Con l'ultimo regalo di Carradori, direttore generale dell’ASL di Ravenna (il PAL Piano Attuativo Locale) il percorso di smobilitazione del nostro ospedale si avvicina alla sua naturale conclusione: la chiusura.
La tattica è nota: si annunciano gli obiettivi, sostanzialmente condivisibili, e poi si adottano provvedimenti che producono effetti volutamente opposti.
Sappiamo com'è andata finora. Anziché miglioramenti sono arrivati peggioramenti: il progressivo accentramento di servizi a Ravenna penalizza sempre più Faenza, la zona più distante, le liste d'attesa non si sono ridotte, la qualità e la prossimità dei servizi sono diminuite, mentre i costi sono aumentati i il bilancio è in deficit. Nei documenti dell’ASL si legge che l'evoluzione naturale della riorganizzazione delle unità operative e dei dipartimenti avviata negli ultimi cinque anni è quella del Presidio ospedaliero unico articolato in tre stabilimenti ospedalieri (Ravenna, Faenza, Lugo) e nel nuovo assetto 13 funzioni sovradistrettuali sono destinate a Ravenna, 3 a Lugo e 2 sole a Faenza (Geriatria e Medicina nucleare, sempre più impoverita), mentre tutti i primari delle specialità distrettuali dirigeranno strutture complesse presenti in una sola sede aziendale che sarà ovviamente quella di Ravenna.
Negli anni Ottanta quando fu deciso di chiudere gli ospedali di Castel Bolognese, Brisighella e Modigliana si trasferirono i loro primari a Faenza e, nel giro di qualche anno, gli abitanti di quei paesi decisero spontaneamente di non servirsi più di quegli ospedali che vennero chiusi senza difficoltà: è l'operazione che sta preparando Carradori.
Occorre rivolgersi ora non a Carradori, ma a chi lo ha nominato e gli ha dato queste indicazioni e agli amministratori dei nostri Comuni che hanno sempre negato di assecondare tale disegno, mentre oggi vengono clamorosamente smentiti dal direttore generale che confessa candidamente che questa è "l'evoluzione naturale della riorganizzazione avviata negli ultimi 5 anni".
Soprattutto le due consigliere si rivolgono a Giovanni Malpezzi che si candida a guidare la città insieme con chi (PD) ha assecondato la distruzione dell'assistenza sanitaria nel faentino, al quale chiedono che cosa ha fatto negli ultimi mesi per impedire che i suoi uomini presenti nelle istituzioni cittadini e i suoi futuri alleati approvassero tutte le proposte di Carradori fino all’ultimo piano scellerato (il PAL Piano Attuativo Locale) che è la condanna a morte del nostro ospedale. Vogliono sapere se ne era a conoscenza - e allora è complice - o altrimenti di unirsi a noi nel chiedere che venga immediatamente revocato per non pregiudicare l'azione di governo della prossima sindacatura.
Nel caso specifico del reparto di Pediatria la situazione rispecchia l'evoluzione dell'intero ospedale faentino. Negli schemi del Pal, oltre alla perdita della degenza ordinaria che il Sindaco Casadio ci aveva già regalato, per Faenza si prospettava anche la perdita di Day Hospital, Day Service e Osservazione Breve. Intanto per tamponare le notizie di un ulteriore depotenziamento uscite sulla stampa grazie all'intervento del Comitato dei genitori a favore della Pediatria si inventano il teatrino dell'inaugurazione in pompa magna di un Ecografo C/Sonda pediatrica, presente anche il candidato Malpezzi.
Era consapevole il buon Malpezzi che quell'attrezzatura era già in uso da 2 anni? Forse la cerimonia era solo un tardivo ringraziamento nei confronti del donatore. D'altronde Malpezzi presente anche alla presentazione del Pal non si è accorto che era venuta a mancare la degenza ordinaria. E' comunque evidente la volontà da parte della sinistra che ha governato gli ultimi 15 anni l’area territoriale faentina di smantellare i reparti del nostro ospedale soggiacendo alla volontà dell'Ausl di Ravenna che per tagliare i costi esegue una riorganizzazione basata più sui numeri che non sulle reali esigenze del territorio e della popolazione. Questa situazione è destinata ad evolversi in senso negativo se continua il governo della sinistra in tutto il terrirorio faentino. Le eccellenze che ancora riusciamo a mantenere lottando senza mai abbassare la guardia, se non cambia il governo delle città saranno perse.
Se governaste voi a quest'ora dell'ospedale di Faenza non ci sarebbe più traccia. Per cui tacete IPOCRITI!!!
RispondiEliminaAnche se tu avessi ragione, e non ce l'hai, ordinarci di tacere mi sembra un po' esagerato.
RispondiEliminaFabio