mercoledì 31 marzo 2010

706 casolani - il 30,76% del corpo elettorale - decidono di non andare a votare. Il segnale politico è forte e chiaro

140310-week-11-2010-30-large L’analisi del dato elettorale di Casola Valsenio merita qualche ulteriore attenzione perché abbiamo registrato il record provinciale del maggiore numero di cittadini che si sono astenuti dal voto e perché questo evento ha condizionato in maniera molto significativa l’interpretazione dei risultati.
Non può lasciare indifferenti il fatto che il 30,76% dei casolani non abbia votato vale a dire che dei 2295 elettori iscritti, se ne siano presentati ai seggi solo 1589 pari al 69,24%
Se raffrontiamo questo valore con quello delle europee di nove mesi fa dove votarono 1926 elettori (83,52%), vediamo che la defezione è stata in termini assoluti di 337 cittadini determinando una strabiliante defezione del 14,28%. Un casolano su tre non ha votato.
Non siamo abituati a queste cifre perché in Emilia Romagna e nella provincia di Ravenna non si era mai reso visibile un fenomeno di astensione cosi vistoso anche perché, qui da noi, intere generazioni sono cresciute a pane e politica e l’impegno civico si è sempre tradotto in una partecipazione regolare alle chiamate elettorali.
Possiamo allora tentare una prima considerazione: anche a Casola, come in tutta l’Emilia Romagna, la crescente astensione dal voto sembra assumere le connotazioni di segnale politico legato alla disaffezione e all’insofferenza. E’ la prima volta che avviene.
Comunque lo si valuti, questo è un segnale involutivo che va contrastato e che richiama l’obbligo di restituire alla politica la dignità la serietà, la pacatezza, la misura che la gestione dell’interesse collettivo richiede, allontanandolo dalle tifoserie isteriche e da infantili manicheismi.
Se non saremo capaci di proporre ai nostri concittadini una offerta politica depurata da quanto di peggio lo scenario nazionale ci ha offerto negli ultimi mesi, l’abbandono delle urne potrebbe diventare una costante e alla fine rendere tutti noi più fragili e più indifesi per una oggettiva mancanza di rappresentatività e di consenso.
Una ulteriore considerazione si può e si deve fare sui risultati che sono usciti dal voto e che, senza alcun dubbio, sono stati fortemente condizionati dall’astensione che ha toccato in maniera vistosa il Pdl ma che non ha risparmiato neppure il centro sinistra nel suo insieme.
Prendendo a riferimento i voti delle europee 2009, il quadro che ne risulta è il seguente:
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Operati i necessari aggiustamenti e dato atto che la Lega Nord, all’interno della coalizione di centro destra non ha subito alcun effetto dal fenomeno dell’astensione, e che almeno l’80% dei 66 voti grillini provengano dall’area del centro sinistra, sembra credibile ritenere che il differenziale dei 270 elettori mancanti possa ripartirsi per circa 170 voti sul Pdl, per circa 90 voti sul Centro sinistra e per pochissime unità sull’Udc.
Da ciò se ne ricava che la perdita elettorale del Pdl sembrerebbe quasi interamente ascrivibile all’astensione e in piccolissima misura a una perdita di consensi a favore della Lega.

La rivolta dei 49 senatori PD contro Bersani

bersani Bersani ha i giorni contati? I suoi, dopo il risultato elettorale assai deludente, non sono disposti a concedergli altri passi falsi. Per adesso si limitano ai consigli e alle buone intenzioni, ma l'aria è pesante almeno quanto dopo le politiche che hanno segnato la sconfitta di Veltroni e il suo ruolo dal segretario del Pd.

Oggi un gruppo di 49 Senatori del Pd ha inviato al segretario Pierluigi Bersani una lunga lettera in cui si chiede uno scatto di reni, immediato e decisivo. Altrimenti, good-bye Bersani.  Si legge nel teso "il passaggio elettorale di questi giorni ci consegna molteplici spunti di riflessione. A nostro avviso ci troviamo di fronte ad un momento della vita del nostro Paese rispetto al quale s'impongono, da parte di tutti noi, una maggiore generosità nell'impegno, una più partecipata attività politica ed una nuova consapevolezza riguardo l'effettiva portata dell'emergenza democratica in cui viviamo".

I senatori del Pd invitano Bersani a cambiare passo: " bisogna muoversi subito. Bisogna accedere ad una nuova dimensione del nostro impegno politico che anche noi parlamentari spesso non esprimiamo con la necessaria efficacia. Serve un supplemento d'anima. Ti poniamo l'esigenza di incontrarci subito per riflettere insieme. Per trovare, dopo una leale discussione, la giusta strada da percorrere per servire degnamente il nostro Paese. Non intendiamo farci consumare addosso i prossimi tre anni della legislatura, immersi in un attendismo fideistico che assegna al destino il compito di liberare l'Italia dal sultanato che la devasta ". La lettera è stata sottoscritta da senatori Democratici espressione delle diverse aree del partito: Gian Piero Scanu, Daniele Bosone, Gianrico Carofiglio, Marco Filippi, Giuseppe Lumia, Paolo Rossi, Alberto Tedesco, Claudio Molinari, Manuela Granaiola, Francesco Ferrante, Marilena Adamo, Vittoria Franco, Vincenzo Vita, Paolo Giaretta, Achille Serra, Roberto Di Giovanpaolo, Vincenzo De Luca, Franca Biondelli, Mauro Del Vecchio, Adriano Musi, Silvio Sircana, Felice Casson, Massimo Livi Bacci, Mariapia Garavaglia, Alfonso Andria, Giovanni Procacci, Franca Donaggio, Emanuela Baio, Luigi Lusi, Roberta Pinotti, Luigi De Sena, Leana Pignedoli, Flavio Pertoldi, Teresa Armato, Antonio Rusconi, Marina Magistrelli, Andrea Marcucci, Daniela Mazzuconi, Maria Teresa Bertuzzi, Anna Serafini, Mauro Marino, Ignazio Marino, Maria Fortuna Incostante, PaIn uolo Nerozzi, Anna Maria Carloni, Maria Leddi, Anna Rita Fioroni, Alberto Maritati, Tiziano Treu.

