esperti, una squadra di 007 amministrativi incaricata dal Governatore Stefano Caldoro di controllare la pesante eredità di delibere con inevitabili strascichi di consulenze e incarichi vari lasciata dal predecessore. L’obiettivo è cercare di tamponare l’emorragia di denaro che, per effetto di decisioni passate, esce dalle casse della Regione.
Durante i controlli ci si è imbattuti in questa delibera che farebbe anche ridere se davanti non ci fosse la drammatica situazione finanziaria della Campania. L’assessore Romano, che è stato sindaco di Mercato San Severino, un centro del salernitano che nel pieno di monnezzopoli, con il suo 70% di raccolta differenziata sembrava un’enclave svizzera, è decisamente sconcertato: «Con i seicentomila euro spesi, che molto probabilmente non si potranno recuperare perché il progetto è ormai già avviato, si potevano creare almeno tre isole ecologiche». Evidentemente per la giunta Bassolino le isole più interessanti erano quelle caraibiche.

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