giovedì 31 dicembre 2009

Mentre la gestione del Parco arranca tra lungaggini burocratiche, incertezze, strane accellerazioni e altrettanto strani silenzi, noi spendiamo molti soldi per ristrutturare la Mengotta. A cosa debba servire ce lo dice la risposta ad una nostra interrogazione, ma rimangono molti dubbi sull'efficacia dell'intervento




Strappati decine di manifesti del PdL in tutta la provincia. Questi comportamenti sono il prodotto e il risultato degli incubatoi dell'odio che ormai sono presenti in molti ambienti della sinistra più settaria e oltranzista. A Casola ne abbiamo un bell'esempio nella madrassa anti Berlusconi rappresentata da Il Senio Mormora


"A Faenza come a Ravenna intere file di manifesti in cui il Gianguido Bazzoni, a nome del PdL, augura ai cittadini un nuovo anno migliore, vengono strappati dalla solita teppaglia politica - lo comunica il PdL provinciale - Questo è solamente l'ultimo degli atti di violenza contro il Popolo della Libertà, il suo leader Berlusconi ed i suoi esponenti locali, come è successo anche a Forlì con l'aggressione al consigliere regionale Nervegna" 
"Per i teppisti politici, sia che provengano dai nazisti come dai comunisti, la cancellazione dell'immagine dell'avversario politico, il "nemico", è il primo passo verso l'obbiettivo finale, che è sempre quella di cancellare la persona.
Questo teppismo violento ed antidemocratico porta la stessa matrice del terrorismo: le BR uccidevano per eliminare quelli che erano stati battezzati come loro nemici così come il terrorismo fanatico islamico vuole eliminare tutti coloro che si frappongono al loro disegno di dominare il mondo.
Il Popolo della Libertà, e già prima Forza Italia, non è nuovo a questi attacchi in provincia di Ravenna; da sempre i nostri manifesti sono stati staccati ed imbrattati e questo la dice lunga sul tanto decantato livello di "convivenza civile" e di maturità politica che alberga nelle nostre città.
Chiediamo alle istituzioni ed alla comunità tutta che si condanni una volta per tutte la violenza politica, l'aggressione all'immagine ed alla persona di chi si batte politicamente e democraticamente nel campo avverso al potere dominante nella nostra provincia ed in Romagna e che chi viene colto a compiere questi atti venga punito severamente"

I centri visita del Parco saranno Ca' Carnè a Brisighella e Il Centro "I gessi e il fiume" a Borgo Tossignano. Non si parla della Mengotta dove noi stiamo investendo oltre 300mila euro. Sarà meglio che il sindaco Iseppi affronti subito la questione con il Presidente del Parco Eugenio Fusignani




mercoledì 30 dicembre 2009

I pessimi risultati del Tavolo di Coordinamento sulle nuove povertà dimostrano che la doppiezza politica non paga mai

Alla fine si scopre che il tavolo di coordinamento per superare le emergenze della crisi economica ha raccolto 1.500 euro, leggasi millecinquecento (di cui 1000 versati dalla Banca di credito cooperativo e 500 dal comitato gemellaggi).
Un risultato imbarazzante, un flop clamoroso che conferma appieno la nostra lettura “politica” dell’iniziativa.
Il Tavolo di coordinamento - composto da la Misericordia, il centro sociale le Colonne, il Comitato di Gemellaggio, la Banca di Credito Cooperativo, l’Avis, l’Associazione Alpini, la Parrocchia/Caritas, l’Asp Solidarietà Insieme e naturalmente il Comune di Casola Valsenio – prendeva atto nella primavera del 2009 dei “dati preoccupanti sulle emergenze derivanti dalla attuale crisi economica e delle difficoltà di molte famiglie che faticano ad arrivare alla fine del mese e a far fronte ai propri impegni”.
L’allora assessore ai servizi sociali diceva che in questi casi l’esperienza insegna che è bene essere previdenti e prevedere per tempo quali strumenti mettere in campo per intervenire in aiuto di chi si trova in gravi difficoltà.
Il Tavolo nasceva così sulla buona fede di organismi del tutto inconsapevoli del fatto che l’idea non aveva origine a Casola ma nelle sedi del PD regionale che l’aveva già ampiamente utilizzata per fini elettorali in molti comuni. L’obiettivo reale era quello di accreditare l’amministrazione di centro sinistra come la più idonea ad essere referente di vasti ambienti dell’opinione pubblica molto sensibili ai valori della solidarietà e dell’altruismo, stabilendo un canale privilegiato in cui organismi e associazioni assumevano una funzione subliminale di garanti e sponsor del partito.
Oltre a ciò l’operazione consentiva una furbata pazzesca: far apparire gli amministratori del PD come alacremente impegnati sulla solidarietà e sul soccorso dei bisognosi senza cacciare un euro dal bilancio del Comune perché i soldi avrebbero dovuto metterli gli altri.
Per fortuna il tempo è galantuomo e sa rendere leggibili cose che sembravano immerse nella nebbia.
In primo luogo adesso abbiamo la conferma che l’obiettivo era esclusivamente elettorale perché l’abbandono e l’indifferenza in cui è stato lasciato il Tavolo all’indomani delle elezioni si spiega solo con l’esaurimento dell’unico vero scopo che lo aveva animato, quello politico.
In secondo luogo la scomparsa dal dibattito politico casolano dei problemi delle famiglie bisognose è esemplare: prima del 7 Giugno 2009 il problema era drammatico e richiedeva il concorso di tutti, una specie di stringiamoci a coorte ma subito dopo l’argomento è scomparso dai palinsesti amministrativi locali ed è rimasto solo come invettiva contro il governo Berlusconi che naturalmente non fa nulla né sa fare nulla.
In terzo luogo la deludente raccolta di risorse economiche e il venir meno della funzione di “coordinamento” dei vari soggetti che agiscono volontariamente nel campo dell’assistenza ci raccontano di un insuccesso profondo dell’idea stessa del Tavolo.
Imbarazza noi che siamo all’opposizione, figuriamoci quanto dovrebbe imbarazzare Iseppi, l’avere raccolto solo 1500 euro per aiutare le famiglie in difficoltà in un Comune che vede la presenza di quattro banche, di alcune industrie importanti, di un reticolo di artigiani, di imprenditori agricoli, di commercianti, di ristoratori, di cooperative impegnate a vario titolo con il Comune.

Ma poiché le “molte” famiglie che a maggio erano in condizioni di bisogno non sono scomparse di certo per effetto dei risultati del Tavolo di Coordinamento casolano, non ci rimane che sperare che da una parte il governo riesca a tirarci fuori da questa lunga crisi economica e molti possano finalmente riprendere a lavorare e dall’altra che le vere fonti dell’assistenza ai bisognosi, quelle che da centinaia di anni la fanno senza bisogno di essere coordinate da tutori troppo interessati, continuino a farlo con lo spirito cristiano e con la solidarietà operosa e silenziosa che da sempre ce le fa amare.







