mercoledì 29 febbraio 2012

Busted d

Siamo oltre la metà del mandato dell’Amministrazione Iseppi che scadrà nella primavera del 2014. Andiamo a vedere, allora, giorno dopo giorno, quali impegni erano stati assunti nel Giugno 2009 che ancora non sono stati onorati e dei quali si parla poco o nulla

Nel programma elettorale di Iseppi al punto 2 “Uno sviluppo economico equilibrato…”
si leggeva:Giardino

Per quanto sia dato conoscere questo impegno è ancora disatteso

E adesso vediamo se i trentenni riusciranno a realizzare il rinnovamento di cui il Pdl ravennate ha estremo bisogno

1Paolo Savelli e Alberto Ancarani (foto Corelli

Alberto Ancarani, 30 anni, consigliere comunale di Ravenna, è il nuovo coordinatore provinciale del Pdl.  E' stato eletto con il 98,41% dei voti del congresso . Vicario è Paolo Savelli.

Cari amici, finalmente ci siamo! Dopo un lungo, tortuoso cammino siamo infine giunti all’atto di reale fondazione del Popolo della Libertà nella nostra provincia.
Un evento tanto atteso quanto necessario per il consolidamento e il rilancio non solo del nostro partito, ma dell’intero fronte moderato sul nostro territorio che non può permettersi di non dotarsi di una rappresentanza seria, motivata e preparata che ci consenta di divenire forza di governo anche in questa terra difficile.
Non lo nascondo, provo una certa emozione. Quando 11 anni fa ricevetti la tessera di socio sostenitore di Forza Italia per aver svolto il compito di rappresentante di lista alle elezioni politiche – un ruolo che molti di voi svolgono tuttora regolarmente – mai avrei immaginato che oggi mi sarei trovato qui a rivolgervi questo discorso…
E’ per questo che prima di entrare nel merito della mozione e della candidatura mia e di Paolo Savelli, desidero innanzitutto ringraziare i nostri ospiti a partire dall’On. Beatrice Lorenzin, che presiede questo congresso e che oltre ad essere un’amica personale si è dimostrata nel tempo un’amica di Ravenna.
Mi piace cogliere nella sua presenza proprio nella giornata in cui al massimo vertice provinciale del nostro partito si candidano un ventinovenne e un trentaquattrenne, un segno di buon auspicio non solo per noi, ma per l’intero movimento.
Ringrazio e saluto i rappresentanti istituzionali che sono intervenuti nonché i rappresentanti degli altri partiti che raccogliendo il nostro invito sono qui presenti e ci rivolgeranno un indirizzo di saluto. Su tutti però è giusto ringraziare tutti voi cari amici iscritti al PDL. La vostra presenza così numerosa ha per me un significato inequivocabile: la volontà di fondare il PDL anche nella nostra provincia fornendogli finalmente una classe dirigente eletta democraticamente ed uno slancio di rinnovato entusiasmo. Ne abbiamo bisogno.
Sono consapevole che al già difficile compito di cui siamo gravati in questo territorio dove da sempre siamo all’opposizione, la fine del governo Berlusconi ha impresso scoramento in alcuni.
E allora, cari amici, quello che dobbiamo fare oggi è ripartire per trasformare le difficoltà in occasioni, gli imprevisti in opportunità!
Alberto Ancarani

Le patetiche contorsioni dell’Anpi imolese sulle foibe

anpi

foibe

L’Arci prende tutto. Bella scoperta!

oratori

Al diavolo Putin, noi emiliani attendiamo il governo del nuovo Bulgakov

MaestroNon so perché, ma ho l’impressione che ci sia una specie di collegamento diretto tra l’Emilia e la Russia. Una volta, una decina di anni fa, avrei voluto fare un’antologia di scrittori emiliani e avrei voluto intitolarla “Allegri e disperati”. Quell’antologia lì, nella mia testa, partiva da una frase di Gogol’. Nella mia testa c’era questa frase di Gogol’ che girava e diceva, più o meno: “Non avete provato anche voi quella sensazione di quando finisce la festa, che vi sembra che vi si stacchi la pelle di dosso?”. Quella sensazione lì di cui parla Gogol’, che dopo la festa la pelle ti si stacca di dosso, è secondo me tipica dell’Emilia, dove il carattere gioviale della gente convive con una discrezione che impedisce di manifestare in pubblico i propri sentimenti e i propri affetti. Allora il momento della disperazione è un momento solitario. Non ci sono, da noi, e non potrebbero esserci, mi sembra, quelle donne che in Sicilia sono pagate per piangere ai funerali. Noi affrontiamo il mondo come se fossimo tutti d’un pezzo, con una dignità e una coerenza che ci hanno insegnato che vanno bene. E quando crolliamo, che crolliamo, crolliamo da soli, dentro le stanze. E uno che viene da fuori non lo direbbe mai, a vederci che teniamo su una compagnia di trenta persone e beviamo lambrusco e diciamo cazzate, non lo direbbe mai che diamo i pugni al muro, quando torniamo a casa.

E quella Russia lì, così assurda e così emiliana come la si trova in Gogol’, io l’ho ritrovata quando in Russia poi ci son stato, che era già Russia ma per molte cose era ancora Unione sovietica.
Una volta, ero a San Pietroburgo, sulla Prospettiva grande dell’isola Vasilevskij, e dovevo andare in biblioteca, e aspettavo il filobus numero 10 e pioveva, e quando il filobus è arrivato ero entrato e avevo visto che sul soffitto, del filobus, c’era un buco, e pioveva dentro. Allora loro cosa avevano fatto? Avevano fatto un buco anche sotto, sul pavimento, alla stessa altezza di quello che c’era sopra, e la gente era dappertutto tranne che in quel cerchio lì di mezzo metro di diametro, e l’acqua entrava da sopra e usciva da sotto, e il filobus andava, e io avevo pensato che quella, per me, era la Russia.

E l’altro giorno ho visto “Diario di un pazzo”, di Andrea Renzi, con Roberto De Francesco, al Teatro Parenti, di Milano, tratto dal racconto di Gogol’, e ha ricominciato a muoversi nella mia testa una frase che vive con me da una ventina d’anni: “E tutto questo, credo, succede perché gli uomini credono che il cervello umano si trovi nella testa; nient’affatto: lo porta il vento dalle parti del mar Caspio”.

