lunedì 14 dicembre 2009

Ancora sulla clamorosa sconfitta del PD faentino: commenti e analisi















Il commento di Gianguido Bazzoni, coordinatore provinciale del Pdl
"Le primarie di Faenza dimostrano senza ombra di dubbio che i Faentini sono veramente stanchi del “gruppo di potere dominante” (parole di Malpezzi) che ha imperversato a Faenza nei tanti anni passati, cupi e degradati. C’è da chiedersi con chi il candidato Sindaco uscito dalle primarie si proporrà di governare Faenza per cercare di porre un argine alla sua definitiva classificazione come “paesone di campagna in rapido impoverimento” testimoniato anche dal recente declassamento della sua stazione da parte delle Ferrovie dello Stato.
Se, in nome di aprioristiche scelte di campo, Laboratorio Faenza ed il suo candidato vincente dovessero mantenere la stretta alleanza con la sinistra degli affari, del potere e del declino programmato (in favore di Lugo e Ravenna), avrebbero ben raggirato gli elettori e tutti i Faentini.
Dopo una campagna asfissiante che, per mezzi economici impiegati, gareggiava con le primarie americane, Malpezzi è riuscito a portare al voto più o meno gli elettori della vecchia Margherita, mentre De Tollis ha contato su nemmeno la metà dei voti della sinistra.Tutti insieme contano su circa il 30% dell’elettorato; questo significa due cose: la prima è che la sinistra ex comunista è in grande confusione e rapido declino elettorale, la seconda è che si apre per il Popolo della Libertà e per la coalizione di centrodestra un concreta ed esaltante possibilità di vittoria alle elezioni amministrative di Faenza.

Il commento della Lega Nord
"La vittoria di Malpezzi ci porta ad un'analisi politica:  la giunta Casadio ha ricevuto una sonora bocciatura e non dalla parte politica che l'ha contrastata in questi 10 anni di mal governo a Faenza, ma dai suoi stessi elettori che hanno bocciato il suo naturale successore De Tollis sostenuto da tutta la nomenclatura del PD".
Mai come ora i dati elettorali, i sondaggi, ma soprattutto il malcontento dei Faentini danno come possibile un ribaltone a Faenza con la possibilità di un sindaco di centro destra".

Il commento odierno di Faenzanet
Possiamo dire che è successo l’impensabile, che in due mesi dal nulla è nata una novità quasi assoluta?
Il successo nella sua nettezza lascia davvero a bocca aperta: che Malpezzi potesse ottenere un buon risultato era nell’aria, ma che stravincesse con simili numeri e contro così ben attrezzati avversari, crediamo non se l’aspettasse davvero nessuno, staff del candidato in primis.
Evidentemente i quarantenni di ‘Laboratorio Faenza’ hanno avuto più lungimiranza, avvedutezza, polso della città di quanto non ne abbiano dimostrato navigati dirigenti e politici di lungo corso. Malpezzi batte non tanto De Tollis, (bravissima persona la cui forse unica colpa era quella di essere faentino da pochi anni), ma piuttosto chi lo ha sostenuto, quasi imposto alla città con una logica da nomenclatura di altri tempi. Alcuni dirigenti evidentemente non hanno tenuto conto che tante scelte non erano così gradite (vedasi l’Iper della Coop) ma contavano probabilmente una volta ancora di veder appoggiate le proprie scelte.
Ed adesso?
Adesso la sfida si sposta sulle amministrative del 21 e 22 marzo dove il vincitore delle Primarie dovrà misurarsi contro il centrodestra.
Primo passo sarà quello delle alleanze dove oltre al PD i cui massimi responsabili hanno già detto -ovviamente- che lo sosterranno, quasi certo che anche l’IdV sia un tassello della compagine elettorale (la responsabile faentina Claudia Berdondini fu la prima a sparare alzo zero sulle modalità di scelta di De Tollis). Poi Malpezzi dovrà operare la scelta tra UDC e Sinistra: in campagna elettorale aveva già annunciato che per la Sinistra i giorni al governo di Faenza erano contati (tecnicamente ha scritto "Quando avrà vinto le Primarie, valuterà se le posizioni ideologiche dei Comunisti sono ancora compatibili con il progetto di novità di cui ha bisogno il futuro di Faenza") ma nel frattempo l’UDC, o quantomeno la parte maggioritaria di quest’ultimo, si è chiamata fuori candidando Gilberto Bucci e questo nonostante a livello nazionale siano in atto ampie trattative tra Casini e Bersani, dove Faenza poteva diventare esempio e laboratorio.
Oltre alle forze politiche nazionali, vista l’attuale situazione è poi assai probabile che sorga anche una "lista Malpezzi": ad esempio a Firenze pro Matteo Renzi sono scese in campo anche due "Liste Renzi" che hanno raccolto i voti di chi pur appoggiando localmente il giovane candidato non voleva saperne di dare il proprio consenso ai partiti tradizionali. Anche a Faenza non guasterebbe che a sorreggere Malpezzi ci fosse una proposta politica per la città indipendente da Bersani e Di Pietro.

Nessun commento:

Posta un commento