Nonostante i gufi di sinistra, il sondaggio curato dall’Ispo di Renato Mannheimer, pubblicato ieri dal Corriere della Sera, dimostra, ancora una volta, la maturità degli italiani che, nella misura del 69%, approvano la manovra economica, ritenendola molto o abbastanza necessaria. Solo il 28% la giudica poco o per nulla necessaria.
C’è un altro dato interessante, che conferma sia la valutazione generale di Silvio Berlusconi sia la soluzione tecnica adottata dal Giulio Tremonti: il 61% degli intervistati ritiene che sia opportuno ridurre i finanziamenti per i servizi sociali pur di non aumentare le tasse.La preoccupazione del Premier di "non mettere le mani nelle tasche dei cittadini" è quindi largamente condivisa e questo significa anche un’altra cosa: gli italiani continuano a giudicare negativamente le prestazioni della Pubblica Amministrazione e preferiscono spendere in modo autonomo.
La crisi greca è stata seguita dal 71% degli intervistati, che si sono dichiarati preoccupati per i loro risparmi, condividendo implicitamente la linea seguita dal governo fin dall’inizio della crisi finanziaria: garantire i risparmi.
Il livello di disapprovazione della manovra, rileva Mannheimer, cresce con il crescere del titolo di studio. Nel centrodestra, il consenso raggiunge l’80%, ma nel centrosinistra esso arriva comunque al 65%.
Ci sono differenze di valutazione nei singoli provvedimenti, ma la misura prevista per accrescere la tracciabilità dei pagamenti è quella più apprezzata. Seguono la riduzione dei costi della politica e i tagli agli stipendi pubblici sopra i 90 mila euro. Prevedibilmente poco apprezzati gli aumenti delle tariffe autostradali. La maggioranza è largamente compatta nel respingere ipotesi di aumenti della pressione fiscale.
La traduzione di questi dati in consenso elettorale è stata effettuata da Euriomedia Research di Alessandra Ghisleri, secondo la quale la somma delle intenzioni di voto per il Pd, l’Idv e le altre formazioni di sinistra non raggiunge il 40%, per cui la maggioranza è intorno al 53%. Sebbene la fiducia nel Governo sia un po’ calata, quella nei confronti di Silvio Berlusconi supera il 60%.
Ma, secondo un sondaggio Swg, dopo l’approvazione della manovra, la fiducia degli elettori di centrodestra nel governo resta invariata. Confermati i giudizi positivi sui singoli punti della manovra rilevati da altri sondaggisti: in testa, infatti, risultano i provvedimenti a favore della tracciabilità dei pagamenti.
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