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venerdì 2 marzo 2012

Dedicato al sindaco Iseppi e alla sua politica ambientalista per la quale non è la tecnologia a non uniformarsi ai parametri di efficienza, ma sono gli incentivi a non essere mai sufficienti

eolicoIn molti ricorderanno Solyndra, azienda produttrice di pannelli solari e fiore all’occhiello delle politiche ambientali di Obama. Nonostante i 527 milioni di dollari erogati in sussidi alla compagnia di Fremont, California, l’azienda dichiarò bancarotta nel settembre dello scorso anno. L’episodio causò non pochi problemi al presidente Obama, travolto da quello che fu definito lo scandalo dei finanziamenti pubblici alle energie rinnovabili, a un anno di distanza dall’Election Day e alla vigilia delle primarie repubblicane.

Il peccato originale di Solyndra e dell’amministrazione Obama – che sulle politiche ambientali fonda buona parte del suo consenso – fu quello di alimentare un’imponente macchina da spesa pubblica nell’illusione di creare “green jobs”, posti di lavoro ecosostenibili per rimettere in moto l’America della crisi. Con la testardaggine di chi combatte contro i mulini a vento, si credette possibile mantenere in vita una realtà molto costosa e scarsamente produttiva tramite incentivi che avrebbero dovuto ovviare al problema di una tecnologia che impedisce tuttora al fotovoltaico di essere competitivo.
Solyndra, tuttavia, non fu l’unica a tentare l’impresa. Anche Optisolar, sorta nel 2004 nella stessa città di Fremont, ha seguito la medesima parabola della concorrente. Basando l’intero progetto su un paper della Hewlett-Packard, Optisolar puntò a ridurre i costi di produzione dei pannelli fotovoltaici riducendo al minimo l’impiego di materiali come l’alluminio e sostituendo il silicio amorfo a quello monocristallino. Inizialmente la green company riuscì a raccogliere 322 milioni di dollari da investitori americani e canadesi, siglando diversi contratti per la costruzione di centrali fotovoltaiche. Malgrado le premesse fossero ottime, però, la tecnologia a film sottile si rivelò meno produttiva e più costosa del previsto, non riuscendo a reggere il confronto con concorrenti come First Solar. La compagnia fallì e, nonostante l’attenzione riservatale in precedenza dai media, scomparve letteralmente nel nulla.

Non soddisfatto della sciagurata impresa, nel 2009 il team di Optisolar ha fondato la NovaSolar, acquistando gli asset della defunta compagnia e stabilendo il quartier generale a Hong Kong, con il supporto di investitori cinesi. Basandosi sulla stessa tecnologia che ha condotto l’azienda di Fremont al fallimento, la reincarnazione cinese della Optisolar è già prossima all’ennesima bancarotta nel mondo del fotovoltaico americano. La NovaSolar, infatti, ha già congedato 52 dei suoi 60 impiegati e sembrerebbe che da diversi mesi abbia smesso di pagare i rimanenti 8 lavoratori.

La propaganda dei sussidi all’energia pulita e dei green jobs si è risolta in un gioco in cui a perdere sono soltanto i contribuenti, i cui soldi vengono sperperati, e i lavoratori, che rimangono senza l’impiego loro promesso. Grazie all’ingenuità con cui accordano il loro consenso a chiunque prometta maggiori incentivi, gli ambientalisti hanno di fatto permesso che il mercato delle rinnovabili divenisse un business di relazioni tutto giocato sulla capacità di ottenere sussidi. Con l’insistenza di chi vorrebbe che gli asini volassero, sono pronti a combattere contro la realtà affinché questa si uniformi al loro ideale.