E a pensare che adesso, tra poco, i primi di marzo
, in Russia si vota, a me torna in mente una cosa che ci è arrivata, nella mia testa, pochi giorni fa, cioè che io, qui in Emilia, non sono governato dalla giunta regionale emiliana, né dalla giunta comunale di Casalecchio di Reno, che è il posto dove abito, né son stato governato da quella di Parma, che è il posto dove ho abitato per tantissimo tempo.

Io, pochi giorni fa, a ripensare al “Maestro e Margherita” di Bulgakov, che nelle prime pagine c’è una signora che ha un chiosco di bevande nel centro di Mosca e apre due succhi di albicocca e intorno si spande odore di parrucchiera, e io, da quando ho letto quella cosa lì, tutte le volte che sento odore di parrucchiera penso al “Maestro e Margherita”, e se non avessi letto “Il maestro e Margherita” probabilmente non avrei mai riconosciuto, nella mia vita, l’odore di parrucchiera, o a ripensare alle poesie di Chlebnikov, e “le ragazze, quelle che camminano, con stivali di occhi neri, sui fiori del mio cuore”, o alle cose che ha scritto Charms, e “prova a restare indifferente, quando finiscono i soldi”, o alle opere di Learco Pignagnoli, filosofo emiliano, e a tutte le volte che mi è tornato in mente che “tranne me e te, il mondo è pieno di gente strana, e poi anche te sei un po’ strano”, a me qualche giorno fa mi è venuto da pensare che io, invece che dai vari governi Pentapartito o monocolore che si dice si siano alternati alla guida del paese negli anni della mia adolescenza e della mia giovinezza, io, piuttosto che da loro, sono stato governato da Bulgakov, da Chlebnikov, da Charms, da Mandelstam, da Blok, da Puskin, da Anna Achmatova, da Lev Tolstoj, da Gogol’, da Dostoevskij, da Victor Erofeev, da Josif Brodskij, da Learco Pignagnoli, da Ivan Gonciarov, e sono stato, a volte, per degli attimi, per dei giorni, per dei mesi, un suddito felice e riconoscente.

Allora per me, e per qualche altro emiliano,
penso, e magari anche per qualche non emiliano, un evento politico più importante delle elezioni di Putin sarebbe che qualcuno, da qualche parte, in Russia, o in Ucraina, a Kaluga, o a San Pietroburgo, o a Rostov sul Don, o a Volgograd, di notte, nel suo appartamento ancora sovietico, uno che non sappiamo neanche come si chiama, e che fa, probabilmente, un mestiere normale, come ispettore delle mense scolastiche, o qualcosa del genere, sarebbe importante che continuasse a scrivere il romanzo al quale sta lavorando da dei mesi, che continuasse a rubare tempo al sonno per tirare fuori dalla sua pancia il romanzo destinato a governarci, noi emiliani, per i prossimi anni, e a fare di nuovo, di noi emiliani, e forse di qualche altro non emiliano, dei sudditi felici e riconoscenti, speriamo, speriamo.

di Paolo Nori
Il Foglio

martedì 28 febbraio 2012

I nostri soldi

Giornalmente rendiamo pubbliche molte delle spese effettuate dai nostri amministratori affinché i cittadini possano valutare in piena autonomia l’uso del pubblico denaro

DD 46 del 28/02/2012

POLIZZA ASSICURATIVA TUTELA GIUDIZIARIA - RIMBORSO AL BROKER

Spesa di:

€ 2.415,00

A favore di:

Gruppo Uniconsult srl – Via Dell’Arcoveggio, 70 – Bologna

Per:

A seguito della conclusione della procedura di gara unificata l’Unione dei Comuni di Casola Valsenio, Riolo Terme e Brisighella, ha sottoscritto un disciplinare per il servizio di brokeraggio assicurativo con aggiudicatario UNICONSULT srl di Bologna scaduta nel 2011

Scelta esecutore:

Proroga di contratto preesistente

Nostri rilievi:

Si tratta della copertura assicurativa degli amministratori e dei dipendenti
Probabile che si attenda l’entrata in funzione dell’Unione a 6: l’atto non lo dice, ma è l’unico elemento che giustifica la mancata indizione di una gara

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uniconsult

DD 45 del 28/02/2012

POLIZZA AUTO RISCHI DIVERSI (I F KASKO) - RIMBORSO AL BROKER

Spesa di:

€ 1.650,00

A favore di:

Gruppo Uniconsult srl – Via Martin Luther King , 38/3 – Bologna

Per:

A seguito della conclusione della procedura di gara unificata l’Unione dei Comuni di Casola Valsenio, Riolo Terme e Brisighella, ha sottoscritto un disciplinare per il servizio di brokeraggio assicurativo con l’aggiudicatario UNICONSULT srl di Bologna per il periodo 31.3.2010 - al 31.3.2011

Scelta esecutore:

L’incarico viene prorogato nel 2012 senza gara

Nostri rilievi:

Probabile che si attenda l’entrata in funzione dell’Unione a 6: l’atto non lo dice, ma è l’unico elemento che giustifica la mancata indizione di una gara

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uniconsult

DD 44 del 28/02/2012

POLIZZA ASSICURATIVA RCA - LIBRO MATRICOLA - PERIODO 31.12.2011 - 31.12.2012 -

Spesa di:

€ 4.219,94

A favore di:

Gruppo Uniconsult srl – Via Dell’Arcoveggio, 70 – Bologna

Per:

A seguito della conclusione della procedura di gara unificata l’Unione dei Comuni di Casola Valsenio, Riolo Terme e Brisighella, ha sottoscritto un disciplinare per il servizio di brokeraggio assicurativo con l’aggiudicatario UNICONSULT srl di Bologna per il periodo 31.3.2010 - al 31.3.2011

Scelta esecutore:

L’incarico viene prorogato nel 2012 senza gara

Nostri rilievi:

Probabile che si attenda l’entrata in funzione dell’Unione a 6: l’atto non lo dice, ma è l’unico elemento che giustifica la mancata indizione di una gara

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uniconsult

Resettiamolo pure il Pdl, ma in nome di che cosa?

escIn questi giorni, il Pdl sta celebrando diversi congressi provinciali: i primi dalla sua fondazione. E ciò va accolto con estremo favore: la democrazia, anche all’interno di un partito, è sempre cosa buona e giusta (per dirla alla Catalano).
Tuttavia, ciò che sembra del tutto assente in queste assise è un dibattito serio ed approfondito sull’identità da conferire al partito, sul progetto che si vuole portare avanti, sulla idea di società di cui ci si intende fare promotori. Aspetti nient’affatto secondari e che, anzi, dovrebbero essere alla base di qualunque discussione politica, degna di questo nome, essendone il sale, e da cui nemmeno la scelta di un segretario provinciale dovrebbe mai prescindere. D’altra parte, se in un congresso si appoggia Tizio, anziché Caio, per ragioni diverse dalla condivisione delle sue posizioni, vuol dire che lo si fa semplicemente per interesse: perché si pensa di ricavarne poltrone, cariche ecc. ecc.. E se la politica si riduce a questo, soprattutto in una fase in cui l’antipolitica gode di grande popolarità, si scava la fossa da sola.