La nostra interrogazione e la risposta dell'Amministrazione Iseppi

giovedì 24 dicembre 2009

L'UDC casolana, chiamata in causa, invia una precisazione a proposito delle scelte del Comune di Ravenna a sostegno della famiglia

Qualche giorno fa c'è stato uno scambio di opinioni su di un intervento del comune di Ravenna a sostegno delle famiglie in condizioni di particolare necessità
Al riguardo era stata chiamata in causa l'UDC casolana che ora manda questa nota




mercoledì 23 dicembre 2009

martedì 22 dicembre 2009

S. Natale 2009


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Tanti auguri per Te,la tua famiglia e per tutto il Gruppo Consigliare e per gli elettori del PDL
Giacomo Giacometti

Estendo grato, a tutti gli amici del Gruppo Consiliare e del PDL gli auguri di Giacomo Giacometti e naturalmente li ricambio di cuore.
Fabio Piolanti

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"Oggi siamo seduti, alla vigilia
di Natale, noi gente misera,
in una gelida stanzetta,
il vento corre di fuori, il vento entra.
Vieni, buon Signore Gesù, da noi, volgi lo sguardo:
perché Tu ci sei davvero necessario."

Poesia di Natale di Bertolt Brecht

domenica 20 dicembre 2009

La Finanziaria 2010: i principali interventi

La finanziaria del 2010 vale 9,2 miliardi di euro e contiene misure che vanno dagli enti locali ai rimborsi Ici; dal patto sulla salute agli acconti Irpef; dalla Banca del Sud al credito d'imposta per la ricerca, dalla vendita dei beni della mafia con le risorse destinate alla Giustizia e agli Interni fino alle risorse per le missioni internazionali. 

Ecco in sintesi le principali norme previste dalla finanziaria.

Acconto Irpef. E' entrato in Finanziaria il decreto legge che contiene il differimento del 20% dell'acconto Irpef di novembre.
Patto salute. Il nuovo livello del finanziamento del servizio sanitario nazionale cui concorre lo Stato per il triennio 2010-2012 prevede un incremento di 1,6 miliardi di euro per l'anno 2010 e di 1,7 miliardi per il 2011. Per l'anno 2012, sul quale non esisteva una precedente previsione di finanziamento, si attende un livello pari a quello dell'anno 2011, incrementato del 2,8%. Le Regioni con la sanita' 'in rosso' che non presentano piani di rientro o che non passano le verifiche previste, rischiano un aumento dell'Irap e dell'addizionale Irpef.
Rimborsi Ici a Comuni. Per il 2009 arrivano 760 milioni di euro in piu' rispetto a quanto gia' stanziato e per il 2008 l'incremento e' di 156 milioni di euro.
Enti locali. Taglio del 20% del numero dei consiglieri comunali e tetto al numero massimo di assessori comunali e provinciali.
Pacchetto Welfare. Vale 1,125 miliardi di euro e comprende l'aumento dell'indennita' una tantum dei co.co.co che perdono il lavoro; la proroga della detassazione dei contratti di produttivita' e gli incentivi per le agenzie di lavoro che ricollocano disoccupati over-50. Dentro anche la proroga al 2010 della cassa integrazione in deroga e dei trattamenti di sostegno al reddito previsti quest'anno.
Banca del Mezzogiorno. E' il ddl di Tremonti che prevede obbligazioni bancarie con tassazione agevolata se finalizzate allo sviluppo del sud.
Missioni internazionali. Lo stanziamento cresce da 500 a 750 milioni di euro per il 2010.
Giornali. Tetto allo stanziamento dei contributi dello Stato verso le testate che sono organi di movimenti politici. La misura cancella il diritto soggettivo ad ottenerli.
Mafia. Le risorse derivanti dalla vendita di 3.000 immobili confiscati alla mafia saranno destinate per il 50% al ministero dell'Interno e per l'altro 50% al ministero della Giustizia.
Credito imposta ricerca. Risorse aumentano di 200 milioni di euro per il prossimo anno (totale 854 mln) e di altri 200 milioni per il 2011.
Sicurezza. Cento milioni di euro annui a partire dal 2010.
Turn over polizia-vigili fuoco. Oltre ai fondi per la sicurezza, arrivano le risorse per il turn over al 100%.
Difesa Spa. La societa' per azioni 'Difesa servizi spa' gestira' l'acquisizione di beni mobili, immobili, servizi e altre prestazioni correlate ai compiti dell'amministrazione della Difesa.
Ambiente. Un miliardo di euro per i piani straordinari volti a rimuovere le situazioni a piu' elevato rischio idrogeologico.
Roma. Alla Capitale 600 milioni di euro.
Cedolino unico. Da novembre 2010 i dipendenti pubblici riceveranno nella stessa busta paga lo stipendio e le competenze accessorie.
Abruzzo. Nella provincia de L'Aquila al via la sperimentazione della cedolare secca al 20% sugli affitti (2 mln euro).
Fondo non autosufficienze. Per il 2010 arrivano 400 milioni di euro.
Mutui. L'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa e' autorizzata a rinegoziare i mutui accesi entro il 31 dicembre.
Stretto Messina. Una spesa di 470 milioni di euro per il 2012 come contributo ad Anas per la sottoscrizione e l'esecuzione di aumenti di capitale della societa' Stretto di Messina.
Intercettazioni. Le societa' saranno obbligate a fornire gratuitamente i tabulati delle telefonate relative a processi.
Piccoli Comuni. Un finanziamento nel prossimo triennio di circa 200 milioni per interventi di natura sociale e assistenziale nei piccoli comuni sotto i 5mila abitanti.
Carceri. Previsti 500 milioni per la creazione di nuove infrastrutture carcerarie o l'adeguamento di quelle esistenti.
Scudo fiscale. Dei 3,9 miliardi di euro stimati in arrivo, 2,2 miliardi sono indicati dal governo e sono cosi' distribuiti: 130 milioni sono impegni dello Stato verso banche e fondi internazionali; 400 milioni per il 5 per mille; 103 per i libri scolastici; 100 per il fondo di solidarieta' in agricoltura. E poi 400 milioni per l'Universita'; 130 alle scuole non statali; 400 per l'autotrasporto e 370 per i lavoratori socialmente utili

I capitali votano con le gambe: prima votavano uscendo ora rientrando. Ritorna la fiducia nello Stato

Il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, illustra i benefici per l’economia generati dallo scudo fiscale: “È stato giusto - spiega - mettere a bilancio un euro e poi salire fino ad 80 miliardi”. E aggiunge di non conoscere precedenti di un rimpatrio “di 5 punti di Pil in tre mesi”.

