mercoledì 4 novembre 2009

Vietato il Crocifisso nelle scuole: noi non ci stiamo

E' sbagliata e miope la decisione della Corte europea di Strasburgo. Il Crocifisso è stato sempre un segno di offerta di amore di Dio e di unione e accoglienza per tutta l'umanità. Dispiace che venga considerato come un segno di divisione, di esclusione o di limitazione della libertà. Non è questo e non lo è nel sentire comune della nostra gente. In particolare, è grave voler emarginare dal mondo educativo un segno fondamentale dell'importanza dei valori religiosi nella storia e nella cultura italiana. La religione dà un contributo prezioso per la formazione e la crescita morale delle persone, ed è una componente essenziale della nostra civiltà. È sbagliato e miope volerla escludere dalla realtà educativa. Stupisce che una Corte europea intervenga pesantemente in una materia molto profondamente legata all' identità storica, culturale, spirituale del popolo italiano. Non è per questa via che si viene attratti ad amare e condividere di più l'idea europea che i cattolici italiani hanno fortemente sostenuto fin dalle sue origini.
Commenti
Gianfranco Fini (PDL): la sentenza non venga salutata come giusta affermazione della laicità delle istituzioni che è valore ben diverso dalla negazione, propria del laicismo più deteriore, del ruolo del cristianesimo nella società e nell'identità italiana.
Mariastella Gelmini (Pdl): la presenza del crocifisso in classe non significa adesione al cattolicesimo, ma è un simbolo della nostra tradizione.
Pierluigi Bersani (PD): io penso che un'antica tradizione come il crocifisso non può essere offensiva per nessuno.
Sandro Bondi (PDL): queste decisioni ci allontanano dall'idea di Europa di De Gasperi, Adenauer e Schuman. Di questo passo il fallimento politico è inevitabile.
Pier Ferdinando Casini (UDC): la sentenza è la conseguenza della pavidità dei governanti europei, che si sono rifiutati di menzionare le radici cristiane nella Costituzione europea. Il crocefisso è il segno dell'identità cristiana dell'Italia e dell'Europa.
Paola Binetti (PD): Spero che la sentenza sia semplicemente orientativa, che si collochi cioè nel rispetto delle credenze religiose.
Raffaele Carcano (segretario nazionale dell'Unione degli atei e degli agnostici razionalisti): è un grande giorno per la laicità italiana.
Paolo Ferrero (Rifondazione comunista): esprimo un plauso per la sentenza: uno Stato laico deve rispettare le diverse religioni, ma non identificarsi con nessuna.
Massimo Donadi (IDV): la sentenza di Strasburgo non è una buona risposta alla domanda di laicità dello Stato, che pure è legittima e condivisibile.
Adel Smith (Presidente dell'Unione musulmani d'Italia): i sostenitori del crocefisso in aula dovevano aspettarselo: in uno Stato che si definisce laico non si possono opprimere tutte le altre confessioni esibendo un simbolo di una determinata confessione.

1 commento:

  1. Alla fine, il crocifisso resterà giustamente dov'è, nelle aule delle nostre scuole, com'è sempre stato e sempre sarà, anche se ci starà sempre più come una 'tradizione', come un 'simbolo dell'identità': come un pezzo dell'arredamento, insomma, anche perchè la maggior parte dei nostri figli poi non avrà occasione di vederlo da altre parti, visto che oltre a difendere i valori cristiani sui generis, sarebbe anche utile che i milioni di cattolici paladini della nostra religione si decidano ad andare a messa.
    Quando ero piccolo, c'era la fila per fare i chirichetti, si sgomitava per accaparrarsi la 'Spartaco', l'unica tonaca della misura giusta, visto che le altre erano o troppo lunghe o troppo corte.
    E devo sentirmi parlare di identità e valori cristiani da Calderoli, che divorzia e si risposa con rito celtico sul Po, inneggiando a Odino?
    E' brutto dirlo, ma è davvero facile fare i buoni cristiani con il culo degli altri.
    I valori cattolici?
    Casini è divorziato, Fini pure, Bondi era un mangiapreti; ma questo non vuol dire niente.
    Quali valori vanno salvati?
    Ok il crocifisso.
    E 'ama il tuo prossimo'?
    E 'beati gli ultimi'?
    In quale gabinetto ci si pulisce il sedere con i valori cristiani quando si decide di respingere un barcone pieno di morti di fame, bambini compresi?
    Una tradizione e un'identità a targhe alterne, una religione a orologeria.
    Bella roba.

    Sarò anche il peggiore dei cattolici di questa Repubblica, ma fortunatamente non ho bisogno di avere un crocifisso sotto il naso, per ricordarmi chi sono e da dove vengo.

    Cristiano

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