Il ceto dirigente del Pdl, a qualunque livello, se vuole sopravvivere, ha il dovere di affrontare il tema del profilo identitario del partito. E per due ragioni:
1) perché in questa legislatura ha dato pessima prova di sé, governando male il Paese come mai aveva fatto prima, e compiendo scelte contrarie ai valori di cui, si era sempre dichiarato strenuo difensore dimostrando, con ciò, di non avere alle spalle una solida ed univoca cultura politica di riferimento, un ancoraggio ideologico chiaro e robusto, e, perciò, rivelandosi succube di personalismi esasperati
2) perché, se fino a ieri l’altro si poteva fare affidamento sulle doti “magiche” del Cavaliere, che tutte le carenze supplivano, da domani questo non sarà più possibile: si verrà votati non più perché si è il “partito di Berlusconi”, ma per il programma che si presenterà, per il progetto di cui ci si farà promotori, per le idee ed i valori che si andrà a difendere; e tutto questo dovrà essere all’altezza delle aspettative degli italiani, i quali, negli ultimi diciassette anni hanno votato Berlusconi non perché vittime di qualche suo incantesimo o per altre ed incomprensibili ragioni, ma solo perché si aspettavano che realizzasse quanto andava loro promettendo: meno tasse, meno burocrazia, meno stato, più libertà. In poche parole: quella Rivoluzione liberale che in Europa era stata attuata da Margareth Thatcher e in America da Ronald Reagan.

Lo hanno votato, per tutto questo tempo non perché incrementasse le tasse, non perché riducesse i già pur bassi indici di libertà economica del Paese, non perché rendesse permeabile l’azione di governo a improbabili conventicole di maneggioni, affaristi, speculatori
Niente di tutto ciò. Anche perché la “maggioranza silenziosa” che per tutti questi anni lo ha appoggiato, non è reazionaria o clericale; non è costituita, in prevalenza, da fascisti nostalgici o da conservatori sordi a tutto. La maggioranza che lo ha plebiscitato, è costituita soprattutto da due categorie di soggetti, che rappresentano altrettante avanguardie: gli imprenditori e gli operai.
A questa gente interessa un paese dinamico, giovane, brioso, in crescita. Un paese nel quale sia possibile “realizzarsi”; nel quale non siano un miraggio, e men che meno un peccato, l’arricchimento personale e l’elevazione sociale. Un paese che offra, a tutti e soprattutto alle persone di talento, opportunità. Perché mai Cipputi si sarebbe acconciato a votare il Pdl, sennò? Per continuare a farsi un c**o così in fabbrica? Per continuare a non avere possibilità alcuna di riscatto?

Neanche per idea. Lo ha fatto perché era persuaso che Berlusconi incarnasse e garantisse il cambiamento; che fosse intenzionato a ribaltare il paradigma ideologico-culturale che, sin dagli albori della Repubblica, aveva sempre ispirato le scelte di politica economica del Paese: quello cattocomunista. Lui e gli altri chiedevano un cambio di passo e radicale.
Chiedevano che l’idea, innanzitutto cristiana, della sacralità della persona e della sua intangibilità, avesse modo di tradursi in politiche che effettivamente mettessero ogni singola persona nella condizione di poter essere, se capace, artefice del proprio destino e libera, fortemente libera, di gestirsi; e non più succube delle vessazioni, degli abusi e delle soperchierie.
Chiedevano che la povertà non fosse più una perpetua condanna. E che ad essa si provasse a porre rimedio, se non termine, non come sempre con l’elemosina di Stato, cioè con la redistribuzione fatta in nome dell’egualitarismo e della compassione, che toglie al ricco i soldi e al povero, invece, la dignità ( perché se c’è una cosa che manda in bestia la gente umile, è proprio quella di essere fatta oggetto di carità).
Chiedevano, anche qui, un ribaltamento del paradigma politico-culturale. Una vera rivoluzione copernicana. Chiedevano “libertà eguale”: di accedere, al pari di altri più fortunati, al nastro di partenza, quello stesso che il destino aveva impedito loro di osservare se non da lontano, e solo questo. Di poter gareggiare. Ché la vittoria, se ne fossero stati degni e capaci, se la sarebbero aggiudicati da soli e senza l’aiuto di nessuno.
Chiedevano un’istruzione seria e di qualità, facilità nel fare impresa; meno leggi e burocrazia; chiedevano un sistema di erogazione del credito non più “castale” e riservato solo a chi avesse potuto offrire garanzie reali o personali, ma incentrato sul valore delle idee.
Chiedevano, ancora, di poter essere trattati finalmente quali adulti. E che lo stato non continuasse a considerarli come dei minus habens, ma che si premurasse solo di proteggerli gli uni dagli altri, e mai e poi mai anche da loro stessi. Chiedevano che cessasse quell’abuso chiamato paternalismo. E che nessun legislatore seguitasse a pensarsi intelligente e capace più del comune cittadino, e per questo autorizzato a regolamentargli e organizzargli la vita in ogni minimo dettaglio per il suo bene.
Chiedevano di non dover più sottostare alla mafia dei funzionari corrotti, quelli che ti fan capire che se vuoi ciò di cui hai diritto devi sborsare una mazzetta, altrimenti attendi...
Chiedevano di avere politiche per la famiglia. Vere. Che in busta paga, al padre e alla madre, per dare di che mangiare ai figli e vivere quantomeno dignitosamente, restassero più soldi e che il risparmio atteso dal drastico dimagrimento dello stato spendaccione fosse loro dato nella forma di minori imposte da versare.