Quanto all’impiego del gettito, “Saremo prudenti anche perché si tratta di entrate una tantum. In ogni caso non scambiate il dito con il cielo: quello che conta non è quanto incassa lo Stato ma soprattutto cosa rientra in Italia”.
Parlando della precedente versione dello scudo fiscale, il titolare dell’Economia fa notare come fosse “fatto in un contesto diverso: c'erano i paradisi, non c'era l'incertezza politica degli anni passati...”. Inoltre, allora, “la cosa strana è che entrò quasi tutto da Piemonte e Lombardia. Era vecchio capitalismo, erano i nipoti di chi negli anni aveva accumulato capitali dall'estero.
Ora l'impressione è che siano presenti quasi tutte le regioni”. In ogni caso: “il tempo dei paradisi è finito. C'è una nuova politica europea e il mandato a gestire la ministeriale Ocse del 2010, il G20 l'ha dato all'Italia”.
Sulla qualità dei rimpatri Tremonti spiega che dalle prime indicazioni “i rimpatri reali sono superiori a quelli virtuali. Questo vuol dire anche che c'è fiducia verso l'Italia e il Governo. Si diceva che i capitali votano con le gambe: prima votavano uscendo ora rientrando”.
Gli accertamenti fiscali, comunque, “continueranno, anzi saranno intensificati anche con gli altri paesi europei..perché la logica del G20 è quella di continuare con la lotta ai paradisi fiscali. Quello che è importante è il potenziamento dell'economia italiana”. Inoltre il rimpatrio dà linfa alle “nostre piazze finanziarie ed un’enorme quantità (dei capitali) sarà utilizzata per mantenere aperte le aziende. Per non licenziare, per continuare l'attività”.
“Il campo diretto d'azione del Fondo sono le imprese ma i benefici si estenderanno automaticamente all'indotto”.
“Mai c’è stato per il paese un potenziamento dell'economia dato dal fatto che capitali che erano fuori tornano in Italia e servono per tenere aperte le imprese e per gestire i rapporti tra creditori e debitori”.

sabato 19 dicembre 2009

Povertà e politica: un dramma che va al cuore delle azioni e dei comportamenti anche dei politici. Ma alla fine tutti vogliamo e dobbiamo aiutare chi ha bisogno

Quando ho inserito la notizia qui sotto sulle scelte del Comune di Ravenna a favore delle famiglie bisognose sapevo bene che questa notizia si prestava a equivoci e a tagli con l’accetta e che avrebbe potuto offrire ai nostri avversari la polemica su di un piatto d’argento.

L’ho messa egualmente perché è emblematica di un modo di intendere il rapporto del PD con i cittadini.
È evidente che una città come Ravenna con 62mila euro può aiutare le famiglie bisognose solo simbolicamente e allora si è scelto di privilegiare i nuclei familiari con quattro bambini a scapito di molte altre situazioni. La scelta, anche se si presta a dubbi e distinguo, potrebbe avere un significato forte in periodo natalizio e alla fine si potrebbe anche condividere. Non è questo il punto.
Il punto è la metodologia:
1. anziché utilizzare gli indicatori Isee che richiedono le certificazioni Inps sui redditi familiari si utilizza il valore assoluto di 20mila euro e lo si fa esclusivamente per consentire l’accesso ai clandestini che diversamente sarebbero stati tutti tagliati fuori
2. così facendo, assieme alla presenza di quattro figli, si ipoteca il fondo in grandissima parte per aiutare gli immigrati, cosa legittima e sacrosanta per molti versi, ma che di fatto tara l’intervento su quella fascia di “cittadini non cittadini”
3. gli amministratori avrebbero potuto renderla pubblica e dire esplicitamente che questa scelta veniva assunta conoscendone pregi e limiti e affrontando a testa alta il giudizio dei ravennati
4. invece no, come avviene molto spesso, non si ha il coraggio di mostrare le scelte difficili e scomode per paura di perdere consenso e per il timore che ne derivi un danno politico ma in realtà così facendo se ne procura uno assai più grave alla fiducia

Nella cultura anglosassone che di democrazia se ne intende vige il principio che prima ancora della qualità delle scelte e delle azioni, chi detiene il potere deve sempre dire la verità. L’infingimento viene considerato un danno gravissimo e non sanabile alle regole non scritte del comportamento dei potenti.
In Italia invece queste regole sono labili: a volte si dice di volere fare una cosa, ma in realtà se ne vuole fare un’altra.
Non la facciamo troppo lunga tuttavia: l’importante sarebbe che i bambini - italiani o stranieri, regolari o irregolari - potessero passare un Natale circondati dall’amore e dalla gioia, in mezzo alle loro famiglie che guardandoli negli occhi riconoscono il piccolo segno dell’innocenza che l’amore divino continuamente ci regala.

venerdì 18 dicembre 2009

A Ravenna regali natalizi solo agli extracomunitari. La Lega attacca il sindaco Matteucci

Sembrerebbe una bella notizia dal comune di Ravenna, il sindaco che fa il regalo di Natale alle famiglie bisognose.

Peccato che i soldi andranno quasi esclusivamente agli stranieri, invece alle famiglie italiane realmente in crisi resteranno, come sempre, tante belle parole quali solidarietà, integrazione degli stranieri, multietnicità e via dicendo.

La critica sulla 'unidirezionalità' dei doni del primo cittadino arriva da Gianluigi Forte, Segretario Provinciale Lega Nord.
La giunta del Comune di Ravenna ha stanziato 62.000 € per aiutare le famiglie bisognose, ma quanti di questi soldi arriveranno alle famiglie ravennati? Il criterio per avere accesso al fondo è il seguente: reddito inferiore ai 20.000 € ed almeno quattro figli conviventi!" attacca Forte.
"Al fondo possono avere accesso anche gli stranieri residenti da almeno due anni in Italia.

Quante sono le coppie italiane a basso reddito che possono permettersi quattro figli? E quante sono le coppie straniere che possono permettersi quattro figli tanto poi scaricano sulla nostra comunità la gestione degli stessi?" si chiede il segretario provinciale del Carroccio.
"I disoccupati, i cassaintegrati, gli anziani e tutte le altre categorie di italiani realmente in difficoltà - conclude Forte - ringraziano il sindaco di Ravenna per il regalo di Natale che finirà nelle tasche degli extracomunitari e le briciole, come al solito, resteranno agli italiani bisognosi".

giovedì 17 dicembre 2009

Allora rideremo

Nella sua comunicazione politica il PD casolano utilizza alcuni leite motive ricorrenti e immutabili: il più gettonato è quello sull’agricoltura di cui si sente, senza reale merito, paladino e interprete privilegiato.
La sinistra ha una storica abilità a blandire gli agricoltori con forti esaltazioni delle amministrazioni “rosse” e con una visione terrifica e distruttiva dell’azione di governo. Mai un’eccezione, mai una variante, mai una incertezza almeno semantica. Mai.
Solo a volte la natura tignosa e intollerante del partito (difettaccio che deriva dall’antico dna di uno dei due coniugi che compongono la coppia) si manifesta ad esempio quando li chiama a proposito del Parco “i furbetti del contadino”, per poi ricomporsi per mostrare la solita faccia da esportazione.
Ultimamente il battage contro il ministro Zaia per l’agricoltura offesa e calpestata (e infatti è l'unico ministro che ha fatto confluire sugli agricoltori un miliardo e trecento milioni di euro), si è fuso con il battage per i fondi per la montagna che sarebbero stati tolti a bravissimi e lungimiranti amministratori che con sacrifici, creatività, estro e fantasia hanno saputo mantenere le popolazioni nei territori impervi rappresentati dall’alta collina faentina (altezza media abitativa: al di sotto dei 200 metri sul livello del mare!).
“Non vi sono più alibi; la scelta del centrodestra e della Lega Nord è quella di colpire la montagna” tuona perentorio il PD casolano che, naturalmente, è molto seccato dai provvedimenti collegati alla finanziaria che gli tolgono soldi e assessori.
Non hanno capito ancora che il mondo della pubblica amministrazione sta cambiando velocemente.
Sono li a chiedersi dove sono finiti i soldi che permettevano loro di fare tante e diverse cose che magari poco avevano a che fare con la montagna e con l’agricoltura, ma che alla fine consentivano di metter una toppa qua ed una la, di accontentare qualche lobby, di cavarsi qualche ghiribizzo.
Ma vediamolo dove sono finiti questi soldi negli ultimi dieci anni. Ecco qui sotto il prospetto.
Ciascuno valuti se erano le scelte giuste da farsi e se la scomparsa di questo modello scriteriato e sconclusionato di investimento adesso metterà la collina in ginocchio.
E infine mentre si valuta tutto ciò, si sappia che le risorse che dicono sottratte, ritorneranno ai comuni e alle loro articolazioni attraverso il federalismo che obbligherà a dire ai cittadini “mi paghi questa tassa perché voglio fare questa cosa”.
Allora rideremo.