Non sono per niente tenere le testate giornalistiche di area con il segretario del Pd Pier Luigi Bersani. Europa , il giornale della "vecchia" Margherita di Francesco Rutelli, è quasi spietato: "Negare i fatti o cercare scuse serve a poco: il Pd può diventare irrilevante". Nel mirino c'è la posizione di Bersani che "appare, ed è, solamente difensiva della sua  gestione di sei mesi". Europa tocca un tasto delicato, le alleanze: "Bersani si muove su questa linea, peccato che la realtà gli si disfi  sotto gli occhi" perché "Udc e Di Pietro non sono coalizzabili, e lo saranno sempre meno".

Amara anche l’analisi di Antonio Polito sul Riformista: "A furia di pareggi il Pd non vincerà mai lo scudetto". Il direttore scrive della "debolezza strutturale del Pd. Manca di una proposta convincente e dirompente su ciò che davvero interessa l'elettorato". Non è da meno Concita De Gregorio su L'Unità , che scrive di un voto fatto di "delusione e rabbia verso un centrosinistra che ha   disatteso le aspettative" e parla di "cambiare la classe dirigente, puntare sul rinnovamento, su logiche nuove e non solo su somme   aritmetiche di alleanze possibili, un progetto chiaro, semplice e alternativo che fosse anche, come dice Vendola, un nuovo racconto".

martedì 30 marzo 2010

Gianguido Bazzoni eletto consigliere regionale nelle liste del Pdl di Ravenna

Giovanni Malpezzi eletto Sindaco di Faenza: auguri per il lavoro importante che lo attende nell’interesse della città e dei comuni del comprensorio

Comunali Faenza 2010
43 anni, è nato e risiede a Faenza, nella frazione di Errano.
Ragioniere e laureato in giurisprudenza, da 23 anni lavora presso la BCC Ravennate ed Imolese, della quale è uno dei quadri direttivi, con incarico di Capo Area Affari Generali; è responsabile della gestione del personale e cura gli affari legali e societari della Banca.
Nel 1985, a soli 18 anni, dopo un’intensa esperienza studentesca, viene eletto Consigliere comunale a Faenza come indipendente nelle file della Democrazia Cristiana; la sua elezione destò sorpresa in città: giunto 2° alle elezioni primarie interne al partito, ottenne il seggio con il numero più alto di preferenze, superando anche alcuni navigati assessori.
Nel 1990 viene nominato Presidente del Collegio Sindacale della cooperativa sociale L’ALVEARE – Faenza, per poi diventarne Amministratore dal 2002 ad oggi.
Fra il 1995 ed il 2000 è stato, prima Consigliere, poi Sindaco effettivo della SOCIETÀ COOPERATIVA DI CULTURA POPOLARE – Faenza. Nel 2005 viene nominato Segretario Generale della FONDAZIONE GIOVANNI DALLE FABBRICHE, per poi esserne nominato Vice Presidente nel 2008.

L’Italia si conferma di centro destra: una sonora lezione a chi dava il Pdl per morto e a chi voleva “fargli la festa”

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Aspettando Faenza


La notte dei sogni (da Faenzanet)
E a Faenza si va a nanna con il risultato delle Regionali, ma col pensiero agli scrutini 'comunali' di domani. Dai dati delle Regionali parrebbe scontata l'elezione di Malpezzi ma se prendete il pallottoliere noterete come i voti presi dalle liste che sulla carta lo sostengono arrivano esattamente al 49,91%. Quindi il ballottaggio appare un'eventualità non remota, soprattutto per il valore dello sfidante di centrodestra. Dall'altra parte Minardi spera ma ha un ulteriore problema: le liste che lo sostengono non arrivano al 40% ed in base alla legge elettorale se non si apparenta con altre liste e giunge a questa fatidica percentuale, anche vincesse l'eventuale ballottaggio governerebbe senza la maggioranza in consiglio.
Ma i risultati delle regionali portano sogni ed incubi notturni.

PD Il partito democratico ha superato l'esame: non è più votato da 1 faentino su 2, ma si consola con un buon aumento rispetto all'anno scorso. Domani vedremo se il "PD faentino" ha avuto la stessa tenuta del "PD di Vasco Errani"
IdV I dati sono preoccupanti: passare in 12 mesi dall'8,7 al 5,9 vuol dire aver perso esattamente un terzo del proprio bacino elettorale. La prospettiva è di avere appena un paio di consiglieri con un peso quindi molto limitato nella coalizione
Sinistra per Faenza Il risultato di riferimento è a dir poco disastroso. Per la lista capitanata dal sen. Martino Albonetti c'è però la speranza di aver ben trasmesso al proprio elettorato il fatto di essere in città le persone che continuavano la tradizione di Rifondazione Comunista. Nella migliore delle ipotesi comunque dovrebbe arrivare 1 seggio.
PDL A livello manfredo nelle comunali ha sempre scontato un deciso scarto rispetto a quanto otteneva nello stessa elezione alle regionali ed in questo è un'incognita assoluta. Aveva 5 seggi, potrebbe guadagnarne 1 o 2
Lega Nord La vera trionfatrice delle Regionali: triplica i voti delle scorse regionali, aumenta di 4 punti in un anno, la Lega anche in Consiglio Comunale dovrebbe aumentare i seggi perchè questa volta non corre da sola, cosa che penalizza nella distribuzione dei seggi.
UDC-LTF Notte insonne. Con 1077 voti (il 3,7%) si elegge certamente un consigliere comunale (Bucci), ma se le liste in più delle comunali hanno eroso appena 100 voti si può restare fuori dal consiglio comunale per il meccanismo della cifra elettorale congiunto al premio di maggioranza.
Fatti Sentire Notte di sogni rosei. Se i fan di Beppe Grillo hanno dato il loro voto alla lista col bollino del comico genovese anche alle comunali non solo è certo un consigliere, ma con simili percentuali si arriva ad un incredibile doppia presenza.
Faenza è Futuro, Partito Repubblicano, Faenza che Vuoi Impossibile ogni seria previsione. Difficile comunque che queste 3 liste riescano ad approdare ad un consigliere.
Insieme per Faenza, Forza Nuova Anche su queste liste difficile fare previsioni certe. Si può però ora rivelare che nel centrosinistra nei giorni scorsi circolavano i risultati di un sondaggio telefonico (fatto 7 giorni addietro da un istituto di statistica) secondo il quale "Insieme per Faenza" era accreditata di un eccezionale risultato, Forza Nuova 1 seggio e la sinistra tutta fuori dal Consiglio. Vedremo se il sondaggio era o meno fondato