Nella mente di un ambientalista non è mai la tecnologia di cui disponiamo a non uniformarsi a parametri di efficienza, ma sono gli incentivi a non essere mai sufficienti. Ma se questo è un gioco a somma negativa, chi ne trae beneficio se non politici e lobbisti?

martedì 21 febbraio 2012

I nostri soldi

Giornalmente rendiamo pubbliche molte delle spese effettuate dai nostri amministratori affinché i cittadini possano valutare in piena autonomia l’uso del pubblico denaro

GC 121 del 28/12/2011

RASSEGNA CINEMATOGRAFICA CINEMADIVINO: IMPEGNO DI SPESA

Spesa di:

€ 1.000,00

A favore di:

Associazione Culturale Cinesenio di Casola Valsenio

Per:

Al fine di sviluppare l’offerta culturale a favore della comunità si intende proporre una iniziativa cinematografica denominata “Cinemadivino” in abbinamento alla degustazione di vini e prodotti enogastronomici del territorio.

Scelta esecutore:

Contributo liberale

Rilievi del nostro gruppo consiliare:

La nostra opinione è che i contributi erogati per fini liberali debbano essere accompagnati da una tabella di risultati attesi (ad esempio numero associati, visitatori ipotizzati, ricadute economiche previste ecc.) sulla quale sia possibile misurare a posteriori il risultato conseguito e il raggiungimento degli obiettivi.
Anche in questo caso non viene dato alcun seguito a questo elementare criterio di trasparenza da noi proposto.
Nel merito il contributo ci sembra sovradimensionato rispetto alle possibilità economiche del Comune di Casola Valsenio.
Annotiamo infine che non si capisce per quale ragione una delibera di giunta assunta il 28/12/2011 e resa immediatamente esecutiva, sia poi pubblicata  sull’Albo Pretorio il 20 Febbraio 2012.

cinema senio

DD 37 del 21/02/2012

CONCESSIONE ALL'USO ECCEZIONALE DELLE SUPERFICI DI COPERTURA DI OTTO EDIFICI PUBBLICI A FAVORE DI SENIO ENERGIA CON CONTESTUALE DIRITTO D'USO AL COMUNE DI CASOLA VALSENIO DEGLI IMPIANTI FOTOVOLTAICI PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA DA IMMETTERE NELLA RETE ELETTRICA NAZIONALE - ACCERTAMENTO DI ENTRATA E IMPEGNO DI SPESA - ANNO 2012 (questo oggetto è incomprensibile)

Spesa di:

€ 116.053,52

A favore di:

Senio Energia

Per:

Occorre procedere all’ assunzione dell’ impegno di spesa per l’ anno 2012, per il pagamento a Senio Energia del corrispettivo così come previsto dall’articolo 2.2 lettera e) della Convenzione Repertorio n. 40/A.P/2011 e dagli Articoli 4 e 5 della Convenzione Repertorio n. 36/2010, a fronte del diritto d’uso degli impianti e della prestazione dei servizi energetici.

Scelta esecutore:

Convenzione in essere – Società partecipata

Rilievi del nostro gruppo consiliare:

Le spese e i ricavi derivanti dalle operazioni congiunte del Comune e di Senio Energia per la produzione, l’utilizzazione e la vendita di energia stanno convergendo sempre di più in una tela di ragno inestricabile all’interno della quale è quasi impossibile capire la convenienza economica dell’operazione per la collettività e la ripartizione delle competenze e delle obbligazioni tra i due soggetti
Il sindaco, per quanto più volte interpellato, non fornisce conti leggibili e comparabili

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venerdì 16 dicembre 2011

Ma chi vogliono prendere in giro?

2011_0315_Inaugurazione caldaia a cippato_amminitratori pubbliciCon l’abituale ritardo il Comune definisce le condizioni gestionali della caldaia a cippato del plesso scolastico De Amicis-Oriani per il periodo 1/1/2011-31/12/2013 adottando una illuminante convenzione con Senio Energia.
Chi pensava che la creazione di una Esco a prevalente capitale pubblico – fortemente voluta dal Comune di Casola Valsenio – fornisse almeno qualche beneficio in termini di minore spesa gestionale e di maggiore efficienza economico-operativa, rimane con un palmo di naso perché la società, anziché configurarsi come una sorta di municipalizzata a servizio della comunità, viene trattata come una qualsiasi società alla quale si affida a fatturazione la gestione di un servizio. Niente più niente meno che se la gestione l’avesse assunta il nostro bravo Turrini.