mercoledì 16 dicembre 2009

Il rapporto tra stato e cittadini: alcuni punti essenziali per capire il progetto liberaldemocratico del Popolo della Libertà



Non occorrono lunghi e prolissi documenti per rendere evidenti e comprensibili i valori e i programmi del PdL.
Ecco un decalogo che può aiutare a capire le nostre posizioni nel rapporto tra stato e cittadini




 Lo Stato deve assicurare l’essenziale a tutti i cittadini e consentire a chi ne ha bisogno di ottenere di più; deve cioè promuovere i meriti e tutelare i bisogni;

 Lo Stato deve regolare i comportamenti dei cittadini, non sostituirsi alla loro iniziativa per risolvere i loro problemi: è questo il principio della sussidiarietà;

 Spetta allo Stato il compito di garantire ai cittadini un’eguaglianza di opportunità. Ciò significa che ciascuno deve poter disporre delle medesime condizioni di partenza, ma anche ottenere gli strumenti per non essere emarginato durante il cammino;

 Le politiche sociali non devono abituare il cittadino all’assistenza, ma riattivare le sue possibilità di procurare a sé e alla sua famiglia il necessario in condizioni di piena autonomia ed autosufficienza;

 “Pubblico” non significa necessariamente “bene fornito dallo Stato”. Si possono perseguire finalità di interesse pubblico e generale anche con forme privatistiche, più adatte sul piano gestionale;

 Lo Stato deve incoraggiare la solidarietà tra i cittadini, all’interno della comunità a cui appartengono;

 Per essere equa una politica di welfare non può gravare eccessivamente sulle generazioni in attività che ne assicurano il finanziamento;

 Non vi può essere neppure una sicurezza sociale a debito e a carico delle generazioni future;

 Il presente non ci è dato dai padri, ma prestato dai figli, ai quali dobbiamo restituirlo salva rerum substantia;

 Non si può progredire veramente spendendo oltre le proprie disponibilità.

***

Politica e internet. La proposta del PDL

Le polemiche di questi giorni confermano il ruolo centrale che internet ha assunto anche nella politica italiana, come luogo di un dibattito politico permanente. Internet è e deve rimanere un luogo di libertà di espressione ma non è un luogo al di sopra delle leggi.
Bene fa il governo a tenere sotto osservazione siti e pagine sui social network che diffondono messaggi di vera e propria istigazione a delinquere e a perseguire chi si macchia di tali reati, avvalendosi delle leggi vigenti.
Il PDL invita il governo a valutare due possibili linee di intervento:
1. Stabilire un dialogo permanente con chi ha la responsabilità dei social network per facilitare e velocizzare la rimozione di contenuti in violazione della legge e l’individuazione dei singoli responsabili.
2. Costituire una task force permanente con gli esperti e gli operatori del settore, per individuare quali misure adottare per garantire che la rete rimanga un luogo di libero confronto di idee ma non una zona franca al di sopra e al di fuori della legge.
“Si tratta di impedire – commenta l’on. Antonio Palmieri, responsabile internet PDL - che la spazzatura dell’odio sommerga la rete. Libertà di espressione non significa libertà di insulto o istigazione a delinquere. Internet non è una arena dove esprimere il peggio di sé. Dobbiamo educarci tutti a usarla liberamente ma responsabilmente”.
"Internet deve essere un ambito di discussione, di cultura - afferma Antonio Giordano, vice responsabile internet PDL - e di vero confronto, non una piazza dove vince chi grida e chi insulta di più.".

lunedì 14 dicembre 2009

Ancora sulla clamorosa sconfitta del PD faentino: commenti e analisi















Il commento di Gianguido Bazzoni, coordinatore provinciale del Pdl
"Le primarie di Faenza dimostrano senza ombra di dubbio che i Faentini sono veramente stanchi del “gruppo di potere dominante” (parole di Malpezzi) che ha imperversato a Faenza nei tanti anni passati, cupi e degradati. C’è da chiedersi con chi il candidato Sindaco uscito dalle primarie si proporrà di governare Faenza per cercare di porre un argine alla sua definitiva classificazione come “paesone di campagna in rapido impoverimento” testimoniato anche dal recente declassamento della sua stazione da parte delle Ferrovie dello Stato.
Se, in nome di aprioristiche scelte di campo, Laboratorio Faenza ed il suo candidato vincente dovessero mantenere la stretta alleanza con la sinistra degli affari, del potere e del declino programmato (in favore di Lugo e Ravenna), avrebbero ben raggirato gli elettori e tutti i Faentini.
Dopo una campagna asfissiante che, per mezzi economici impiegati, gareggiava con le primarie americane, Malpezzi è riuscito a portare al voto più o meno gli elettori della vecchia Margherita, mentre De Tollis ha contato su nemmeno la metà dei voti della sinistra.Tutti insieme contano su circa il 30% dell’elettorato; questo significa due cose: la prima è che la sinistra ex comunista è in grande confusione e rapido declino elettorale, la seconda è che si apre per il Popolo della Libertà e per la coalizione di centrodestra un concreta ed esaltante possibilità di vittoria alle elezioni amministrative di Faenza.

Il commento della Lega Nord
"La vittoria di Malpezzi ci porta ad un'analisi politica:  la giunta Casadio ha ricevuto una sonora bocciatura e non dalla parte politica che l'ha contrastata in questi 10 anni di mal governo a Faenza, ma dai suoi stessi elettori che hanno bocciato il suo naturale successore De Tollis sostenuto da tutta la nomenclatura del PD".
Mai come ora i dati elettorali, i sondaggi, ma soprattutto il malcontento dei Faentini danno come possibile un ribaltone a Faenza con la possibilità di un sindaco di centro destra".