Questo è ciò che chiedevano a Berlusconi. E lo chiedevano a lui, e non ad altri, perché nella storia della Repubblica era stato l’unico ad inserire questi temi nell’agenda politica di un partito, il primo a parlare liberale (se si esclude il Bossi delle origini); il primo a riconoscere dignità ad alcuni diritti naturali, da chiunque altro sempre misconosciuti (i diritti di proprietà); il primo a far annusare qualcosa che profumasse davvero di rivoluzione liberista.
Lo hanno votato per questo. Perché questo sembrava essere il suo progetto politico; questa la ragione della sua “discesa in campo”; questa l’identità politica che aveva deciso di dare alle “sua” creatura.

E se davvero si vuole formattare il Pdl – come dicono di voler fare alcuni dirigenti, a cominciare dal giovane coordinatore nazionale dei Club della Libertà, Andrea di Sorte – si riparta dallo spirito del ’94, quello della Rivoluzione liberale e, nelle assise si parli innanzitutto di “identità”.
Le idee, il programma, il progetto, la visione della società di cui ci si fa portatori: questo conta, soprattutto.
Il resto è contorno o puro cazzeggio.

Fabio Piolanti

domenica 26 febbraio 2012

A Riolo Terme, questa volta le primarie non mazziano il Pd anche se la somma del consenso ai suoi antagonisti è superiore al suo risultato. E questa, a Riolo, è una notizia!

rioloSarà Alfonso Nicolardi, il candidato sindaco indicato dal PD, a sfidare il centro destra di Riolo Terme.
Nicolardi ha ottenuto 506 voti (46,21%), il candidato di SEL, Emanuele Conti ha raggiunto 317 voti (28,95%) e Gianmarco Lanzoni, indicato dai Socialisti, ha ottenuto 272 voti (24,84%).

Ci appelliamo anche a Iseppi e ai suoi

Speriamo vivamente che il governo rinunci ad applicare l’Imu alle scuole paritarie cattoliche.
Se le scuole paritarie, che già oggi fanno miracoli per non aumentare il costo delle rette, dovessero scomparire per effetto di costi impossibili da sostenere, la scuola italiana perderebbe un patrimonio culturale notevole, mentre lo stato e i Comuni non riuscirebbero a far fronte all’aumento del 10 per cento della popolazione scolastica.
Per questo ci appelliamo ai consiglieri comunali di Uniti per Casola per sollecitare, assieme a noi, i parlamentari della nostra regione affinché non si sottraggano a un impegno a favore non tanto delle scuole paritarie, quanto del sistema pubblico d’istruzione.Imu chiesa

venerdì 24 febbraio 2012

I nostri soldi

Giornalmente rendiamo pubbliche molte delle spese effettuate dai nostri amministratori affinché i cittadini possano valutare in piena autonomia l’uso del pubblico denaro

DD 40 del 22/02/2012

RIMBORSO AL DATORE DI LAVORO DEL SINDACO - IV° TRIM. 2011

Spesa di:

€ 2.051,46

A favore di:

Gruppo Cevico – Soc.Coop.va Agricola - Lugo

Per:

Nelle elezioni amministrative del 6/7 giugno 2009 è stato eletto Sindaco di Casola Valsenio il Sig. Nicola Iseppi, lavoratore dipendente della Tenuta Masselina Soc. Agr. A.r.l. con sede legale in Via Fiumazzo, 72 – Lugo.
Dal 1.11.2009 il Sindaco Sig. Nicola Iseppi ha iniziato la propria attività lavorativa presso il Gruppo Cevico di Lugo. La legge pone a carico dell’Ente l’onere per le assenze dal servizio dei lavoratori dipendenti eletti a cariche pubbliche
Il rimborso si riferisce al periodo 1/10/2011-31/12/2011.

Scelta esecutore:

norma di legge

Nostri rilievi:

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Visualizza Iseppi

DD 41 del 22/02/2012

RIMBORSO AI DATORI DI LAVORO PRIVATI PER ONERI SOSTENUTI PER DIPENDENTI ELETTI A CARICHE PUBBLICHE - ANNO 2011

Spesa di:

€. 967,04

A favore di:

Saint Gobain PPC Italia S.p.A. – MILANO per € 700,90
Filomarket srl. – Imola per € 134,33
Coop. va IN CAMMINO – FAENZA per € 27,09
Coop. Sociale GIOIA – RIOLO TERME per € 104,72

Per:

Nelle elezioni amministrative del 6/7 giugno 2009 sono stati eletti amministratori di Casola Valsenio i sigg. sottoelencati:
Ricciardelli Claudio, Assessore, dipendente Saint Gobain PPC Italia
Nati Maurizio, Assessore, dipendente Filomarket srl di Imola
Tozzola Erica, Consigliere. dipendente Coop. va In Cammino di Faenza poi Coop. Sociale Gioia di Riolo Terme.
La legge pone a carico dell’Ente l’onere per le assenze dal servizio dei lavoratori dipendenti eletti a cariche pubbliche
Il rimborso si riferisce al periodo 1/1/2011-31/12/2011.

Scelta esecutore:

norma di legge

Nostri rilievi:

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Visualizza Claudio Ricciardellinatitozzola

L’acquedotto consortile di Baffadi eroga acqua non a norma per l’uso umano: non era quello che ci aveva raccontato nel Gennaio 2010 l’assessore Ricciardelli

BaffadiLa delibera della Giunta Comunale n 14 del 21/2/2012 “ADESIONE AL PROGETTO DEL CONSORZIO DI BONIFICA DELLA ROMAGNA OCCIDENTALE PER “LAVORI DI MIGLIORAMENTO E ADEGUAMENTO ACQUEDOTTO RURALE BAFFADIsi guarda bene dal richiamare una affermazione in atti del Consorzio di Bonifica - perentoria e grave - che testualmente recita: “… allo stato attuale l'acquedotto (di Baffadi), per le sue caratteristiche costruttive, è da considerarsi NON A NORMA, in base alle vigenti disposizioni di Legge in materia di acqua destinata al consumo umano”.

