E' sbagliata e miope la decisione della Corte europea di Strasburgo. Il Crocifisso è stato sempre un segno di offerta di amore di Dio e di unione e accoglienza per tutta l'umanità. Dispiace che venga considerato come un segno di divisione, di esclusione o di limitazione della libertà. Non è questo e non lo è nel sentire comune della nostra gente. In particolare, è grave voler emarginare dal mondo educativo un segno fondamentale dell'importanza dei valori religiosi nella storia e nella cultura italiana. La religione dà un contributo prezioso per la formazione e la crescita morale delle persone, ed è una componente essenziale della nostra civiltà. È sbagliato e miope volerla escludere dalla realtà educativa. Stupisce che una Corte europea intervenga pesantemente in una materia molto profondamente legata all' identità storica, culturale, spirituale del popolo italiano. Non è per questa via che si viene attratti ad amare e condividere di più l'idea europea che i cattolici italiani hanno fortemente sostenuto fin dalle sue origini.
Commenti
Gianfranco Fini (PDL): la sentenza non venga salutata come giusta affermazione della laicità delle istituzioni che è valore ben diverso dalla negazione, propria del laicismo più deteriore, del ruolo del cristianesimo nella società e nell'identità italiana.
Mariastella Gelmini (Pdl): la presenza del crocifisso in classe non significa adesione al cattolicesimo, ma è un simbolo della nostra tradizione.
Pierluigi Bersani (PD): io penso che un'antica tradizione come il crocifisso non può essere offensiva per nessuno.
Sandro Bondi (PDL): queste decisioni ci allontanano dall'idea di Europa di De Gasperi, Adenauer e Schuman. Di questo passo il fallimento politico è inevitabile.
Pier Ferdinando Casini (UDC): la sentenza è la conseguenza della pavidità dei governanti europei, che si sono rifiutati di menzionare le radici cristiane nella Costituzione europea. Il crocefisso è il segno dell'identità cristiana dell'Italia e dell'Europa.
Paola Binetti (PD): Spero che la sentenza sia semplicemente orientativa, che si collochi cioè nel rispetto delle credenze religiose.
Raffaele Carcano (segretario nazionale dell'Unione degli atei e degli agnostici razionalisti): è un grande giorno per la laicità italiana.
Paolo Ferrero (Rifondazione comunista): esprimo un plauso per la sentenza: uno Stato laico deve rispettare le diverse religioni, ma non identificarsi con nessuna.
Massimo Donadi (IDV): la sentenza di Strasburgo non è una buona risposta alla domanda di laicità dello Stato, che pure è legittima e condivisibile.
Adel Smith (Presidente dell'Unione musulmani d'Italia): i sostenitori del crocefisso in aula dovevano aspettarselo: in uno Stato che si definisce laico non si possono opprimere tutte le altre confessioni esibendo un simbolo di una determinata confessione.
Alla fine, il crocifisso resterà giustamente dov'è, nelle aule delle nostre scuole, com'è sempre stato e sempre sarà, anche se ci starà sempre più come una 'tradizione', come un 'simbolo dell'identità': come un pezzo dell'arredamento, insomma, anche perchè la maggior parte dei nostri figli poi non avrà occasione di vederlo da altre parti, visto che oltre a difendere i valori cristiani sui generis, sarebbe anche utile che i milioni di cattolici paladini della nostra religione si decidano ad andare a messa.
RispondiEliminaQuando ero piccolo, c'era la fila per fare i chirichetti, si sgomitava per accaparrarsi la 'Spartaco', l'unica tonaca della misura giusta, visto che le altre erano o troppo lunghe o troppo corte.
E devo sentirmi parlare di identità e valori cristiani da Calderoli, che divorzia e si risposa con rito celtico sul Po, inneggiando a Odino?
E' brutto dirlo, ma è davvero facile fare i buoni cristiani con il culo degli altri.
I valori cattolici?
Casini è divorziato, Fini pure, Bondi era un mangiapreti; ma questo non vuol dire niente.
Quali valori vanno salvati?
Ok il crocifisso.
E 'ama il tuo prossimo'?
E 'beati gli ultimi'?
In quale gabinetto ci si pulisce il sedere con i valori cristiani quando si decide di respingere un barcone pieno di morti di fame, bambini compresi?
Una tradizione e un'identità a targhe alterne, una religione a orologeria.
Bella roba.
Sarò anche il peggiore dei cattolici di questa Repubblica, ma fortunatamente non ho bisogno di avere un crocifisso sotto il naso, per ricordarmi chi sono e da dove vengo.
Cristiano