Il commento odierno di Faenzanet
Possiamo dire che è successo l’impensabile, che in due mesi dal nulla è nata una novità quasi assoluta?
Il successo nella sua nettezza lascia davvero a bocca aperta: che Malpezzi potesse ottenere un buon risultato era nell’aria, ma che stravincesse con simili numeri e contro così ben attrezzati avversari, crediamo non se l’aspettasse davvero nessuno, staff del candidato in primis.
Evidentemente i quarantenni di ‘Laboratorio Faenza’ hanno avuto più lungimiranza, avvedutezza, polso della città di quanto non ne abbiano dimostrato navigati dirigenti e politici di lungo corso. Malpezzi batte non tanto De Tollis, (bravissima persona la cui forse unica colpa era quella di essere faentino da pochi anni), ma piuttosto chi lo ha sostenuto, quasi imposto alla città con una logica da nomenclatura di altri tempi. Alcuni dirigenti evidentemente non hanno tenuto conto che tante scelte non erano così gradite (vedasi l’Iper della Coop) ma contavano probabilmente una volta ancora di veder appoggiate le proprie scelte.
Ed adesso?
Adesso la sfida si sposta sulle amministrative del 21 e 22 marzo dove il vincitore delle Primarie dovrà misurarsi contro il centrodestra.
Primo passo sarà quello delle alleanze dove oltre al PD i cui massimi responsabili hanno già detto -ovviamente- che lo sosterranno, quasi certo che anche l’IdV sia un tassello della compagine elettorale (la responsabile faentina Claudia Berdondini fu la prima a sparare alzo zero sulle modalità di scelta di De Tollis). Poi Malpezzi dovrà operare la scelta tra UDC e Sinistra: in campagna elettorale aveva già annunciato che per la Sinistra i giorni al governo di Faenza erano contati (tecnicamente ha scritto "Quando avrà vinto le Primarie, valuterà se le posizioni ideologiche dei Comunisti sono ancora compatibili con il progetto di novità di cui ha bisogno il futuro di Faenza") ma nel frattempo l’UDC, o quantomeno la parte maggioritaria di quest’ultimo, si è chiamata fuori candidando Gilberto Bucci e questo nonostante a livello nazionale siano in atto ampie trattative tra Casini e Bersani, dove Faenza poteva diventare esempio e laboratorio.
Oltre alle forze politiche nazionali, vista l’attuale situazione è poi assai probabile che sorga anche una "lista Malpezzi": ad esempio a Firenze pro Matteo Renzi sono scese in campo anche due "Liste Renzi" che hanno raccolto i voti di chi pur appoggiando localmente il giovane candidato non voleva saperne di dare il proprio consenso ai partiti tradizionali. Anche a Faenza non guasterebbe che a sorreggere Malpezzi ci fosse una proposta politica per la città indipendente da Bersani e Di Pietro.

Un risultato clamoroso: Giovanni Malpezzi stravince le primarie del centro sinistra di Faenza

Malpezzi stravince.

De Tollis e l'attuale Sindaco Casadio hanno già telefonato a Malpezzi per congratularsi.

Quando mancano i risultati di poche ultime schede dubbie il divario è incolmabile:
Malpezzi 4109 - De Tollis 2999  (58% a 42%)







Quando si amministra male e non si è più in grado di capire i propri cittadini questi sono i risultati.
Ora sarebbe almeno auspicabile una bella sforbiciata nel gruppo dirigente del PD faentino che negli ultimi quindici anni ha deciso, tutto o quasi, anche nei nostri territori.

domenica 13 dicembre 2009

L'aggressione al Presidente Berlusconi è il frutto dell'odio

Se ci sono giornali-partito che mandano in stampa numeri monografici infarciti di menzogne; se ci sono trasmissioni televisive che mettono in scena processi mediatici in prima serata; se c’e’ addirittura chi, come Di Pietro, in un momento del genere giunge ad additare Berlusconi come l’istigatore, c’e’ poco da stupirsi e anzi c’e’ da ringraziare che non sia accaduto di peggio.
Da tempo il Pdl ha segnalato inascoltato a quale deriva si stesse andando incontro. Nessuno ha voluto prendere le distanze da tutto questo e addirittura si sono immaginate "union sacre" in nome dell’antiberlusconismo. Le responsabilita’ sono chiare, e non basteranno ipocrite parole di solidarieta’ a posteriori a farle venire meno. Il corpo elettorale, al momento opportuno sapra’ giudicare.

sabato 12 dicembre 2009

La visita ispettiva del nostro gruppo consiliare al depuratore





Si è svolta oggi la richiesta visita ispettiva del nostro gruppo consiliare, rappresentato dai consiglieri Bertozzi e Piolanti, al depuratore di Casola Valsenio. Accompagnati dal tecnico di Hera, responsabile del Servizio, dal Sindaco Iseppi e dagli assessori Barzaglia e Ricciardelli abbiamo potuto constatare lo stato di funzionamento dell’impianto e rivolgere molte domande.
Dall’incontro è emerso che l’impianto, ormai in servizio da oltre vent’anni, è in grado di svolgere la propria funzione ancora con efficienza e di corrispondere pienamente alle necessità di Casola essendo tarato per servire una popolazione di circa duemila abitanti. Tutta l’area abitata risulta servita con l’eccezione di via delle Vigne e di una derivazione di Via Roma che dovrebbero essere collegate entro il 2010. A giudizio del tecnico non si evidenziano problemi particolari di funzionamento e di gestione poiché Hera oltre a disporre di un sistema di telerilevamento dei parametri degli apparati, ha in atto un contratto con la Coop Valle del Senio per i controlli quotidiani. I fanghi vengono settimanalmente prelevati e trasferiti negli impianti di stoccaggio di Imola.
Al termine della visita abbiamo dichiarato la nostra soddisfazione per il grado di funzionamento e di mantenimento dell’impianto.

giovedì 10 dicembre 2009

Per l'agricoltura stanziato quattro volte di più di quanto fece il Governo Prodi: smentite le cassandre del PD

"La migliore risposta alle critiche strumentale ed interessate che nei mesi scorsi avevano investito il governo e il Ministro Zaia penso stia nei fatti- commenta l'On. Pini- : per i prossimi 3 anni i finanziamenti al comparto agricolo saranno pari a 1,145 MLD di euro; per gli amanti delle statistiche, è bene chiarire che la cifra è quattro volte quella stanziata dal Ministro De Castro e dal defunto governo Prodi, quello che passò alla storia per aver tagliato il fondo di solidarietà in agricoltura. Fondo che la Lega ha invece voluto con forza rifinanziare.
Dopo mesi di trattative difficili torna il sereno tra il comparto agricolo ed il governo grazie alla caparbietà del Ministro Zaia che per la prima volta in 12 anni è riuscito ad aumentare pesantemente le risorse per l'agricoltura nonostante la crisi.
Non abbiamo mai mancato di confrontarci con gli agricoltori, nemmeno nei momenti più difficili - ricorda l'On. Pini- citando per esempio la visista del Ministro al Mac Frut in ottobre, proprio perché vi era un impegno chiaro e preciso a sostegno dell'agricoltura romagnola.
Gli agricoltori seri so che hanno apprezzato questo lavoro, che comunque non è che all'inizio: ora bisogna vincere la battaglia sui prezzi della frutta alla GDO, ancora troppo bassi per colpa di una eccessiva frammentazione dell'offerta."

mercoledì 9 dicembre 2009

Provvedimenti di rilievo


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La Giunta comunale nella seduta del 5 Dicembre 2009 ha assunto due provvedimenti rilevanti:
- l'assunzione di un mutuo di € 60.000,00 con la Banca di Imola per il restauro della Chiesa di Sopra e per la valorizzazione del Giardino delle Erbe (delibera n 113);
- l'assunzione di un Mutuo di € 105.000,00 con la Banca di Imola per la costruzione di loculi nei cimiteri di Baffadi e Zattaglia e per l'ampliamento del Cimitero di Baffadi (delibera n.114).
Chiunque può prendere visione degli atti presso la segreteria comunale.