Forse qualcuno ricorderà che il 29 Dicembre 2009 il nostro Gruppo presentava una interrogazione per conoscere lo stato degli acquedotti comunali con particolare riferimento alle tubazioni in amianto ( chi volesse trovare l’interrogazione e la risposta veda qui). In quell’occasione, dopo avere tracciato un quadro tranquillizzante della situazione idrica venivamo rassicurati che tutto era vigilato e che non sussistevano problemi ed emergenze particolari.
L’assessore Ricciardelli nel Gennaio 2010 rispose tra l’altro: “.. La situazione è buona e sotto controllo. Le maggiori rotture si concentrano nella rete urbana causa l’usura e l’anzianità delle tubature in ferro, che vengono ogni volta sostituite con altre in PVC. Le manutenzioni sono effettuate da entrambi i gestori (Hera e Consorzio) e, in caso di rotture o segnalazioni di rotture da parte di cittadini, vengono immediatamente contattati dall’Ufficio Tecnico del nostro comune richiedendone una immediata tempestività di intervento…”

Non si fece cenno allora ad una situazione di evidente emergenza nella zona di Baffadi, ormai il maggior nucleo urbanizzato al di fuori del capoluogo. Noi riteniamo che questa omissione di informazioni al Consiglio sia ingiustificata e ingiustificabile e che sia grave il silenzio sull’esistenza a Baffadi di una inadeguatezza dei servizi idrici consortili.
Chiederemo immediatamente all’amministrazione e ai servizi di igiene pubblica dell’Ausl quale sia lo stato dell’approvvigionamento idrico sull’intero territorio comunale, quale sia esattamente la situazione di Baffadi e se la conclamata utilizzazione di acqua non a norma abbia comportato pericolo per la popolazione residente servita dal Consorzio

Non è così che si amministra.

Siamo sicuri che l’abbassamento delle tasse debba derivare solo dalla lotta all’evasione?

spesa pubblicaIl problema principe dell’Italia è l’elevata pressione fiscale. I dati sono chiari: la pressione fiscale è ormai vicina al 55 per cento, tenendo in considerazione che l’Istat nei suoi dati include anche l’economia in nero.
Diminuire le aliquote al 20, 30 e 40 per cento? Ben venga, ma sembra un po’ poco. Ci vorrebbe molto più coraggio e soprattutto una forte azione che dimostri la volontà di andare verso una strutturale diminuzione delle tasse.

L’idea di fondo del Governo Monti è quella di ridurre le tasse grazie agli introiti dell’evasione, ma intanto si prefigura da settembre un aumento dell’IVA di 2 punti percentuali sia per quanto riguarda l’aliquota ridotta, che passerebbe dal 10 al 12 per cento, che quella “standard” che passerebbe dal 21 al 23 per cento.
Va bene ridurre il livello delle tasse, ma dovrebbe nascere da una forte eliminazione degli sprechi della macchina statale che esistono eccome: ce lo ricorda spesso Oscar Giannino quante spese inutili potrebbero essere evitate dal nostro caro Stato.

La logica dovrebbe essere capovolta dunque: prima tagliare gli sprechi e ridurre contemporaneamente le tasse e combattere l’evasione, magari aiutando anche gli italiani a pagare le tasse. Si ricorda che l’Italia è uno dei paesi più pesanti burocraticamente parlando nel pagamento delle tasse. Troppa burocrazia, troppe complicazioni e un peso per le imprese che arriva quasi al 70 per cento sugli utili. Non è questo dunque il problema principe?
Come fanno le imprese a reinvestire se lo Stato si trattiene più del 65 per cento di quanto un’impresa riesce a guadagnare?
Il nostro fisco è alquanto bizzarro nel senso che è incentrato sul perseguimento degli errori dei contribuenti. Abbiamo un esercito (la Guardia di Finanza) che interviene per scovare gli evasori e lo stesso sembra fare anche l’Agenzia delle Entrate., ma i sistemi negli altri paesi sono profondamente diversi

In Italia non mancano i controlli, manca la semplicità nel pagamento. Negli altri paesi è il concetto è completamente opposto. I corrispettivi dell’Agenzia dell’Entrate aiutano il contribuente a completare i moduli di pagamento delle tasse in modo da limitare gli errori e le correzioni ex-post. Si potrebbe dire che “prevenire è meglio che curare” nella lotta all’evasione. Quindi azione ex-ante di semplificazione e aiuto, piuttosto che correzioni ex-post.

Abbassare le aliquote? Si, grazie, ma è essenziale ripensare il sistema fiscale italiano con un brusco abbassamento del livello della pressione che grava su tutti i contribuenti grazie alla riduzione delle spese inutili. L’Italia ha la pressione fiscale della Svezia, ma il welfare dell’Irlanda (dove la pressione fiscale è inferiore di quasi 20 punti percentuali).
Siamo sicuri che l’abbassamento delle tasse debba derivare solo dalla lotta all’evasione?

giovedì 23 febbraio 2012

Casola Valsenio arretra sul 2010 ma non è un tracollo

Nell’indagine annuale sulla qualità della vita in Romagna condotta dalla Facoltà di Scienze statistiche dell’Università di Bologna, Casola Valsenio fa registrare una perdita di 10 posizioni in Romagna e di 4 posizioni in provincia di Ravenna.
Il risultato del 2011 ci sembra più equilibrato rispetto a quello del 2010 che appariva viziato da una sovrastima di alcuni dati. Ci collochiamo in posizione centrale nel quadro provinciale e, tutto sommato, è un buon risultato

Ravenna sintesiIMG_0165

Le nostre maggiori criticità nell’indagine dell’Università di Bologna stanno tutte nella debolezza del tessuto economico e demografico

imponibile

demografia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

imprese avanzatecessazione

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mercoledì 22 febbraio 2012

Quanto tempo dovremo ancora aspettare per avere un parcheggio decente a servizio dell’ospedale di Faenza?

ospedale di FaenzaIn questi ultimi mesi ho usufruito del servizio ospedaliero di Faenza dal servizio analisi senza prenotazione fino alle 9,30 del mattino, al reparto medicina uomini e al day ospital, che non conoscevo. Pubblicamente voglio riconoscere il valido servizio di tutto il personale iniziando da quello di servizio fino ai medici.

Ma purtroppo, nonostante le mie segnalazioni da dieci anni, quando sono stato capo gruppo PDL in Provincia un ente inutile, non sono stato capace di fare recepire alla stessa Provincia, al comune di Faenza, all’Asl Ravenna la proposta di utilizzare provvisoriamente l’area adiacente all’ex Seminario per il parcheggio dell’Ospedale di Faenza. Un’ area di fronte al parcheggio, ideale per chi deve utilizzare il servizio in specie se non abita a Faenza ed ha problemi di arrivare e parcheggiare comodamente anche a “pagamento” come avviene a Ravenna. Stamane il parcheggio l’ho trovato aspettando vicino all’ex/o area dell’elicottero!.