Succede così che la società pubblica (si sottolinea “pubblica”) Senio Energia srl riceva dal sistema pubblico (si sottolinea “pubblico”) 385mila euro per realizzare un sistema di riscaldamento a biomasse legnose nella scuola di Casola Valsenio. Tutti si aspettavano, naturalmente, che poi la società prendesse in gestione integrale l’impianto in virtù del ruolo pubblico che la connota e producesse il massimo impegno per ottimizzarne la conduzione per i 10-15 anni successivi.
Invece senza averci messo un euro di suo questa curiosa società realizza la caldaia e la consegna al comune il quale la prende in carico assumendone ogni onere presente e futuro riaffidandola però senza gara in gestione ordinaria alla stessa società Senio Energia. Sarebbe un po’ come se Hera avesse preso in gestione l’acquedotto, riscuotesse le tariffe, ma addebitasse ogni onere gestionale al comune!

Si scopre così che rimangono in capo al Comune:
- la fornitura di acqua fredda per l’alimentazione degli impianti e delle apparecchiature di produzione dell’acqua calda sanitaria;
- la fornitura di energia elettrica per l’alimentazione delle centrali termiche e annesse sottocentrali di distribuzione;
- Ogni eventuale lavoro di modifica, rimodernamento, adeguamento ed installazione di nuove apparecchiature, anche se richiesti direttamente dalle competenti Autorità o da leggi e regolamenti attuali o futuri;
- Ogni eventuale lavoro di modifica, adeguamento ed installazione di nuove apparecchiature, conseguenti ad adeguamenti normativi o necessari per aumentare il rendimento energetico;
- Interventi di modifica all’impianto di riscaldamento per sopperire ad eventuali problemi di bilanciamento che non garantirebbero una temperatura uniforme in tutti gli ambienti. In tal caso la società Senio Energia fornirà le indicazioni utili ad individuare la soluzione più idonea al problema;
- Gli interventi relativi alla risoluzione delle carenze e/o non conformità rilevate nel corso della vigenza del presente contratto.
- La manutenzione straordinaria degli impianti così come riportato all’art. 4 ed eventuali parti di ricambio;
- Gli oneri (tasse, contributi, pagamenti prestazioni specialistiche) dovuti per l’ottenimento di autorizzazioni o per le visite di controllo a favore degli Enti preposti (VV.FF., A.U.S.L., Inail - ex-Ispesl – Comune, Provincia, Regione, ecc);
- Gli interventi di qualsiasi natura sugli impianti che ne modifichino lo stato attuale.
- Eventuali variazioni dell’imposta sul valore aggiunto applicata ai corrispettivi di contratto;
- Gli oneri derivanti da allagamenti o danni causati da terzi;
- Gli oneri derivanti da mancanza di fornitura di energia elettrica;
- Interventi, effettuati su richiesta del Comune, per l’esecuzione di attività non previste dal presente contratto.
- I costi relativi alla fornitura di gas metano utilizzato in caso di blocco o mancato funzionamento della centrale a cippato.

E così la nostra Esco pubblica (si sottolinea “pubblica”) alla stregua di un qualsiasi bravo idraulico si presenta alla ragioneria comunale a incassare annualmente il dovuto per:
- Assunzione della qualifica di III° Responsabile di cui all’articolo 1, comma 1, lettera O del D.P.R. 26 agosto 1993 n. 412, con conseguente esecuzione di tutte le opere di manutenzione ordinaria previste, limitatamente alle apparecchiature dell’impianto termico installate in centrale;
- Esercizio e conduzione dell’impianto termico: ogni stagione di riscaldamento avrà la durata prevista dal D.P.R. nr. 412/93, in funzione della zona climatica di appartenenza dell’edificio, salvo proroghe o deroghe emanate da parte delle autorità competenti. Le ore di funzionamento giornaliero saranno definite nei modi stabiliti dalla normativa vigente, in relazione alla destinazione d’uso.
- Impostazione degli orari di accensione e spegnimento secondo le rischieste del Comune purchè rientranti nei limiti della normativa;
- Manutenzione straordinaria e pronto intervento secondo le modalità riportate nel presente contratto;
- Acquisto e gestione del combustibile e dell’energia di recupero necessari all’erogazione del calore;
- Rilevazione dei dati di consumo e definizione del valore economico della tariffa in base a quanto previsto dal presente contratto ;
- Ottimizzazione delle prestazioni dell’impianto in base alle necessità delle utenze.
- In caso di lavori urgenti, necessari a ripristinare il corretto funzionamento della centrale termica la società Senio Energia addebiterà a consuntivo al Committente quanto dovuto con le seguenti modalità:
   - Manodopera come da tariffe ASSISTAL (5° Livello per operaio spec.);
   - Materiali come da listino in vigore CILA per installatori, sui quali sarà applicato uno sconto del 30% .