Il difficile cambio di pelle del PD

Che cosa è il Pd? Che significa oggi Partito Democratico? Quanto è lontano il nuovo di Bersani dal vecchio del Partito Comunista italiano? E quanto hanno inciso in questa eventuale trasformazione i passaggi fin troppo veloci di Veltroni e di Franceschini?
Proviamo a leggere alcuni elementi che ci aiutino a interpretare alcune delle caratteristiche più controverse del PD. Per farlo individuiamo tra le tante quattro categorie.



1) Le radici profonde che non si vogliono tagliare: la superiorità morale.
Un primo punto fermo è che Bersani deve ancora oggi tagliare quelle radici del vecchio comunismo mai recise fino in fondo dalla svolta della Bolognina di Occhetto. In sostanza, senza questo gesto non è possibile collegare direttamente il Pd alla socialdemocrazia europea.
Le vecchie radici infatti affondano in un terreno di cultura marxista-leninista per cui la classe dirigente è la punta di diamante del partito e, come tale, può vantare una superiorità morale che la rende immune dalle critiche. Ora è evidente che questa superiorità non viene riconosciuta più da nessuno, neanche dagli stessi aderenti al Pd, se oggi non poca parte di costoro si dichiara insoddisfatta della svolta di Bersani.
Però è sempre in base al principio della superiorità che gli esponenti della sinistra moraleggiano e pontificano su qualunque atto o provvedimento delle forze politiche loro antagoniste. Tuttora agli avversari non viene riconosciuta quella parità morale che invece è alla base del confronto in tutta Europa tra i popolari e i socialdemocratici.
Questo atteggiamento di spocchiosa presunzione morale lo si ritrova ovunque: si prenda ad esempio la lotta di questi giorni per le primarie del centro sinistra a Faenza tra de Tollis e Malpezzi. Come si comporta il PD? Ovviamente cercando di screditare l’avversario facendogli terra bruciata attorno utilizzando né più né meno le argomentazioni che di solito adopera contro il centro destra. Tutto questo in nome della convinzione di essere sempre dalla parte del vero e del giusto, dell’onesto e del buono, dei poteri sani contro i poteri “forti”, dei poveri contro i ricchi. Dall’altra parte solo nefandezze e intrighi, interessi indicibili e personalismi. Appunto il più canonico modello comunista per l’acquisizione e la conservazione del potere.

2)La presunzione della rappresentanza
Il secondo punto resta quello della presunzione di rappresentare totalmente i lavoratori: un concetto che poteva andar bene ai tempi di Togliatti, di Longo e di Secchia, ma che non trova rispondenza oggi, in una società profondamente mutata, che vede prevalere nelle classi lavoratrici e in genere tra i meno abbienti, il voto verso il Popolo della Libertà.
Questa situazione di fatto si ripercuote anche all’interno del sindacato che vede una prevalenza di adesioni da parte dei pensionati, ovvero dei più anziani in età, nei confronti della Cgil che talvolta viene colta ancora dal vecchio vizio di voler fare la cinghia di trasmissione tra partito e classe operaria.

3)La politica delle piazze
Terzo punto è quello del rapporto logorato con la piazza: un rapporto tormentato, vissuto malissimo sotto la pressione di nuovi ed efficaci piazzaioli come Di Pietro, Beppe Grillo e il popolo dei blog.
Non può più oggi, il Partito Democratico, mobilitare da solo le piazze come poteva fare ai tempi del Partito Comunista, se non ricorrendo al trasporto di massa dei pensionati operato dalla Cgil secondo i vecchi schemi.

4)Il rapporto con il territorio
Manca ormai da tempo quel rapporto diretto con il territorio che era il fiore all’occhiello delle vecchie amministrazioni locali di sinistra. Queste si sono sempre più rinchiuse nel Palazzo, specializzate nel gestire un potere amministrativo sempre più vasto, senza più dare ascolto alle richieste della gente.
Ecco perché quelle amministrazioni comunali dell’Emilia Romagna e della Toscana che un tempo costituivano il vanto e l’orgoglio della sinistra proprio per la loro capacità di rispondere ai bisogni, ai desideri, alle richieste degli elettori, anche di quelli non della loro parte, oggi sono entrate fortemente in crisi, contestate dall’interno e dell’esterno del loro partito. Ecco perché ad esempio una città industriale per eccellenza come Prato che per 63 anni ininterrotti fu il caposaldo e la roccaforte della sinistra in Toscana, con percentuali di voto più che bulgare, oggi è passata al centro destra.

E allora, che cosa è oggi il Partito Democratico? Una ripetizione del vecchio Pci delle Botteghe Oscure o un moderno partito socialdemocratico europeo?
Nessuna delle due, credo, né carne né pesce. Siamo di fronte ad un movimento che è rimasto impantanato nel guado di un percorso sofferto e che sta cercando faticosamente la sua strada, il suo obiettivo. Con una sinistra come questa, anche volendolo, non è facile dialogare. Ecco perché la strada delle riforme si presenta oggi molto difficile.

Arriva il Fondo di Solidarietà per gli agricoltori

Con la conclusione dell'esame della legge finanziaria 2010, la commissione Bilancio della Camera ha approvato il cosiddetto maxiemendamento contenente anche il rifinanziamento del Fondo di Solidarietà Nazionale.
Soddisfazione di Coldiretti per il risultato raggiunto, in attesa dell'approdo in aula del provvedimento a partire da oggi mercoledì 9 dicembre e del voto finale che è previsto entro i primi giorni della prossima settimana. "Con grande soddisfazione - commenta Massimiliano Pederzoli, Presidente di Coldiretti Ravenna - apprendiamo che la commissione Bilancio della Camera dei Deputati ha approvato il maxiemendamento alla finanziaria 2010 all'interno del quale sono previste anche le risorse necessarie per il rifinanziamento del Fondo di Solidarietà Nazionale con continuità di stanziamenti fino al 2012 tali da consentire di ripianare anche le passività accumulate negli anni precedenti".
Una necessità che era particolarmente sentita a Ravenna - sostiene Coldiretti - tant'è che nel corso del 2009, nonostante le incertezze, le imprese più dinamiche e specializzate avevano avuto fiducia nel sistema ed assicurato contro le calamità naturali, oltre 150 milioni di produzione.
"A questo punto - conclude Pederzoli - non ci resta altro che mantenere alta l'attenzione affinchè il buon lavoro impostato fino al voto di oggi in commissione, diventi una risultato definitivo entro la prossima settimana quando sarà definitivamente approvata la finanziaria".