lunedì 29 marzo 2010

Regionali 2010: il risultato della Provincia di Ravenna

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I risultati del Comune di Casola Valsenio alle Regionali 2010

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In attesa di verificare il contesto provinciale e regionale all’interno del quale si colloca il risultato non buono conseguito dal Pdl di Casola possiamo evidenziare i seguenti elementi.

Rispetto alle elezioni europee del 2009 il Pdl casolano perde il 4,07% dei voti e il PD guadagna il 5,28%.

Da un primo esame la flessione del Pdl deriva in gran parte dalla minore affluenza riscontrata nella consultazione e da una possibile confluenza di nostri voti sul candidato dell’Udc mentre l’aumento di voti del PD deriva da una esclusiva capacità di attrazione all’interno della propria coalizione.

In un sistema elettorale come quello per le regionali, i dati vanno letti infatti per coalizioni e per candidature. Così facendo si può allora osservare che:

1) I partiti del centro destra, Pdl e Lega, tra le europee e le regionali mantengono inalterata la propria forza con una flessione insignificante dello 0,36% mentre il centro sinistra perde rispetto alle europee il 4,07%

2) I partiti del centro destra rispetto alle regionali del 2005 guadagnano nel 2010 il 7,2% mentre il centro sinistra perde il 7,8%

3) Il candidato del Centro destra rispetto al 2005, dove si era presentato con l’Udc, nel 2010, perde un insignificante 0,25% - pur senza l’alleanza con l’Udc - mentre il candidato del centro sinistra perde l’8,6%.

Da tutto ciò deriva che la battuta di arresto segnata dal Pdl, in una lettura contestuale alla coalizione, appare tutta riassorbita mentre lo stesso non sembra potersi dire per il PD.

In ogni caso sono in corso gli opportuni approfondimenti anche per meglio precisare le linee politiche da valutarsi all’indomani di questo importante voto che segna ancora una volta un indebolimento del centro sinistra anche nel nostro comune oltre che nella regione Emilia Romagna.

Una bassa affluenza caratterizza anche a Casola Valsenio il voto delle Regionali 2010. Un elettore su tre non ha votato.

Affluenza al voto alle 22 di Domenica 28 Marzo 2010

venerdì 26 marzo 2010

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Decreto incentivi: ecco gli aiuti

Scatteranno subito dopo le feste di Pasqua, precisamente dal 6 aprile, gli sconti su elettrodomestici, motorini, cucine, eco-case, decisi con il decreto legge incentivi.
I cittadini e le imprese avranno a disposizione un call center, che sara' gestito dalle Poste, per ottenere tutte le informazioni pratiche necessarie. I consumatori, per ottenere lo sconto, dovranno rivolgersi direttamente al rivenditore chiedendo di poter utilizzare l'incentivo. Il rivenditore verifichera' prima la capienza dell'incentivo, in quanto c'e' un tetto dei fondi a disposizione per ciascuna delle misure decise dal consiglio dei ministri, che diverra' uno sconto sul prezzo d'acquisto. Il rivenditore recuperera' poi l'incentivo presso gli sportelli delle Poste. Per l'acquisto di immobili e' prevista la certificazione di efficienza energetica da parte dell'Enea.
Ecco, voce per voce, tutti gli sconti.

Motocicli. Lo sconto e' del 10% del prezzo, fino ad un contributo massimo di 750 euro, di acquisto per motori fino a 70 kw e senza limiti di cilindrata. Il bonus raddoppia (20% di sconto fino ad un massimo di 1.500 euro) se si acquista una due-ruote elettrica.
Cucine. Lo sconto del 10% del prezzo, fino ad un massimo di 1.000 euro, e' previsto per le cucine componibili complete di elettrodomestici efficienti.
Elettrodomestici. Vale per lavastoviglie, cucine da libera installazione, cappe, forni elettrici, scaldacqua a pompe di calore, stufe. Lo sconto sara' del 20% del prezzo di acquisto e il contributo massimo vara da 80 a 500 euro a seconda del prodotto.
Eco-case. Lo sconto e' per l'acquisto di nuovi immobili ad alta efficienza energetica (classe A e B). Il contributo e' per un importo pari a 116 euro al metro quadrato, con un massimo di 7.000 euro, per la classe A e 83 euro al mq, con massimo di 5.000 euro per la classe B.
Internet giovani. Ci sara' un contributo per i giovani che acquistano nuovi pacchetti Adsl.                            
Rimorchio e semirimorchi. Il contributo e' di 3.000 euro per rimorchio con Abs e di 4.000 euro con Abs+Esp.
Macchine agricole. Lo sconto previsto e' del 10% ed e' legato ad un pari sconto da parte del concessionario.
Gru. Per l'acquisto di gru a torre per l'edilizia e' prevista una riduzione del 20% del prezzo con un contributo massimo di 30.000 euro.
Inverter. Il contributo e' pari al 20% del prezzo di acquisto e va dai 40 ai 200 euro a seconda del prodotto e vale anche per mortori ad alta efficienza, batterie per il rifasamento, Ups.
Nautica. Se si vuole acquistare motori fuoribordo o stampi per scafi si potra' avere uno sconto del 20% del prezzo di acquisto, con un contributo massimo di 1.000 euro per i motori fuoribordo.
Da tessile a emittenti tv, gli altri settori. Previsto un sostegno fiscale per la realizzazione di campionari tessili; per questo vengono stanziati 70 milioni. Con 50 milioni verranno infine poi assegnati dei contributi al settore aeronautico, all'emittenza televisiva locale, all'Agenzia per la sicurezza nucleare e per la realizzazione di un prototipo innovativo di nave multiuso per le emergenze.
Risorse da lotta evasione. Per recuperare parte delle risorse da dedicare agli incentivi, l'Agenzia delle Entrate collaborera' con le amministrazioni pubbliche per il recupero di crediti d'imposta concessi ma illegittimamente fruiti. E' quanto prevede la parte fiscale del decreto incentivi. Sono previste anche misure per la riduzione del contenzioso tributario e l'accelerazione nella riscossione di imposte. C'e' poi una parte che riguarda il contrasto alle frodi fiscali internazionali e nazionali effettuate con i cosiddetti 'caroselli' e 'cartiere' (forme di evasione fiscale realizzate attraverso fatture false). A questo scopo, i soggetti passivi di Iva devono comunicare all'Agenzia delle Entrate tutte le operazioni di cessione di beni e servizi verso operatori economici residenti in Paesi appartenenti alla cosiddetta 'black list' (paradisi fiscali). Al fine di contrastare frodi fiscali internazionali, le Camere di commercio comunicheranno ogni dato in loro possesso relativo a trasferimento all'estero della sede da parte di aziende.