Ma qualcuno è in grado di spiegare quale sia l’interesse economico del nostro Comune in questa incredibile operazione?

martedì 20 settembre 2011

Senio Energia: il silenzio prolungato del Sindaco alimenta voci e preoccupanti congetture

pannelli

  • Si dice che il presidente della Società sia cambiato da tempo ma nessuno ne ha dato comunicazione al Consiglio Comunale
  • Si dice che Leo Iseppi, uno dei rappresentanti casolani ed ex presidente della Società, non faccia più parte del CdA
  • Si dice che i fondi Europei che dovevano finanziare la criticata caldaia a cippato non arriveranno o arriveranno in piccola parte e che il debito di 200mila euro graverà interamente sul Comune di Casola Valsenio
  • Si dice che le pale eoliche già acquistate con centinaia di migliaia di euro non riceveranno l’autorizzazione all’installazione
  • Si dice che i pannelli fotovoltaici montati recentemente abbiano prodotto il 30% in meno dell’energia prevista a causa di guasti non rilevati
  • Si dice che i soci, pubblici e privati della società siano prevalentemente impegnati a defilarsi
  • Si dice che i bilanci siano disastrosi
  • Si dice che questo prolungato silenzio parli da solo

giovedì 9 settembre 2010

La caldaia a cippato collocata dentro la scuola rappresenta la scelta migliore per la nostra comunità?

energ_biomassa I dubbi che il “progetto cippato” ha creato nella comunità dal suo avvio sono molteplici. Ogni variazione ha posto nuovi e vecchi problemi, affrontati da chi ha a cuore la salute dell’aria che respira, cercando di fare chiarezza, o di farsi chiarire da persone più competenti, i vari problemi e le eventuali alternative.

Nella serata del 26 luglio, nella sala consigliare, si è tenuto l’ennesimo confronto-illustrazione sulla caldaia, la sua ubicazione, gli effetti che la realizzazione comporta sulla comunità. Ero tra i pochi presenti e posso tranquillamente affermare che “ l’argomento più scottante” è stata la possibile pericolosità di tale impianto nel plesso scolastico e non il costo. A conferma di ciò, la prima domanda rivolta al sindaco, e ai rappresentanti di Senio Energie, è stata fatta da Gianni Poletti, responsabile della sicurezza dell’istituto comprensivo.

Io partirei proprio da questa valutazione:
- la caldaia a cippato , “con il suo comignolo posto oltre all’altezza del tetto delle scuole”, è la soluzione più sicura per la salute dei nostri figli?
- gli abitanti di Casola (considerando che le scuole si trovano nella zona centrale del paese) potrebbero avere ricadute negative sulla salute?