lunedì 7 dicembre 2009

In attesa dell'apertura della discussione sul Bilancio 2010, guardiamoci attorno

Mentre si avvicina anche a Casola la discussione sul Bilancio 2010, prendiamo spunto dal dibattito già in atto in altre città, per ricordare a Iseppi che uno dei temi sui quali saremo molto sensibili sarà l'aumento delle tariffe dei servizi posto a carico dei cittadini. Per introdurre l'argomento presentiamo un resoconto sulla politica tariffaria di Lugo per il prossimo 2010. L'articolo è tratto dal Nuovo Diario Messaggero di Imola

Aumenti in vista per le tariffe dei servizi comunali a partire dall’anno prossimo. L’argomento è stato al centro di una recente riunione di giunta: in vista della presentazione del bilancio di previsione 2010, che avrà luogo nella seduta del consiglio comunale del 9 dicembre, è stato preso in esame tutto il tariffario del Comune, al fine di stabilire gli adeguamenti da inserire in bilancio.
Sul tavolo, la rosa completa delle tariffe comunali, comprendente: i parcheggi a pagamento e gli abbonamenti per i residenti, i trasporti pubblici verso il cimitero per la ricorrenza dei defunti, l’illuminazione votiva, la fornitura dei pasti alle mense scolastiche, agli anziani e ai dipendenti comunali, gli standard urbanistici, i diritti di segreteria, i centri estivi dei servizi per l’infanzia, i servizi educativi e scolastici, gli impianti sportivi.
Ma si tratta di aumenti importanti, che peseranno molto sulle tasche dei cittadini? Dobbiamo quindi aspettarci un 2010 economicamente più pesante? «Nient’affatto - rassicura il sindaco Raffaele Cortesi - l’adeguamento delle tariffe comunali è un atto necessario per poter impostare il bilancio di previsione, quindi si tratta di un passaggio normale e previsto. Non ci sarà nessun aumento importante e degno di nota: alla maggior parte dei servizi comunali, come ad esempio per i servizi mensa, verrà semplicemente applicato l’aumento Istat, pari all’1%».
Un aspetto che di certo interessa molto ai cittadini è quello dei parcheggi pubblici, la cui tariffa attuale è pari a 70 centesimi all’ora. Questa tariffa aumenterà? Il sindaco non si sbottona e si limita a dire: «Ben poco, solo alcuni centesimi». Ma visto che i singoli centesimi non sono accettati dalla maggior parte dei parcometri, si può prevedere che la tariffa della sosta a pagamento potrà lievitare almeno di 10 centesimi, salendo così a 80.
Altro aspetto importante, uno di quelli che pesa di più sulle tasche dei cittadini, è quello riguardante le tariffe degli asili nido e delle scuole materne comunali. Ma anche qui il sindaco minimizza: «Nessun aumento rilevante: per le famiglie con un reddito Isee inferiore ai 12mila euro non ci sarà alcun aumento, e gli adeguamenti Istat saranno applicati solo per i redditi Isee superiori ai 20mila. Insomma - conclude - non c’è nulla da preoccuparsi: un piccolo adeguamento è inevitabile, ma si tratterà di qualcosa di veramente impercettibile».
Gli adeguamenti in questione non sono comunque ancora stati fissati con precisione, quella svoltasi in giunta è stata una prima riunione sul tema ai fini del completamento del bilancio 2010.

Finanziaria: il Pdl corre contro il tempo - Barricate Pd: dalle 24 alle 6 niente voto

La notizia

Scontro tra maggioranza e opposizione in commissione Bilancio. Tempi sempre più risicati dopo una nottata di confronto: il testo è atteso in aula mercoledì e i lavori dovranno terminare oggi. Pd: "Discussione impossibile, manovra blindata". Il Pdl: "Questa è la nostra scelta"




L’opinione
La finanziaria e' la legge che caratterizza la politica economica di un governo. Il governo dovrebbe assumersene la responsabilità e prendersi il merito o il biasimo degli elettori. I tormentoni della discussione, emendamenti, e patteggiamenti vari conditi dalla retorica della sovranità del parlamento sono inutili. Non è antidemocratico che ogni governo faccia la sua finanziaria e la approvi con i voti di cui dispone.
In Inghilterra, della cui tradizione democratica nessuno dubita, il cancelliere dello scacchiere la prepara, la illustra al parlamento e resta tale e quale, con le ovvie critiche dell'opposizione. In Italia tutto e' complicato, anche le cose più semplici.
E' evidente quanto bisogno ci sia di riforme.



sabato 5 dicembre 2009

Rimpatriata di Sindaci attorno a Luca de Tollis per dimostrare chè è lui che dedicherà nuove attenzioni al comprensorio: noi non ne siamo convinti

Il candidato sindaco di Faenza, Luca de Tollis, che il 13 dicembre affronterà l’antagonista outsider Giovanni Malpezzi nelle primarie del PD, ha incontrato i sindaci del comprensorio faentino. L’evento aveva lo scopo di mostrare i muscoli nei confronti del rivale facendo scendere in campo il potente apparato istituzionale di cui il PD dispone a piacimento.
Lo spot verteva sulla proclamazione delle volontà di de Tollis di farsi interprete delle necessità dei territori. Tutti i sindaci (Ponzi di Riolo, Missiroli di Brisighella, Iseppi di Casola, Anconelli di Solarolo, Bambi di Castel Bolognese) presenti in pompa magna hanno diligentemente applaudito a comando al fine di offrire l’immagine di un processo di cooptazione concluso. Il messaggio rivolto al povero Malpezzi ma soprattutto agli elettori faentini è stato incontrovertibile: “non c’è trippa per gatti”.
In realtà questi sindaci, che ora si profondono in applausi e in abbracci, sanno benissimo quanto sia sempre stata chiusa, indifferente, miope, a volte persino dannosa la politica del Comune di Faenza nei confronti del comprensorio. Quante difficoltà e quante resistenze abbiano dovuto affrontare, spesso senza risultato, le amministrazioni dei piccoli comuni per richiedere la gestione coordinata e programmata delle risorse, la valorizzazione turistica, la programmazione dell’economia e dell’occupazione, lo sviluppo di un sistema amministrativo integrato, la sanità di area.
Ad elencarli sarebbero tali e tanti gli elementi di divisione e di discordia tra centro e periferia che lo stesso PD di de Tollis sente la necessità di lanciare un messaggio del tipo “quello che non abbiamo fatto, faremo”.
Per bon ton, a noi non sarebbe dato di esprimere preferenze in casa d’altri, ma mai come in questa circostanza ci si potrebbe sbilanciare per auspicare che nell’interesse del territorio e di una migliore qualità dell’azione amministrativa a favore dei comuni del distretto faentino, passasse non già la candidatura di de Tollis ma quella di Malpezzi come evidente e vistoso segno di discontinuità e di frattura con una politica dell’apartheid voluta e imposta dalle amministrazioni Casadio in questi dieci anni.
E se anche il nostro Sindaco applaude e si accoda come da copione, siamo convinti che la sua opinione non sia molto diversa dalla nostra. Con una sola differenza: noi la possiamo esprimere, lui no.