giovedì 25 marzo 2010

Diceva qualche giorno fa il Sindaco di Forlì: “Le partecipate ipotecano il Bilancio del Comune…”

Aeroporto_di_Forlì “Le società partecipate con i loro deficit rischiano di ipotecare per anni i bilanci del Comune”. Diceva così, qualche giorno fa il sindaco di Forlì Roberto Balzani prendendo atto del fatto che i soldi dei Comuni ormai scarseggiano e che solo per ripianare i debiti della società di gestione dell’aeroporto di Forlì, il Municipio dovrà impegnare una somma equivalente a quello che spende in un anno per tutte le attività sportive della città.

Ma chi dovrebbe controllare il buon andamento delle partecipate, spesso e volentieri in rosso cronico?

Molti forse non sanno che insieme ai tanti consiglieri d’amministrazione che affollano i Cda delle partecipate, nelle società degli enti locali c’è anche una pletora di revisori dei conti scelti per le loro competenze, certo, ma anche per la loro vicinanza al centro sinistra e al Pd.

Nei Comuni di grosse dimensioni e in Provincia su tre revisori uno è indicato dalla minoranza. Lo dice la legge, ma nelle società partecipate una regola simile non c’è. La nomina spetta alle assemblee dei soci che sono composte nella stragrande maggioranza dei casi da esponenti del centro sinistra.

Il controllo delle partecipate oggi è dunque affidato per intero alla forza politica di governo della città, sulla quale ricadono tutte le responsabilità di adesione e di controllo. Vale per Forlì ma anche per Casola che sta facendo scelte molto significative in questa direzione con Senio Energia.

Quanto spende lo stato italiano per supportare l'editoria a stampa?. L'ultimo dato ufficiale disponibile si riferisce al 2007

La tromba dell'Apocalisse, ci vorrebbe

La pulizia legislativa è la prima condizione della qualità legislativa.
Per questo il gesto di ieri, enfatico ma necessario, del ministro Calderoli di tagliare, tagliare, e se non basta tagliare, bruciare, è una operazione di bonifica amministrativa preziosa che rende merito all’impegno del suo ministero che ha eliminato 375.000 leggi inutili
Scene del genere naturalmente non le abbiamo viste in passato. L’ormai antico predecessore di Calderoli alla delegificazione era il pidino Franco Bassanini, un ministro dal profilo talmente basso che la sua riforma si inabissò in quegli stessi ministeri che avrebbe dovuto drasticamente potare.

E adesso? Per il futuro si dovrà agire sulle cause e produrre meno leggi, regolamenti, commi, paragrafi, codicilli invitando energicamente i numerosi produttori a ricorrere ad una sobrietà e ad una essenzialità che fino ad ora è del tutto mancata.
Ma se proprio dobbiamo dircela con franchezza, il ministro Calderoli dovrebbe mettere mano con la stessa energia alla semplificazione del quadro amministrativo cominciando ad esempio dalla rilettura delle provincie perchè qui di materia ce ne è a pacchi come la doverosa abolizione per manifesta assurdità della provincia BAT (Barletta Andria Trani: la prima provincia italiana a tre teste, una specie di idra, un mostro mangiasoldi e sputadecreti). E sarebbe anche fantastico che il ministro bergamasco riuscisse a dare un’accettata pure a quelle provincette sarde di cui il contribuente italiano ignora l’esistenza ma che ciononostante finanzia, ad esempio il Medio Campidano i cui capoluoghi sono Villacidro (14.000 abitanti) e Sanluri (8.000).

Anche se il sogno proibito di molti italiani sarebbe un bel quadro normativo fatto di comuni di almeno ventimila abitanti, di Unioni di Comuni, e di Regioni omogenee e coerenti dal punto di vista territoriale.
Ma non basterebbe il piccolo lanciafiamme che aveva in mano l’altro giorno, ci vorrebbeben altro, uno strumento di cui parla San Giovanni: “Appena il primo angelo suonò, grandine e fuoco mescolati a sangue scrosciarono sulla terra”.
Ecco, per sconfiggere la piovra del parassitismo burocratico, degli enti inutili, delle consorterie, della proliferazione scartoffiesca, Calderoli dovrebbe procurarsi una tromba dell’Apocalisse. Ma forse sarebbe troppo anche per lui.

mercoledì 24 marzo 2010

Il segretario della Lega Nord di Faenza, Mauro Monti, preso a calci e pugni all’interno della sede del suo partito

Monti A cinque giorni dalle elezioni il segretario della Lega Nord Mauro Monti è stato aggredito all'interno della sede del suo partito a Faenza in viale IV Novembre, vicino al Bar Maximilian.