Ho espressamente rivolto al sig. Montuschi queste domande ma la risposta è stata lacunosa e, a dir poco, confusa.
Mi sono “informato”, mi sono riletto l’articolo di Lanzoni sullo Spekkietto del 2009, riguardante la ricaduta delle polveri sottili a terra, ed ho avuto un interessante colloquio con il prof. Menetti, casolano di adozione, che mi ha illustrato i pericoli per la salute derivate dalle polveri sottili.
Le PM10 costituiscono il particolato che si crea in qualsiasi processo di combustione e che si libera nell'aria. Vi sono combustioni con più o meno concentrazione di PM 10 e la combustione di materiale legnoso costituisce uno dei procedimenti che maggiormente contribuisce alla concentrazione delle polveri in oggetto.
Tali polveri sono oramai da qualche tempo riconosciute responsabili di varie patologie, soprattutto croniche, a carico dell'apparato respiratorio tanto da essere oggetto di monitoraggio da parte dei vari organismi di tutela ambientale istituiti a livello  regionale ( ARPA ).
Quello che credo debba essere sottolineato è che oltre le polveri di calibro maggiore ( le PM 10 ) altre polveri di calibro inferiore (PM 5 e PM2,5) sono emesse nell'atmosfera dopo la combustione.
Tali polveri ultrasottili sono quelle che non si depositano nei segmenti di albero bronchiale più grossi di chi le respira perché, per le loro dimensioni, sono trasportate dall'attività' respiratoria, sino alle diramazioni più periferiche (i bronchioli e gli alveoli polmonari).
In tale maniera (similmente ai gas) taluni ipotizzano un passaggio diretto al sangue, anche perché i bronchioli terminali non hanno (o l'hanno in misura inferiore) le stesse capacità di depurazione del particolato dei segmenti di calibro maggiore.
E' intuitivo quindi dedurre che a questo livello le polveri ultrasottili producono i maggiori danni.

Quanto ciò descritto inoltre avviene in misura maggiore se il soggetto sia in età pediatrica, per la maggiore frequenza di attività respiratoria che ha il bambino in genere.
Nel caso delle PM 10 , si sa per certo che costituiscono un  elemento non salutare dell'aria e che va monitorato .
Poco è fatto (anche perché i margini operativi relativi all’'abbattimento sono scarsi) sulle polveri di più piccolo calibro. Nel nostro caso, la caldaia a cippato non prevede filtri che trattengano tali particolati e non ne consente neppure una istallazione futura in quanto ne limiterebbe la combustione stessa.

Passiamo poi all’inquinamento da CO2, è indubbio che il cippato sia meno inquinante del petrolio, ma del metano?
Quando si definisce “ a zero” il bilancio della Co2 prodotta dalla combustione del legname, si fa riferimento a materiale tagliato e bruciato in un raggio di 10 Km, senza cioè considerare la CO2 prodotta dalla cippatrice per preparare il cippato, e avendo cura di fare la centrale termica molto vicino al luogo di produzione del legname stesso. In realtà, come tutti sanno, le piante consumano CO2 durante la loro vita, per questo motivo, quando vengono bruciate, la CO2 che emettono è pari a quella che hanno consumato da “vive”. Ora, non bruciandole si avrebbe un saldo Co2 nettamente positivo anche lasciandole decomporre naturalmente.
Il cippato prodotto con “ arbusti, rami caduti, tralci tagliati” non sarebbe sicuramente “cippato di alta qualità” essendo materiale vegetale “verde” e quindi con un contenuto di umidità notevolmente superiore al 20%.
Inoltre con un consumo previsto di circa 600 Ql annui e un prezzo già fissato in 6,5 euro *Ql.”la ricaduta economica della filiera corta “ sarebbe ben poca cosa per gli agricoltori casolani.

Appurato che il cippato non ha nessun vantaggio, a livello salutare, rispetto al metano proviamo ad addentrarci nell’aspetto economico.Il progetto di Senio Energia prevede l’installazione di una caldaia a metano, di pari potenza, del costo di circa trentamila euro, da utilizzare nell’eventualità che quella a cippato si blocchi o che abbia bisogno di manutenzioni straordinarie, in sostituzione di quella a gasolio.
Il comune, se cambiasse la vecchia caldaia a gasolio,direttamente, spenderebbe trentamila euro più l’installazione. Avrebbe un risparmio immediato nella quota combustibile, poiché con il metano, si spende il 64% (fonte centro consumatori.it) rispetto al gasolio, per cui l’ammortamento della spesa sarebbe in circa sei anni, considerando la rata di 23 mila euro che si è impegnata a rimborsare il comune a Senio Energia, calcolata in base alla spesa media degli ultimi tre anni che ha sostenuto con il gasolio.

