mercoledì 25 novembre 2009

L'ultima indagine ISPO (12/11/2009) conferma che la scelta dell'energia nucleare raccoglie il gradimento del 63% degli italiani (clicca qui per l'indagine completa)


13 commenti:

  1. Quando poi si procederà alla costruzione di centrali, magari vicino a casa vostra, vedrete che il gradimento precipiterà tragicamente. Ma sarà troppo tardi.

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  2. Non mi risulta che i cittadini di Ravenna che hanno una centrale termoelettrica da 785 MW sotto casa abbiano mai fatto proteste e manifestazioni di disperazione. Eppure il termoelettrico è una bomba per la salute e per l'ambiente.
    Tutte queste storie per l'energia pulita rappresentata dal nucleare sono, come capita spesso, una forzatura che la sinistra vorrebbe imporre al Paese.
    Ma da un po' di tempo gli italiani stanno prendendo le distanze da una visione solo ideologica della politica.
    Fabio

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  3. Nel 1987 andarono a votare sul nucleare quasi 30 milioni di Italiani.
    I Sì raggiunsero nei due quesiti specifici rispettivamente l'80,60% e 79,30%, pari a, più o meno, 20 milioni e settecentomila elettori.
    Statisticamente è impossibile che fossero tutti di sinistra.
    Il problema del nucleare, a quanto mi pare di capire, è che costruire da zero ora le centrali sia troppo costoso, anche considerando che gli altri paesi industrializzati si buttano sulle fonti rinnovabili.
    La Svezia e la Spagna pare che nel 2050 raggiungeranno l'indipendenza energetica basandosi solo sull'energia solare ed eolica.
    Avremo mica meno sole della Svezia?
    Rubbia una volta disse che se gli affidavano 20 km quadrati in Sicilia, mi pare in un'area disabitata della provincia di Enna, avrebbe soddisfatto il 40% del nostro fabbisiogno energetico.
    Mi sembra una cosa quantomeno interessante.
    E poi, inquinamento per inquinamento, ed è tutto da dimostrare che una termoelettrica inquini più di una nucleare, perchè poi le scorie da qualche parte bisogna metterle, che senso avrebbe fare in nucleare mettiamo nella provincia di Ravenna?
    Le sue due centrali termoelettriche soddisfano completamente il fabbisogno della nostra zona; anzi, ne esporta l'80%.
    Senza contare che se esplode una termoelettrica, fa un gran bel botto, ahimè, ma finisce li.
    Se esplode una nucleare, fa lo stesso un gran bel botto, ma non finisce per niente li.
    Continua approssimativamente per qualche centinaio di anni (se va bene. Sennò anche qualche migliaio, ma saremmo già tutti soddisfatti pensionati, per allora...)

    Cristiano

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  4. Raccoglierà anche il gradimento degli italiani, ma non sembra aver avuto un grande successo presso le regioni, comprese quelle governate dal centro-destra:



    Il territorio italiano disponibile ad accogliere una centrale nucleare si fa estremamente stretto e si limita a Lombardia e Friuli, le due uniche regioni che ad oggi non si sono ancora opposte.

    Il 30 settembre era il termine ultimo per porre alla Consulta della Corte Costituzionale un quesito di fondamentale importanza: può il Governo decidere di realizzare una centrale atomica contro il parere di una Regione, che è l’Ente a cui istituzionalmente è affidata la tutela del territorio e dell’ambiente?

    Il quesito è stato avanzato da 10 regioni che hanno presentato ricorso alla Corte Costituzionale. La prima è stata la Calabria, seguita da Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Marche, Umbria, Puglia e Basilicata.
    Orientate verso il ricorso erano anche Campania e Sicilia, mentre Sardegna, Molise e Veneto si sono dichiarate non disponibili ad accogliere centrali, anche se purtroppo non hanno trasformato la loro opposizione in una chiara azione legale.
    Se si considera che Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta non hanno le caratteristiche per ospitare una centrale atomica e che l’Abruzzo è stato “esonerato” in quanto recentemente colpito da un fortissimo terremoto (come se il resto d’Italia non fosse a rischio sismico!), le uniche due regioni in cui realizzare una centrale sarebbe relativamente “più semplice” sono Lombardia e Friuli.

    Ad esprimersi contro l’insediamento di centrali nucleari sono anche le regioni guidate da partiti di centro-destra. A partire dalla Sardegna, dove il presidente Cappellacci aveva già promesso in campagna elettorale di opporsi a progetti nucleari sull’isola. Per ora, la promessa è formalmente mantenuta: con 53 voti favorevoli e un solo astenuto è stato approvato un ordine del giorno presentato dai capigruppo di maggioranza e opposizione, che impegna la Giunta regionale ad “adottare tutti gli atti necessari a impedire in Sardegna la costruzione di centrali nucleari e la localizzazione di depositi per le scorie provenienti da reattori a fissione”.
    Anche il Veneto, guidato dal nuclearista Galan, quando si è trattato di votare l’insediamento di centrali sul suo territorio ha detto no, anche se con un vantaggio minimo: la mozione anti-nucleare presentata dal centro-sinistra ha avuto 19 voti favorevoli e 18 contrari. Astenuti 8 rappresentanti della Lega.
    Infine, il 29 settembre, nel corso di un consiglio regionale straordinario sul tema del nucleare, il Molise ha espresso con chiarezza il suo no: “come governo regionale siamo assolutamente contrari alla realizzazione di una centrale nucleare in Molise”.