A compiere il gesto un individuo di grossa stazza ora sotto fermo di Polizia.

L’onorevole Pini, dopo avere conferito con il Questore di Ravenna, conferma la matrice politica dell’aggressione.

Vasco Errani: un milione di euro di finanziamenti pre-elettorali al Festival dei Girovaghi, alla Sagra del Letame, al Cicciolo d’Oro ecc. ecc.

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martedì 23 marzo 2010

La sinistra ha tuonato contro la riforma Gelmini, ma chi conosce la scuola italiana sa bene che è indispensabile razionalizzare e rendere produttiva la spesa scolastica. L'unica cosa che non si può fare è lasciare le cose come stanno.


Abbiamo i costi più alti per studente: 7716 dollari per un bambino della scuola elementare contro i 6437 dollari dei Paesi Ocse e 8495 per un ragazzo della secondaria di primo grado e secondo grado contro una media Ocse di 8006. Tuttavia questa maggiore spesa non si traduce in un effettivo miglioramento degli apprendimenti.
Anzi, essere uno studente del sud significa partire con uno svantaggio di 68 punti nelle competenze misurate da Ocse-Pisa, l'equivalente di circa un anno e mezzo di ritardo scolastico rispetto ad uno studente del nord. In pratica un quindicenne che studia in una scuola media del meridione ha una preparazione uguale a quella di un tredicenne che fa altrettanto nel nord Italia. Una riforma radicale serve, eccome.

lunedì 22 marzo 2010

La grande frana sulla provinciale di Zattaglia. Occorre agire subito per individuare soluzioni di emergenza funzionali alle necessità dei residenti e delle aziende agricole. Perciò auspichiamo che la viabilità non rimanga completamente bloccata fino a Maggio. Il nostro capo gruppo in consiglio provinciale, Vincenzo Galassini, si è già attivato per sollecitare una immediata operatività della Provincia

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Uno studio molto articolato degli economisti de LAVOCE.INFO sulle regioni in cui si vota domenica prossima. Indispensabile per chi vuole davvero documentarsi senza trionfalismi e inutile demagogia. Anche il PD dovrebbe abituarsi a trattare questi argomenti partendo da dati oggettivi

italiaPubblichiamo una serie di tabelle con i dati dei principali indicatori economici delle regioni in cui si voterà il 28-29 marzo. Alcuni sono dati economici di contesto, altri sono relativi a materie in cui le regioni hanno specifiche competenze e un ruolo diretto.

Raffrontando le regioni tra loro e rispetto alle medie nazionali, i lettori possono farsi un'idea dello sviluppo economico e civile raggiunto nei diversi territori, nonché della qualità dei loro governi.

Si apre la stagione delle grandi riforme

Il discorso di Silvio Berlusconi sul palco della grande manifestazione di Piazza San Giovanni ha una valenza storica.
Apre e lancia il triennio delle riforme liberali delle istituzioni, del fisco e della giustizia.
Si rafforza il patto tra il Premier e gli italiani nella direzione della modernizzazione e di un cambiamento profondo.

Il Pd con le sue stucchevoli e livorose reazioni ha mostrato non solo di non avere rispetto per i cittadini scesi in piazza, ma anche di non aver capito cosa è successo davvero a Roma.
In realta’ Bersani fa finta di non capire che quella di sabato è stata una giornata cruciale non solo per le sorti della campagna elettorale per le regionali, ma per la nuova fase politica che si aprira’ dopo il voto.
Silvio Berlusconi ha lanciato un triennio di riforme liberali di importanza storica, destinato a segnare una svolta modernizzatrice in Italia. Presidenzialismo, riduzione dei parlamentari, riforma liberale della giustizia, meno tasse, sburocratizzazione, federalismo.
Sono queste le riforme che rappresentano un obiettivo comune per il Premier e gli italiani: e gli elettori sanno che Silvio Berlusconi è l’unico che può farcela.

venerdì 19 marzo 2010

Provinciale 306: si comincia a parlare anche della variante di Borgo Rivola. E’ un’ottima notizia

La nostra candidata alla presidenza della Regione Emilia Romagna

Con Stefania Craxi a Faenza un incontro sul riformismo socialista che oggi finalmente si realizza compiutamente nella liberaldemocrazia

Venerdi 19 marzo alle ore 18, presso la Residenza comunale - sala "Bigari" - sarà presente a Faenza Stefania Craxi, in appoggio alla candidatura a Sindaco di Gian Carlo Minardi. Alle ore 18 introdurrà brevemente Luciano Spada, coordinatore comunale PdL, parlerà successivamente Stefania Craxi, Sottosegretario di Stato agli Esteri, e porterà un saluto Gian Carlo Minardi. "Nella patria di Nenni, la presenza di Stefania Craxi rappresenta l'onda lunga del migliore riformismo che permea il Governo Berlusconi e che i veri riformisti rivendicano con forza" dichiara Luciano Spada, Coordinatore comunale Pdl Faenza.

giovedì 18 marzo 2010

Gli amministratori del Comune di Faenza riescono anche a fare un buco da mezzo milione di euro nella loro Azienda agricola. Naturalmente qualsiasi agricoltore avrebbe saputo fare meglio.