Il Comune di Faenza, in uno studio è diventato il primo Comune della Romagna per “benessere e qualità della vita”. Faenza ha vinto anche tanti premi per il Piano Regolatore . Ma nella realtà per chi ci vive e utilizza i servizi questo non è assolutamente vero. Una città deve avere per primo un parcheggio adeguato per l’Ospedale, e non conclamare da dieci anni che lo realizzerà sopraelevato o interrato, ma senza fissare i tempi.

Il parcheggio occorre subito, per gli utenti e il personale, e la mia vecchia proposta di dieci anni fa è più che valida. La Curia, pagando anche l’ICI, credo sia disponibile a venire incontro (Comune o chi per esso) cedendo l’area per “tot tempo”, ma credo che non sia mai stata interpellata. La spesa può finanziarsi con il ricavato del pagamento della tassa parcheggio o dalle multe per la velocità che per legge sono destinate alla viabilità.

Muoversi!!! per avere il parcheggio non aspettare altri dieci anni.

Vincenzo Galassini
Brisighella
utente Ospedale Faenza

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Siamo oltre la metà del mandato dell’Amministrazione Iseppi che scadrà nella primavera del 2014. Andiamo a vedere, allora, giorno dopo giorno, quali impegni erano stati assunti nel Giugno 2009  che ancora non sono stati onorati e dei quali si parla poco o nulla

Nel programma elettorale di Iseppi al punto 2 “Uno sviluppo economico equilibrato…”
si leggeva:centro storico

piazza

Il centro storico di Casola Valsenio con le sue ormai esigue attività commerciali appare sempre di più povero e abbandonato a sé stesso. Purtroppo non sembra esserci alcuna volontà né alcuna capacità di progettare una ripresa dell’economia del territorio e di ciò il centro del paese è specchio fedele, impietoso, desolato.

martedì 21 febbraio 2012

Domenica il centro sinistra di Riolo Terme sceglierà il candidato sindaco. Il Pd farà la fine che ha fatto a Faenza, a Napoli, a Milano, a Genova, a Cagliari….?

candidati

I nostri soldi

Giornalmente rendiamo pubbliche molte delle spese effettuate dai nostri amministratori affinché i cittadini possano valutare in piena autonomia l’uso del pubblico denaro

GC 121 del 28/12/2011

RASSEGNA CINEMATOGRAFICA CINEMADIVINO: IMPEGNO DI SPESA

Spesa di:

€ 1.000,00

A favore di:

Associazione Culturale Cinesenio di Casola Valsenio

Per:

Al fine di sviluppare l’offerta culturale a favore della comunità si intende proporre una iniziativa cinematografica denominata “Cinemadivino” in abbinamento alla degustazione di vini e prodotti enogastronomici del territorio.

Scelta esecutore:

Contributo liberale

Rilievi del nostro gruppo consiliare:

La nostra opinione è che i contributi erogati per fini liberali debbano essere accompagnati da una tabella di risultati attesi (ad esempio numero associati, visitatori ipotizzati, ricadute economiche previste ecc.) sulla quale sia possibile misurare a posteriori il risultato conseguito e il raggiungimento degli obiettivi.
Anche in questo caso non viene dato alcun seguito a questo elementare criterio di trasparenza da noi proposto.
Nel merito il contributo ci sembra sovradimensionato rispetto alle possibilità economiche del Comune di Casola Valsenio.
Annotiamo infine che non si capisce per quale ragione una delibera di giunta assunta il 28/12/2011 e resa immediatamente esecutiva, sia poi pubblicata  sull’Albo Pretorio il 20 Febbraio 2012.

cinema senio

DD 37 del 21/02/2012

CONCESSIONE ALL'USO ECCEZIONALE DELLE SUPERFICI DI COPERTURA DI OTTO EDIFICI PUBBLICI A FAVORE DI SENIO ENERGIA CON CONTESTUALE DIRITTO D'USO AL COMUNE DI CASOLA VALSENIO DEGLI IMPIANTI FOTOVOLTAICI PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA ELETTRICA DA IMMETTERE NELLA RETE ELETTRICA NAZIONALE - ACCERTAMENTO DI ENTRATA E IMPEGNO DI SPESA - ANNO 2012 (questo oggetto è incomprensibile)

Spesa di:

€ 116.053,52

A favore di:

Senio Energia

Per:

Occorre procedere all’ assunzione dell’ impegno di spesa per l’ anno 2012, per il pagamento a Senio Energia del corrispettivo così come previsto dall’articolo 2.2 lettera e) della Convenzione Repertorio n. 40/A.P/2011 e dagli Articoli 4 e 5 della Convenzione Repertorio n. 36/2010, a fronte del diritto d’uso degli impianti e della prestazione dei servizi energetici.

Scelta esecutore:

Convenzione in essere – Società partecipata

Rilievi del nostro gruppo consiliare:

Le spese e i ricavi derivanti dalle operazioni congiunte del Comune e di Senio Energia per la produzione, l’utilizzazione e la vendita di energia stanno convergendo sempre di più in una tela di ragno inestricabile all’interno della quale è quasi impossibile capire la convenienza economica dell’operazione per la collettività e la ripartizione delle competenze e delle obbligazioni tra i due soggetti
Il sindaco, per quanto più volte interpellato, non fornisce conti leggibili e comparabili

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Nella classifica del benessere in Romagna Casola Valsenio registra il peggior risultato perdendo 10 posizioni

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La spesa pubblica che ci rapina

pict002Napoli, via De Giaxa, comando dei vigili urbani. Ci sono in organico 2075 vigili urbani di cui un quarto è dirigente sindacale, mille a vario titolo possono chiedere di essere esentati parzialmente o totalmente dal lavoro.
A conti fatti, i detentori di qualche legittimo impedimento al lavoro normale sono 2187, ossia un numero superiore rispetto all’organico che è di 2075.
Insomma, un vigile su quattro è un dirigente sindacale, 700 sono ultra cinquantacinquenni, 590 inidonei, circa un migliaio, per vari motivi, possono chiedere di essere esentati totalmente o parzialmente dal lavoro.
 
Il comandante, Luigi Sementa, per forzare - si fa per dire - la mano e ordinare i servizi necessari per la città qualche mese fa ha chiesto anche ai vigili investiti da mandato sindacale di spostarsi da un ufficio all’altro, da una strada all’altra, all’interno della città per coniugare la legittima esigenza sindacale con la prestazione del servizio. La cosa è finita davanti ai magistrati del Tribunale del lavoro!  Per certo sindacalismo, purtroppo, quello che conta sono i diritti mai i doveri.