Come casolano, ma ancor più come genitore, attendo con interesse le risposte che il sindaco darà all’interrogazione della minoranza, sperando di non essere l’unico con qualche preoccupazione e dubbi sul progetto. Quindici mesi fa, quando il posizionamento era in prossimità della palestra, si schierarono contrari vari soggetti, manifestando diverse perplessità a cui,almeno pubblicamente, non è stata data risposta. Ora tutto tace, perché?
Rispetto la posizione di Albonetti, ma se mi è permesso, sarei stato più tranquillo se, nell’avvallare la scelta fatta dall’amministrazione, avesse espresso un parere scientifico, da ricercatore del CNR, e non politico, da capogruppo della maggioranza.

Mirko Giacometti

giovedì 15 luglio 2010

Tanto rumore per nulla

centrale[1]

In questi giorni, il Comune di Casola Valsenio ha emesso trionfalistici comunicati e ha convocato una pubblica assemblea, sulla riconversione del piano di produzione calore di Senio Energia che non servirà più sedici strutture pubbliche, ma si limiterà a sostituire la vecchia caldaia a gasolio della scuola elementare con una a cippato.
Poiché alla fin fine si parla di un insuccesso operativo e poiché prevenire è meglio che curare, l’operazione mediatica sembra avere lo scopo di stoppare sul nascere i dubbi e le critiche che un così vistoso ridimensionamento del core business di Senio Energia - inventata e costruita attorno al cippato - provocherà nell’opinione pubblica.

E’ sotto gli occhi di tutti l’avvio difficoltoso della Esco casolana che è alle prese con le procedure e i costi di primo avvio e che per ora sta accumulando debiti soprattutto perché si riducono i finanziamenti pubblici che fino ad ora l’hanno alimentata e sostenuta.

La chiusura del progetto “cippato” ha due cause e una conseguenza. La prima causa è la riduzione del finanziamento pubblico sulla quale c’è poco da aggiungere se non che il processo sembra irreversibile. La seconda deriva da una progettazione, a dir poco, dilettantesca: prima si individua l’area della palestra, poi, riconoscendo che la scelta è infelicissima, si passa alla Buratta, ma si deve ridisegnare il tutto sia in termini tecnici che economici facendo lievitare le spese. Poi ci si accorge che il cippato presenta problemi di vario genere poco gestibili attraverso il fai da te. Alla fine si arriva alla decisione di lasciar perdere, ma per non perdere del tutto la faccia, si decide di utilizzare i soldi pubblici già in cassa per intervenire con questa tecnologia sulla scuola elementare.
L’intervento che ci viene illustrato quindi è il prodotto di una gestione politico amministrativa inadeguata, non un brillante risultato da sbandierare.
La conseguenza per la nostra società a capitale pubblico è che ora deve ridefinire  i propri obiettivi di medio e di lungo sapendo che d’ora in poi dovrà contare più sulle idee d’impresa che sul foraggiamento regionale e che dovrà fare in fretta perché il mercato comincia ad essere occupato da società, anche locali, che, probabilmente godono delle stesse entrature politiche ma hanno operatività molto migliori (Hera, Cofra ecc).

A Solarolo la faccenda dell’energia verde è andata così. A Casola speriamo vada meglio, ma per ora l’azienda pubblica produce solo debiti

solarolo[1]

giovedì 30 luglio 2009

Senio Energia: importante comunicazione nella seduta consiliare di Mercoledì 29 Luglio

Il Sindaco fornisce al Consiglio una prima completa comunicazione su Senio Energia e il suo piano industriale.
A Settempre viene preannunciata una seduta consiliare alla quale saranno invitati l'Amministratore Delegato e i Consiglieri di parte pubblica
Nel frattempo siamo in attesa di conoscere i nominativi dei tre delegati del Sindaco nel Consiglio di Amministrazione della Società.

giovedì 9 luglio 2009

Il caso Senio Energia: una interessante presentazione a Ravenna

Da non perdere per chi può andare a Ravenna Lunedì 13 Luglio alla mattina (tipico orario per politici professionisti, pensionati, disoccupati)