Mentre l'Unione dei Comuni fa chiacchiere sul crollo del turismo collinare, arriva un aiuto neanche piccolo da Roma

Come sempre gli imolesi arrivano prima. La Regione approva il progetto sulle strade del Circondario. Finanziamento in entrata da 328mila euro

La Regione ha approvato il progetto presentato dal Circondario di Imola e per i lavori di risistemazione dell'assetto viario. Sono attesi da via Aldo Moro 328mila euro di finanziamento.
Sono quattro i progetti su delega dei comuni di Castel del Rio, Fontanelice, Borgo Tossignano e Casalfiumanese. Coi fondi ottenuti si apriranno cantieri sulla strada Panoramica a Castel del Rio (78mila euro), in via Belfiore a Fontanelice (70mila euro), in via Campiuno a Borgo Tossignano (100mila euro) e in via Aldo Moro a Sassoleone (80mila euro).
Ora ci sono sei mesi di tempo per inviare i progetti esecutivi in Provincia, per ottenere i contributi e l'assunzione della restante spesa dei lavori, che graverà sui Comuni per il 50% del costo totale.

mercoledì 17 marzo 2010

Incentivare l'apertura di asili nido privati tramite bonus pubblici alle famiglie. Bazzoni (Pdl): "Solo così si riuscirà a dare una risposta alle esigenze delle donne lavoratrici"

asili-nido  Nei giorni scorsi Gianguido Bazzoni, candidato del Popolo della libertà al Consiglio regionale, ha incontrato a Cervia alcune donne lavoratrici assieme ad Alessandra Coatti, consigliere comunale del Pdl a Cervia.

“I servizi educativi e ricreativi alla prima infanzia - spiega Bazzoni - attualmente non danno risposte concrete ai genitori. Anzi mettono in difficoltà le coppie lavoratrici, specie quelle nel settore del turismo e del commercio, vitali per Cervia. Si tratta di settori che richiedono flessibilità di orari ma che vanno a scontrarsi invece con la rigidità dei servizi alla prima infanzia".

“Ritengo che in questo campo - aggiunge Bazzoni - si debba incentivare l'apertura di nuovi asili nido privati tramite dei bonus pubblici. Il cittadino deve poter scegliere liberamente, compito delle amministrazioni è quello di garantire la qualità. Solo attraverso il principio di sussidiarietà si possono estendere e consolidare i servizi per la prima infanzia. Rafforzando il ruolo dei privati si riuscirà a dare una risposta alle esigenze delle donne lavoratrici e si darà un segnale importante, quello di incentivare la maternità. Purtroppo ancora oggi molte donne sono costrette a scegliere tra il lavoro e la famiglia e, anche a causa della congiuntura difficile di questi tempi, la seconda resta un bel sogno e si preferisce rimandare. Ritengo che le donne non debbano più essere messe di fronte a questa dolorosa alternativa. Al centro del mio programma c'è la vita e la dignità della persona umana. Questi valori vengono prima di tutto".

“Potenziando i servizi alla prima infanzia con il determinante contributo dei privati - conclude Bazzoni - forniremmo molte occasioni di lavoro per i più giovani all'interno di questo settore e daremmo respiro ad altri come il turismo e il commercio che, specialmente a Cervia, costituiscono la spina dorsale dell'economia. Per questo, in caso di elezione al Consiglio regionale, mi impegno a modificare la legge regionale 1/2000 (modificata dalla 8/2004) in maniera che le norme vadano incontro alle esigenze delle donne lavoratrici e delle famiglie".

martedì 16 marzo 2010

Sulle modalità di nomina degli scrutatori le cose sono un po’ più complesse di quanto il PD casolano e il Sindaco Iseppi vogliono far credere. La questione taglia trasversalmente i partiti perché in ballo ci sono posizioni di rendita politica dure da superare.

pict005Chi segue con una certa attenzione la nostra stanza ha potuto assistere ad uno scontro piuttosto duro con il Sindaco Iseppi che ha commentato un nostro post sulle modalità di nomina degli scrutatori atteggiandosi più ad uomo di partito che a rappresentante delle istituzioni.
Nello scambio di battute avevo detto che gli avrei provato che molti esponenti del PD, soprattutto quando sono, come noi, in posizione di minoranza consiliare assumono le nostre stesse posizioni e che certi atteggiamenti altezzosi, da primo della classe avrebbe potuto risparmiarseli.
Non gli avevo detto che il nostro comunicato ricopiava fedelmente alcuni passaggi di una lettera del Coordinatore Cittadino del PD di Oria (BR) che chiedeva al suo sindaco la nomina degli scrutatori per sorteggio e utilizzava motivazioni tanto convincenti da convincerci a farle nostre.

Naturalmente non ne avrei fatto menzione se il PD casolano per bocca del suo massimo esponente non avesse assunto immotivate posizioni aggressive e  gratuitamente offensive.
So bene che questi processi di aggiustamento comportamentale dei partiti richiedono tempo, pazienza, maturità, attenzione e soprattutto disponibilità al dialogo e al confronto. Tutte cose che oggi non ci sono, né nei fatti, né nei comportamenti del nostro Sindaco.
La nostra proposta, come molte altre, non era preclusiva e non era perentoria: poneva un problema che tante amministrazioni si sono poste e che la nostra, abituata ad una acquiescenza bulgara, neppure aveva pensato di doversi porre.
Solo per questo riporto qualche link casuale a posizioni del PD che sostengono la problematicità delle nomine e l’opzione per il sorteggio senza accampare impedimenti legislativi che proprio non esistono solo che si voglia agire attraverso l'accordo unanime della Commissione elettorale.
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Alla ricerca di un modello turistico per la collina faentina

I redditi dei nostri parlamentari

Resi noti i redditi lordi dei parlamentari italiani relativi all'anno 2008. Quelli riconducibili alla nostra provincia sono due, entrambi del Pd: il deputato Gabriele Albonetti e il senatore Vidmer Mercatali.
Il primo, che ricopre l'incarico di questore a Montecitorio (era questore anziano nella legislatura precedente) ha dichiarato 176.957 euro.
Dietro di lui c'è l'ex sindaco di Ravenna, il senatore Vidmer Mercatali, che attualmente fa parte della giunta per le autorizzazioni a procedere e siede nella commissione delle Attività produttive: sempre nel 2008 ha dichiarato 149.508 euro.