Quando a chi la pensa come noi (meno 5-6 punti di Pil di spesa pubblica) si replica facendo spallucce, è perché in Italia la spesa pubblica non è affatto costituita solo di denaro nelle tasche della casta e dei suoi diretti amici e parenti. Moltissimi italiani e molte imprese si sono abituati nei decenni a organizzarsi per trarre dal 52% di Pil intermediato dallo Stato il meglio per sé e il peggio per gli altri.
Dopodiché, se li tocchi, scoppia il putiferio perché ti dicono che li vuoi rovinare. Ma perché, non rovina forse noi tutti, il loro costo da rapina?

lunedì 20 febbraio 2012

Dove va il Pdl? Si è aperta una discussione libera e senza reticenze all’interno del nostro partito. Così devono fare i partiti di tradizione liberale che nulla hanno da spartire con il vecchio “centralismo democratico”

galan1- GIANCARLO GALAN
BASTA CON LA COMMEDIA, TORNIAMO AL 1994, AVEVAMO MOSSO UN POPOLO, ACCESO GRANDI SPERANZE E GRANDI SENTIMENTI.

''Non prendiamoci in giro: a che cosa serve la tessera? Perché in Germania e in Francia, Inghilterra i tesserati sono il 2 per mille degli elettori e qui il 20 per cento? E perché i tesserati si moltiplicano negli anni dei congressi?''.A parlare così sul caso delle tessere false del Pdl è Giancarlo Galan, Pdl, ex governatore del Veneto ed ex ministro, intervistato da 'La Stampa' alla quale dice ''Basta con la commedia, le tessere sono tutte finte''. ''Sono tutte tessere fasulle. Io -prosegue Galan- non ho mai conosciuto un elettore che fosse anche iscritto, chissà perché. Allora diciamo la verità: gestire le tessere serve per gestire il potere, a tutti i livelli. Arriva uno con cento tessere, tratta e porta a casa un posto nella municipalizzata. E' un sistema perverso''. E Galan oltre i casi di Bari e della Campania cita anche il suo Veneto: ''A Vicenza c'e' un europarlamentare, Sergio Berlato, che si è fatto fotografare con una valigia piena di tessere e diceva 'cosi' si vedrà che gli altri non contano una ca...''. Galan propone di abolire il sistema delle tessere e anche dei congressi: ''Noi nel '94 avevamo mosso un popolo, acceso grandi speranze, grandi sentimenti. Questi qui che hanno rovinato il sogno, che spacciano tessere false, che si spartiscono il potere, andrebbero fucilati! Metaforicamente, ma fucilati''.

ferrara2- GIULIANO FERRARA
I PARTITI SANNO SOLO FARE DANNI, NON SERVONO PIU’QUESTI FINTI APPARATI SONO DIVENTATI I SERVI DEL GOVERNO COMPOSTO DAI TECNICI IL PDL SI E’ MANGIATO LA LEADERSHIP. IL PD E’ TERRENO DI SCORRERIE

A che serve il Pdl? A niente. Anzi, fa danno. Il partito si è mangiato la leadership , ha condotto alla perdita della maggioranza alle Camere, è stato il luogo di risse indiscernibili, di rinvii e intralci all’azione del governo.
A che serve il Pd? Niente di niente, un simulacro di culture in fusione permanente e in atroce divisione sempiterna. È stato utile soltanto alla battaglia dei capi, è terreno per scorrerie, zona di allarmante inconciliabilità delle diverse e invadenti consorterie.
A che serve l’Udc o gli altri frammenti? Ora vogliono con gran pompa metter su un«partito della nazione», lanciare un’opa sul centrodestra, chissà con che mezzi di sfondamento, che intrugli e brodaglie parapolitiche. Fanno danno i partiti d’apparato, il resto di ciò che fu e che ebbe un senso in anni ormai lontani. Apparati che alimentano signorie locali dette anche «rapporto con il territorio». Partiti che non hanno uno statuto ideologico, perché le ideologie sono spettri. Che si nutrono di finanziamenti ipertrofici e fuori controllo, anche biada per i cavalli morti, e dissipano credibilità a milioni di euro. E coltivano la guerricciola tra gruppi,l’accaparramento delle tessere, la formazione di maggioranze implausibili, strutturate sul nulla delle relazioni personali. Sono anime morte. Sveglia. La riforma della politica possibile è la fine dei partiti come modello del Principe machiavelliano, come gabbie di matti intenti a succhiare il sangue di rapa a istituzioni che si afflosciano perché nessuno crede che servano: Parlamento,governo,sindaco,governatore, e poi fondazioni, associazioni, lobby, questi luoghi della politica effettiva sono ormai deputati a servire da invasi per le ambizioni sbagliate di partiti sbagliati.

A forza di partiti finti siamo arrivati ai partiti serventi del governo composto dai tecnici, alle maggioranze tripartite che ubbidiscono a chi dispone del potere vero e sono costrette a funzionare sul presupposto che il comando politico e il voto degli elettori non abbiano più alcuna relazione l’uno con l’altro. Il commissario, il coordinatore, il segretario, tutte intercapedini di una casa crollante. Le due ipotesi di riforma dei partiti sono fallite. Berlusconi doveva strutturare un cartello elettorale e un partito leggerissimo, uno staff, e Veltroni aveva promesso una vocazione maggioritaria del Pd per il governo del paese o per l’opposizione costituzionale. Erano due idee promettenti, una presa d’atto del nuovo carattere dei rapporti politici, una collocazione agile tra le famiglie europee dei popolari, dei socialisti, dei liberali, ma in nome di un solo mestiere: amministrare, governare, vivere nelle istituzioni con la classe dirigente eletta, e fare politica senza sopportare il basto del politicismo, delle stramorte identità universali o di principio, i partiti della falce e martello o dello scudo crociato o del sole nascente. Fallirono anche i tentativi di tornare a una nuova mappa partitica, dai governi D’Alema alla Bicamerale. Ora la finzione diventa una insopportabile pantomima.

