domenica 29 novembre 2009

Sul voto per il Crocifisso il centro-sinistra casolano dimostra che il centro scompare sotto la spinta della sinistra più oltranzista

Il voto sull’Ordine del Giorno per l’esposizione del crocifisso nelle scuole che abbiamo presentato nel consiglio comunale di sabato 28 novembre 2009, rappresenta una esemplificazione perfetta del modo con cui il gruppo consiliare di centro sinistra si comporta in ogni circostanza.

Chiunque legga il nostro odg può ben vedere come non ci sia stato alcun tentativo di politicizzare l’argomento, di trarre rendite politiche da temi che nulla hanno a che fare con il confronto tra i partiti e soprattutto non ha voluto negare alcuno dei diritti che fondano le basi della convivenza dei popoli e dei cittadini nella nostra nazione.

Tutto l’ordine del giorno è stato costruito per unire e non per dividere, per comprendere non per escludere, per collegare e non per disgregare.

Ha un solo difetto: ritiene che i valori cristiani e cattolici che caratterizzano così profondamente il nostro popolo e la nostra civiltà debbano essere difesi quando si cerca di indifferenziarli e di annacquarli com’è avvenuto appunto nel caso della sentenza della corte europea in nome di una incomprensione palese per la nostra storia e per la nostra cultura.

Naturalmente ci saremmo aspettati che un ordine del giorno così formulato trovasse nel gruppo consiliare Uniti per Casola guidato da un capogruppo a lungo militante nell’Agesci e con una certa presenza cattolica, almeno una attenzione partecipe ed un rispetto sul merito.

Così non è stato: il gruppo di centro sinistra senza porsi problemi di sorta, né cercare un accordo sul testo, ha votato compatto contro l’ordine del giorno, presentandone un altro alternativo (preventivamente preparato) dove naturalmente non si manca di accusare il governo (persino sul crocifisso trovano il modo di farlo!), di difendere con una accentuazione esagerata - e perciò sospetta - i diritti dei non cattolici, accusando di uso strumentale dei simboli religiosi non si sa chi e perché . Molto altro ancora c’è in quel testo di cui raccomandiamo vivamente la lettura. Ciascuno, leggendolo potrà valutare il livello di malizia politica e di doppiogiochismo che è stato utilizzato anche in questa vicenda.

A noi che ad ogni consiglio ci dobbiamo misurare con queste forme di attacco ferocemente rancorose contro il Governo, la cosa non fa quasi più effetto, ma vogliamo sperare che faccia invece effetto e scandalo in tutti coloro (e sono tanti) che pensano che questo modo vecchio e datato di fare politica debba cedere il passo verso forme più moderne e mature di intendere il rapporto tra le persone ed anche tra i partiti.

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3 commenti:

  1. mi piacerebbe sapere dai consiglieri di maggioranza che si professa cristiano-cattolici-praticanti, per quale motivo hanno votato contro al ODG della minoranza.
    Mentre comprendo, anche se non condivido, la posizione dell’assessore Ricciardelli che si è dichiarato contrario all’esposizione del crocefisso nelle scuole e in accordo con la sentenza europea, non comprendo assolutamente la posizione di chi si dichiara cristiano-cattolico-praticante ed ha votato contro. Se si è contrari al crocefisso, si vota contro e basta, se si è a favore (ma la fede politica non lo permette) ci si astiene (al limite)ma non si vota contro.
    Forse chi ha votato contro ha letto dal sito del PD Casola Valsenio: La Voce del Padrone non solo un riferimento a Berlusconi ma un monito che ha fatto proprio.
    Forse ha ragione chi ha scritto :” Chi condivide una scelta la vota e chi vi si oppone vota contro. In democrazia va così. O no?” perché presentare un ODG alternativo?
    Forse non ho capito nulla della politica e della vita , ma da credente cattolico, ritengo più importante la Fede in Cristo della fede politica.

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  2. mi evidenzi i passi "di sinistra" nella proposta del PD casolano, che il file che hai caricato non si capisce benissimo.
    Grazie.

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  3. Mi chiedi cosa c’è di sinistra nell’odg di Uniti per Casola. Non lo so.
    Andando per esclusione: non è di destra ma non è neppure di centro dal momento che il nostro ordine del giorno, sostanzialmente mutuato dall’UDC faentina, corrisponde alla posizione centrista di un diffuso arco di forze politiche compreso il PD di Faenza.
    A Casola hanno fatto un curioso tentativo di differenziare la posizione attraverso la ricerca di accentazioni più “progressiste” però con un risultato finale molto pasticciato e alla fine incomprensibile.
    Personalmente ho molto apprezzato la posizione netta e onesta di Ricciardelli che ha votato contro entrambi gli odg; invece non ho capito per nulla il voto contrario al nostro odg di Albonetti, Nati, Tozzola cioè la componente cattolica del Gruppo Uniti per Casola.
    Fabio Piolanti

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