A guidare la classifica dei parlamentari più ricchi dell'Emilia Romagna è Sergio Zavoli. Il presidente della Rai ha dichiarato nel 2008 redditi per 367.636 euro. Al secondo posto Michela Brambilla, ministro del Pdl, che ha guadagnato 312.389 euro.
Da segnalare i redditi denunciati da altri due politici di riferimento per la nostra area: Giancarlo Mazzuca (Pdl) 293.887, e Gian Luca Pini, deputato della Lega Nord, 122.132.

lunedì 15 marzo 2010

La nomina degli scrutatori: un sistema che privilegia il clientelismo dei partiti a scapito degli interessi della collettività. Avevamo chiesto alla sinistra di ritornare al sorteggio ma naturalmente hanno preferito continuare nelle chiamate dirette.

scrutaL'approssimarsi delle elezioni regionali del 28 e 29 marzo prossimi pone all'attenzione di noi tutti l’ “affaire” della nomina degli scrutatori di seggio che, purtroppo, la legge riserva ai rappresentanti dei gruppi consiliari cioè ai partiti.
Qualcuno ricorderà che dal 1993 al 2005 la nomina sarebbe dovuta avvenire tramite sorteggio casuale (legge n. 95 del 1989), mentre dal 2005 la chiamata è ritornata ad essere diretta e nominativa (legge n. 270 del 2005). In questo modo anche gli scrutatori di seggio sono tornati ad essere personaggi inamovibili e permanenti con il conseguente rischio che, alla lunga, assumano le vesti di rappresentanti di lista e si dimostrino più sensibili alle necessità dei partiti piuttosto che all’imparzialità e all’obiettività delle operazioni di voto e di scrutinio.
La legge elettorale del 2005 non ci piace in molte parti e tantomeno ci piacciono le modalità di nomina degli scrutatori perché segnano un ritorno al sistema in vigore dal 1948 al 1992, che prevedeva la ripartizione proporzionale e la nomina degli scrutatori da parte dei partiti. Noi invece vorremmo che si evitasse una utilizzazione clientelare delle nomine nei seggi e ci batteremo affinché il PDL modifichi nella sostanza l’attuale legge elettorale ed anche la modalità di designazione degli scrutatori.
Nel frattempo, in commissione elettorale comunale avevamo chiesto a Uniti per Casola che anche quest’anno non si consumasse il solito rito della nomina clientelare degli scrutatori in ragione della loro vicinanza più o meno spontanea a questo o a quel componente di commissione, a questo o a quel partito e che la commissione, in forza dell’unanimità, adottasse soluzioni migliori.
Senza minimamente scomporsi, il PD e la SEL (Sinistra Ecologia Libertà) forti del fatto che in commissione elettorale dispongono della maggioranza hanno imposto che dei dodici scrutatori da designare (quattro per ogni seggio) nove fossero nominati da loro e tre da noi.
A nulla è valso ribadire con veemenza che occorrerebbe invece che il processo di nomina degli scrutatori venisse finalmente moralizzato e reso trasparente e aperto a tutti e che la nomina scaturisse non dal rapporto ben poco virtuoso fra nominato e singolo esponente politico ma da criteri oggettivi e condivisi che garantiscano la parità di accesso per tutti i richiedenti.
Sulle modalità e sui criteri avremmo potuto discutere ed equilibrare le scelte mantenendo tuttavia fermo il criterio del sorteggio: avremmo potuto semplicemente sorteggiare all’interno dell’albo o sorteggiare tra i giovani compresi tra diciotto e trenta anni magari riservando qualche posto anche ai più esperti. Insomma, avremmo potuto dotarci di svariate soluzioni
Potevamo rendere effettiva, seria, trasparente e moralmente condivisa la nomina degli scrutatori per rendere più aperto e partecipato il rapporto fra istituzione e cittadini, fra la politica e la pubblica opinione. Non è andata così ed è finita con il solito 9 a 3 come avviene ormai da troppo tempo.
In attesa dunque che questa legge sia modificata, auspichiamo che la convenienza di parte e la logica clientelare non impediscano di costruire occasioni di maggiore trasparenza affinché la politica non venga intesa come semplice scambio di favori, a futura memoria.

Promemoria: Allo Scrutatore di seggio spetta una indennità in denaro, la cui entità è stabilita per legge e varia in funzione del numero di elezioni che si svolgono nel medesimo giorno. Tale onorario non costituisce reddito e, dunque, non va indicato nella dichiarazione dei redditi del percipiente. L’ onorario, per le regionali del 2010 è di 120 euro (che sale di 25 euro per ogni elezione aggiuntiva alla prima, con un massimo di 4 maggiorazioni)
Roma
Tutti gli organismi del Popolo della Libertà della provincia di Ravenna sono attivamente impegnati per contribuire con una massiccia presenza alla riuscita della grande manifestazione nazionale di Sabato 20 Marzo a Roma
Il programma della manifestazione prevede la partenza alle ore 15.00 di due cortei rispettivamente dal Circo Massimo e dal Largo dei Colli Albani che confluiranno alle ore 17,00 in Piazza San Giovanni in Laterano dove inizierà il comizio di Silvio Berlusconi.
Da tutto il territorio provinciale è prevista la partenza di quattro autobus:

Per prenotare la partecipazione che è completamente gratuita e per chiedere ogni informazione si possono contattare i seguenti referenti:
Ravenna:
Giovanna Benelli - cell. 3683954107; 
Paola Frenna  - dalle 9.30 alle 12.30 – tel. 0544460559 
Adriana Santamaria - dalle 15.30 alle 18.30 – tel. 0544460559
Faenza:
Luciano Spada - cell.3481422821   
Italia Maiellaro - cell.3200566223
Lugo:
Primo Costa - cell.335490334      
Angela Scardovi - cell.3333750016
Cervia:
Alessandra Coatti - cell.3482606824            
Paolo Savelli - cell.3333306727

sabato 13 marzo 2010

I conti di Senio Energia: la risposta alla nostra interrogazione del 23/2/2010

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In nessun Paese normale il capo del governo può essere registrato a sua insaputa da un maresciallo su ordine di un sostituto procuratore: l’operazione di accerchiamento del governo è in atto per abbatterlo, con le buone o con le cattive.

stor_10593425_29170 L’Eco della Procura ieri ha comunicato che Berlusconi è indagato a Trani per una vicenda riguardante la tv di Stato. Perché un magistrato d’una piccola cittadina, incaricato di occuparsi di reati che accadono in Puglia, debba interessarsi dell’emittente pubblica con sede a Roma è uno di quei misteri poco gloriosi i quali dimostrano la generale confusione dei tribunali italiani. Ma lasciando perdere queste quisquilie, andiamo al sodo.