venerdì 4 dicembre 2009

Grazie a Cristiano Cavina e ad Alessandro Baricco per la splendida serata che ci hanno regalato giovedì 3 Dicembre


Per quanto mi riguarda la discussione politica sul Crocifisso finisce qui

Vedo che Cristiano Albonetti Capogruppo di Uniti per Casola intende proseguire il confronto sul Crocefisso: a me invece non sembra opportuno continuare perchè provo un profondo disagio e un forte imbarazzo a parlare di religione portandomi sulle spalle l’etichetta del partito. In questi casi tutto quello che si dice, finisce per assumere una connotazione falsata che tratta il Crocifisso come un marchio pubblicitario da appiccicare dove capita.
Albonetti tra l’altro sembra avere assimilato già la dialettica aggressiva della sinistra perchè si posiziona sui problemi in modo preclusivo rendendo il dialogo molto difficile.
Quindi la chiudo qui sintetizzando- spero per l’ultima volta- la nostra posizione sull’argomento:
1) Uniti per Casola, la coalizione di centro sinistra di cui Albonetti è il capo gruppo ha votato contro l’ordine del giorno di Pdl Lega Udc Indipendenti sul Crocifisso nelle scuole. In altre città, a Faenza per esempio, quello stesso ordine del giorno era stato approvato da tutte le forze politiche, PD compreso
2) Albonetti ha presentato un diverso ordine del giorno, visibilmente frutto di una mediazione tra la componente centrista e la componente di sinistra, nella quale sono stati introdotte alcune distinzioni che ci sono sembrate spostare a sinistra il posizionamento del Gruppo. Normale mediazione politica ma l’averlo noi detto ha creato un vistoso fastidio. (E’ singolare come alcuni PD casolani, ogni volta che si nomina la sinistra, cerchino di prendere subito le distanze).
3) Ci è parso un errore che la componente cattolica di Uniti per Casola abbia comunque votato contro il nostro ordine del giorno. Avrebbero potuto astenersi proprio in considerazione della natura del documento e noi abbiamo interpretato questo voto contrario come la prova provata del sopravvento della sinistra casolana nel gruppo consiliare, almeno in questa circostanza.
4) Nonostante nel nostro sito la notizia del modo con cui si sono susseguiti i documenti e i voti sia stata subito riportata fedelmente, Cristiano Albonetti in un attacco scomposto e sconclusionato ci accusa di avere fatto circolare la voce all’interno del paese che il Comune avrebbe ordinato di staccare i crocifissi dalle scuole. Una scemenza che abbiamo subito contestato e confutato
5) Oggi 4 Dicembre Albonetti reitera nuovamente con forte acredine e molta stizza un nuovo attacco parlando di un mio tentativo di farli apparire tutti come comunisti e altre farneticazioni del genere. Confermo quanto già detto: non ho parole.
In tutta la vicenda c’è stato solo il nostro sincero desiderio di tenere il più basso possibile il livello dello scontro trattandosi di una materia da utilizzarsi con la massima parsimonia nelle sedi politiche. Per quanto mi riguarda spero di esserci riuscito.

Fabio Piolanti

giovedì 3 dicembre 2009

Un Cristiano fuori dalle graziedidio non cambia la realtà dei fatti

Cristiano Albonetti, capo gruppo di Uniti per Casola mi rivolge una attacco esagerato e scomposto, che dimostra un forte disagio per la situazione in cui si è venuto a trovare sulla vicenda del voto sull’odg del crocifisso. Lo chioso solo con l’intento di precisare a lui (scorrettissimo interprete delle nostre posizioni) la realtà dei fatti. Per chi invece ogni tanto ci legge credo non ce ne sia bisogno.

"Mi sono giunte voci (più di una a dire il vero) che, con la seduta del Consiglio Comunale di sabato scorso, verrà tolto il crocifisso dalle scuole.Primo punto: è una notizia assolutamente falsa e strumentale (per aumentare il numero di contatti del sito del PdL casolano? Per raccogliere preferenze al PdL?)."
Ma cosa dici Cristiano? Nessuno di noi ha mai detto o scritto sciocchezze del genere. Anzi abbiamo continuamente raccomandato di non “usare” la religione per bagarre politiche di alcun genere. Citami un solo rimando nelle nostre affermazioni che provi quello che dici.

"Morale della favola: nessuno ha votato per togliere il crocifisso dalle scuole quindi è inutile che Piolanti stia a parlare del nulla. Mi rendo conto però come sia stata chiara e preveggente la frase nel nostro OdG: "(la maggioranza, cioè noi)...giudica deprecabile e inopportuno ogni uso strumentale dei simboli religiosi e del loro ruolo culturale (di qualunque natura esso sia) al solo scopo di indurre contrapposizioni e sfavorire un dialogo reciproco e rispettoso al fine di una piena integrazione culturale".
Questo si è puntualmente verificato, a quale scopo poi? Cos'è la tecnica del "al lupo al lupo"?
Se devo dire il vero, considerando che al consiglio comunale c'ero ed ho sentito con le mie orecchie tutto quello che è stato detto, mi sembra abbastanza stupido da parte della minoranza creare un polverone sul niente. Scusate, ma quando niente verrà tolto dalle scuole voi cosa direte, che siete stati voi, con questa polemica futile e falsa a cambiare la direzione?
Mi dispiace ma questo non ve lo concedo: il nostro OdG ha vinto e il crocifisso rimane dov'è, e questo era già a partire da sabato."
Non ho parole. A me sembra che si stia facendo del male da solo!

"Visto che molti di voi fanno i santarelli, vorrei ricordagli che per i cristiani tutti e per i cattolici in particolare, il crocifisso è un simbolo a carattere univoco dell’amore che Dio ha rivolto all’umanità intera. Nella visione cattolica, il crocifisso rappresenta il sacrificio stesso di Dio che, nella forma del suo unico figlio, viene ucciso per redimere l’uomo dal peccato originale e salvarlo. Questa è l’interpretazione fondamentale del crocifisso e della crocifissione di Cristo e l’espressione più elevata dell’undicesimo comandamento dato da Cristo stesso all’umanità “Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri.” (Gv 13, 34).
Allora Piolanti e tutti gli altri, amate un pò di più i vostri fratelli non pensando sempre che ci sia qualcuno pronto a mettervelo nel ... e, ancora, non strumentalizzate qualsiasi cosa vi passa per le mani."
Tutti coloro che ne hanno voglia, leggano quello che abbiamo scritto sull’argomento. La nostra tesi era che non c’era alcuna necessità di presentare un ordine del giorno alternativo (vedi il consiglio comunale di Faenza), che la posizione di Uniti per Casola aveva oscurato il centro e privilegiato la sinistra, che in ogni caso i cattolici di Uniti per Casola hanno sbagliato a votare contro il nostro odg.  Nient’altro.

Fabio Piolanti