C’è un severo e rigoroso bisogno di cambiamento. Quando sento parlare di congressi, di tessere, di imbrogli radicati sul territorio, metto mano alla pistola.Non ce n’è alcun bisogno. C’è bisogno di raccogliere fondi, altro che rimborsi, e di raccogliere consenso (nei paesi politicamente e costituzionalmente evoluti il fund raising e il consenso sono la stessa cosa). C’è bisogno di programmi a breve e medio termine nella contesa per un governo eletto, a partire dal 2013, non di carte dei valori a cui nessuno piega la benché minima attenzione, non di trombonate e retoricume. La cattiva reputazione dei partiti nasce da molti equivoci, d’accordo. Da una campagna di delegittimazione che dura da vent’anni. Male argomentata, per di più, vagamente e genericamente moralistica. Ma è la sopravvivenza di partiti morti che rende vivace la protesta e legittima l’insopportazione per la politica Le lotte dinastiche, i figli e altre discendenze messe di mezzo, una sensazione di truffa che ha del grottesco promana dal concetto stesso di partito politico d’apparato.

Viva i partiti, se i partiti sono cose che costano poco, invadono poco lo spazio pubblico, e agiscono come collettori di altre forze vive, in un arcipelago detto società, a favore di una leadership e diun programma, di idee modeste ma credibili su come si fa a guidare lo Stato, a renderlo compatibile con la cittadinanza nelle sue forme moderne. Chi fa tessere e congressi è destinato a perdere ancora e ancora e ancora. Il metro di misura della politica è una buona raccolta dati, una forte comunicazione, un programma e l’azione di chi è eletto per governare o per fare opposizione. Il resto è fuffa, sopravvivenza, morto che afferra il vivo.

venerdì 17 febbraio 2012

I nostri soldi

Giornalmente rendiamo pubbliche molte delle spese effettuate dai nostri amministratori affinché i cittadini possano valutare in piena autonomia l’uso del pubblico denaro

DD 401 del 30/12/2011

CONVENZIONI CONSIP REGIONALI PER IL NOLO 2011/2014 DI FOTOCOPIATRICI DI RETE. IMPEGNI DI SPESA ANNO 2012.

Spesa di:

€ 2.644,47

A favore di:

Xerox Italia Rental Service per € 1226,50
Kyocera Mita SPA per € 1417,97

Per:

L’Amministrazione Comunale ha aderito ai lotti 2 e 5 della convenzione 17 Consip per il noleggio quadriennale di fotocopiatori di rete rispettivamente della Xerox e Kyocera Mita

Scelta esecutore:

Appalto regionale

Rilievi del nostro gruppo consiliare:

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fotocopiatrice

DD 403 del 30/12/2011

STAMPATI CANCELLERIA RILEGATURE E BOLLI-IMPEGNO DI SPESA ANNO 2012

Spesa di:

€ 5.500,00

A favore di:

Ditta CANTELLI di Bologna € 500,00
Ditta ZOLI DI FAENZA € 1.000,00
Ditta KARNAK italia srl € 1.000,00
Ditta LAZZARETTI di Marradi € 1.000,00
Ditta MAGGIOLI € 1.000,00
Ditta Kratos srl di Coriano di RN € 1.000,00

Per:

L’Amministrazione Comunale effettuerà per l’anno 2012 acquisti di stampati, cancelleria e bolli

Scelta esecutore:

In attesa di procedere a gare formali gli acquisti vengono effettuati dalle seguenti Ditte già fornitrici della Amministrazione:
Ditta CANTELLI di Bologna;
Ditta ZOLI di Faenza;
Ditta KARNAK ITALIA SRL DI Coriano;
Ditta LAZZARETTI di MARRADI;
Ditta MAGGIOLI di S. Arcangelo di Romagna;
Ditta KRATOS srl di Coriano di RN
che godono della piena fiducia dell’Amministrazione Comunale, ed i cui prezzi risultano congrui e convenienti;

Rilievi del nostro gruppo consiliare:

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rilegatura

DD 31 del 17/02/2012

ATTIVITA’ DI PRODUZIONE ENERGIA FOTOVOLTAICA IMPEGNO DI SPESA ANNO 2012 – Adempimenti fiscali

Spesa di:

€ 2.894,32

A favore di:

Dr. Carlo Melandri di Faenza

Per:

Con decorrenza 01.01.2011 e per 20 anni  il Comune di Casola ha dato inizio all’attività di vendita di energia fotovoltaica, attività che prevede una serie di nuovi e specialistici adempimenti fiscali fra cui la iscrizione alla CCIA, dichiarazione dei redditi nel modello Unico per gli Enti Commerciali, versamento IRES, gestione di un’attività separata per l’ IVA e assoggettamento della attività ai fini IRAP.
A norma delle modifiche apportate al D.P.R. 322/98 il nostro Ente è tenuto alla trasmissione telematica dei modelli IVA ed IRAP per l’anno 2011 in via autonoma mediante intermediario autorizzato. L’ Ente si è sempre avvalso per la spedizione delle dichiarazioni fiscali per cui è obbligatorio l’inoltro tramite CAF autorizzato, dello studio del Dott. Carlo Melandri di Faenza

Scelta esecutore:

Scelta di studio professionale senza nessuna verifica di mercato

Rilievi del nostro gruppo consiliare:

Le spese e i ricavi derivanti dalle operazioni del Comune e di Senio Energia sulla produzione, l’utilizzazione la vendita di energia stanno convergendo sempre di più in una tela di ragno inestricabile all’interno della quale è quasi impossibile capire la convenienza economica dell’operazione e la ripartizione delle competenze e delle obbligazioni.
Il sindaco, per quanto più volte interpellato, non fornisce conti leggibili e comparabili

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Nel programma elettorale di Iseppi al punto 4 “Una politica urbanistica per la qualificazione urbana….” si leggeva:

urbanistica

Purtroppo fino ad oggi non sono apprezzabili significativi interventi per la riqualificazione urbana a parte le opere di consolidamento della Chiesa di sopra ereditate dalla precedente amministrazione

La graduatoria per l’assegnazione degli alloggi di edilizia pubblica

graduatoria

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giovedì 16 febbraio 2012

L’area dell’ex distributore deve essere risanata in fretta e il Comune deve esercitare tutte le necessarie pressioni

distributore

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Busted!

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Al punto 2 “ Uno sviluppo economico equilibrato …” del Programma elettorale di Iseppi si leggeva:

ciclopedonaleL’impegno del collegamento ciclo pedonale tra Casola e la zona industriale ci aveva favorevolmente meravigliato perchè pur non essendo questi investimenti strategici per l’economia e lo sviluppo avrebbero consentito una migliore qualità dell’abitare.
A quanto è dato conoscere l’indicazione elettorale  di collegamento ciclo pedonale non ha trovato, fino ad ora, alcun riscontro esecutivo nè è stata ripresa in alcuno dei documenti amministrativi.