Al Cavaliere viene imputato di aver telefonato al direttore del Tg1 e a un membro dell’authority delle comunicazioni, lamentandosi di programmi d’informazione della Rai e minacciando di chiuderli. Volendo dimostrare che il presidente del Consiglio non ama Santoro, Floris e Serena Dandini non c’era bisogno di gettare soldi pubblici registrando ore di conversazioni, bastava rileggersi alcuni titoli di giornale delle passate settimane e degli anni scorsi.

Da quando si è buttato in politica il premier ingaggia una battaglia corpo a corpo con quelli che considera degli occupanti della tv di Stato e nel 2001 non esitò ad accusare il conduttore di Annozero e i suoi compagni di uso criminogeno della Rai. La novità di quest’inchiesta non sta dunque nel tentativo di far tacere chi secondo Berlusconi fa campagna per la sinistra con la tv pubblica e nemmeno nelle conversazioni tra il capo del governo, un giornalista e il membro di un’autorità garante.

Fingere che nel passato non ci siano state relazioni intense tra Palazzo Chigi, i direttori dei tg e i dirigenti dell’emittente sarebbe ipocrita. Nessun presidente del Consiglio si è mai fatto scappare l’opportunità di condizionare la Rai. Esistono aneddoti e perfino libri che ricostruiscono l’influenza del potere politico sulla tv e a nessun pretore è mai venuto in mente di avviare un’indagine. La vera novità semmai è che qualsiasi ufficio periferico della giustizia è in grado, se vuole, di ascoltare tutto ciò che dice il capo del governo. Lo avevamo già intuito un paio d’anni fa, quando alcune conversazioni di Berlusconi erano finite in un procedimento della Procura di Napoli e da qui direttamente sul sito dell’Espresso. Oggi però ne abbiamo la conferma, con la pubblicazione delle intercettazioni su il Fatto quotidiano. Il nostro è il presidente più ascoltato al mondo e per fortuna che al cellulare parla solo di donne e di tv: riferisse ciò che dice a Putin o a Obama, rischieremmo di leggere in prima pagina qualche segreto internazionale o il resoconto di un vertice.

In nessun Paese normale il capo del governo può essere registrato a sua insaputa da un maresciallo su ordine di un sostituto procuratore. E non importa che vi sia una legge la quale obbliga a chiedere l’autorizzazione per usare le conversazioni intercettate di un parlamentare: le norme sono fatte per essere aggirate. Quanto meno se c’è di mezzo Berlusconi. Se invece i registrati sono D’Alema o Bersani no: ai tempi dell’inchiesta Unipol le conversazioni del primo furono insabbiate e dichiarate inutilizzabili, quelle del secondo invece non dovettero neppure essere insabbiate perché non emersero mai dalla sabbia.

Le vicende di questi giorni comunque dimostrano una sola cosa, ovvero che l’operazione di accerchiamento del governo è in atto. Rispetto al passato, si è adottata una strategia diversa: non più un solo attacco, ma una miriade di offensive, contro il Cavaliere e pure contro quelli che sono considerati i suoi scudieri. Che si tratti di sottosegretari o di direttori non fa differenza: l’obiettivo rimane quello di abbatterli, con le buone o con le cattive. Non sappiamo come finirà. Berlusconi ha dimostrato di riuscire a rimontare i momenti più difficili e come i gatti ha dato prova di avere sette vite. Ma in questo momento appare più isolato del solito e non vorremmo che le vite cominciassero a scarseggiare.

giovedì 11 marzo 2010

I seggi elettorali nelle ex medie? Neppure a parlarne. Creeremmo disagio a un paio di associazioni. L’assessore Ricciardelli risponde così ad una nostra interrogazione

seggio A noi sembrava ragionevole chiedere lo spostamento dei seggi elettorali dalla nuova scuola, appena ristrutturata alla vecchia scuola media, destinata ora dall’amministrazione Iseppi ad ospitare la cosiddetta casa delle associazioni.

Tutti sanno quanto sia negativa la chiusura della scuola per una, se non per due tornate elettorali all’anno. Ne patiscono sia l’attività didattica che la normale organizzazione delle famiglie costrette a ricorrere a sistemi di fortuna per accudire i figli per più giorni lavorativi. Sulla necessità di liberare gradualmente le scuole dall’ingombrante presenza dei seggi, al pari di quanto si sta facendo in tutta Europa, c’è una larga condivisione: concordano prefetti e autorità scolastiche, comuni e provincie, associazioni dei consumatori e sindacati.

Forti della favorevole circostanza rappresentata dalla piena disponibilità dell’ex scuola media, avevamo presentato una interrogazione per sondare gli intendimenti di Iseppi sicuri che ci avrebbe risposto che per quest’anno era ormai tardi, ma che per i prossimi condivideva l’idea.

Si stenta a crederci ma la secca risposta verbale dell’assessore Claudio Ricciardelli è di quelle che lasciano esterrefatti: né per quest’anno, né per il futuro l’amministrazione comunale intende trasferire i seggi elettorali perché non ne ravvisa l’utilità e perché non si vuole creare un disagio alle associazioni che in futuro si pensa di allocare nei locali.

Ci permettiamo solo di far notare la singolare attenzione per il minimo disturbo (ma proprio minimo) eventualmente procurato ad una o due associazioni, ma non quello assai rilevante procurato alla scuola e alle famiglie!

Cosa dire? Nulla di più. Possiamo solo, ancora una volta, chinare la testa, avviliti e sconsolati di fronte a questi incomprensibili comportamenti.

(Questo il testo della nostra interrogazione)

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