    Walter Rivola

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  5. se l'indagine non si rivela una bufala il ragionamento limpido e lineare di Walter si può tranquillamente considerare inutile :in democrazia il popolo è sovrano ,giusto? Appurato ciò, nel caso il popolo decida di appoggiare la costruzione delle centrali i governi regionali,eletti dal popolo, si dovranno per forza adeguare.Questo modello di democrazia che vede il popolo sovrano solo a giorni alterni non è molto etico

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  6. scusa, ma attraverso quali mezzi il popolo decide o meno di appoggiare il nucleare, se non attraverso le decisioni prese dalle assemblee (regionali o centrali) elette dal popolo stesso? Oppure i governi (regionali o centrali) dovrebbero adeguarsi all'ultimo sondaggio ISPO?
    Su questi temi, l'Autorità competente è, da sempre, la Regione.
    Per ora però il Governo (quello centrale) ha agito a modo suo: se tu sei contro te la impongo, togliendo ai governi regionali quella che era una loro competenza specifica. Questa si che è democrazia: se la pensi come me sei bravo, altrimenti faccio come mi pare. Complimenti!!!

    WR

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  7. per cui il governo centrale non ha nessun potere sulle regioni le quali a loro volta cedono il passo allle province,che vengono prevalicate dai comuni che sono i delegati nel mantenimento del territorio.... ma!non pensavo funzionassero così le istituzioni.

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  8. Giacomo,
    l’articolo 120 della Costituzione individua in maniera tassativa i casi in cui il Governo può esercitare i suoi poteri sostitutivi nei confronti delle regioni e degli enti locali che sono:
    1. il mancato rispetto di norme e trattati internazionali, e della normativa comunitaria;
    2. il pericolo grave per l’incolumità e la sicurezza pubblica;
    3. la tutela dell’unità giuridica, economica e dei livelli essenziali delle prestazioni relative a diritti civili e sociali essenziali, come quelli della sanità’.
    Esclusi i primi due casi, che nulla hanno a che fare con l’energia, mi sembra difficile che la localizzazione di una centrale nucleare, in quanto infrastruttura strategica nazionale, possa farsi rientrare così semplicemente nell’ambito della tutela dell’unità economica o dei livelli essenziali dei servizi. Senza dimenticare poi che il governo del territorio è affidato alla Regione e che l’assenso regionale a qualsiasi localizzazione non è eludibile

    WR

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  9. Walter,
    purtroppo io sono solo all'art.2, nel febbraio 2012 il PD mi avrà istruito e ne potremo riparlare.

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  10. Un ripasso non fa mai male:
    http://www.quirinale.it/qrnw/statico/costituzione/costituzione.htm

    Però non sei messo male! Pensa che al Governo Italiano nemmeno l'hanno letta.....sono 15 anni che studiano norme che poi vengono puntualmente bocciate per difetto di costituzionalità!

    WR

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  11. Giacomo ha detto...
    Walter,
    purtroppo io sono solo all'art.2, nel febbraio 2012 il PD mi avrà istruito e ne potremo riparlare.

    Comunque, bello stile!
    Quando non si ha più nulla da dire e nulla a cui attaccarsi, si passa al contrattacco su un altro tema che non c'entra niente con quello di cui si stava parlando.

    Peccato.

    WR

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  12. era una battuta, di cattivo gusto se vuoi,come lo può essere "Un ripasso non fa mai male:".
    Se però la mettiamo sempre sullo scontro ti posso ribadire :
    1- il popolo è sovrano
    2- io non ho detto con quali mezzi il popolo possa decidere
    3-negli ultimi 15 anni suppongo siano state più le norme approvate di quelle ritenute incostituzionali
    4-il primo a passare al contrattacco, parlando d' altro, non sono stato io: nell'articolo si parla di un "SONDAGGIO POPOLARE" e non di un "SONDAGGIO DEI GOVERNI REGONALI".Per cui....



    cioa Giacomo

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  13. Non mi sembrava di parlare d'altro. Sottolineavo solo il fatto che, da una parte, il popolo sembra essere favorevole al nucleare (ricordiamo che son sempre sondaggi) ma dall'altra, le assemblee regionali, espressione diretta del popolo (non attraverso sondaggi ma elezioni!!!) si sono quasi tutte schierate contro.
    ...e non mi sembra una cosa di poco conto in merito alla discussione aperta sul nucleare. Voloevo aggiungere uno spunto di riflessione.

    WR

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