lunedì 31 agosto 2009

Cristiano Cavina vince il premio Castiglioncello

Comunque noi lo sapevamo già che è molto bravo

domenica 30 agosto 2009

Lucrezia Borgia in confronto a noi era una collegiale

Giacomo Giacometti sostiene da tempo tre tesi sulle quali mi è impossibile ora propormi in contraddittorio. Le evidenzio egualmente proprio per la loro ricorrenza:
la prima è che l’opposizione casolana stia avvelenando la vita sociale e politica del paese,
la seconda è che l’amministrazione di centro-sinistra sia il migliore dei mondi possibili e che ogni tentativo di dimostrarne le mancanze sia una offesa all’intera comunità,
la terza è che lui si sente il legittimo tutore, difensore e interprete di tutto il mondo dell’associazionismo e del volontariato che utilizza di continuo come una sponda per le sue argomentazioni.

Di seguito raccolgo solo alcuni dei numerosi spunti critici presenti nella sua lettera e cioè:
l’opposizione come fonte di inquinamento politico della comunità,
il contesto politico di Casola e il retaggio del pervasivo controllo comunista sulla società,
la vicenda del tavolo amministrativo da lui aperto a quindici giorni dal voto.

La sua accusa di una opposizione che avvelena i pozzi è a un tempo ridicola e antidemocratica.
Lo è al punto che non avrei alcuna voglia di prenderla in considerazione: lo faccio solo per rispetto ai lettori di centro destra che non devono pensare che siamo intimoriti da tanta protervia.
Sul piano amministrativo abbiamo cercato di caratterizzare il nostro lavoro sia proponendo che denunciando, come tutti hanno potuto vedere. Storicamente, salvo brevi periodi, la sinistra casolana ha potuto giovarsi di una opposizione divisa e incapace di radicare all’interno della comunità una cultura critica. Con quel genere di opposizione, pur lamentandosene, i sindaci rossi sono andati sul velluto. Provate invece a chiedete al sindaco Franco Tronconi come si comportò la furiosa opposizione comunista dal 1990 al 1995.
Adesso sembrano essere molto infastiditi dall’azione di una opposizione unita e presente, con una propria visione ed una propria proposta e con un evidente aggancio nella realtà casolana.
Giacomo credo che abbia in mente una opposizione sostanzialmente consociativa chiamata a legittimare le scelte in modo ampio oppure ad accettare le decisioni senza ostacolare i decisori. E’ il tema berlingueriano del compromesso che così tanti guasti ha prodotto nella cultura politica italiana. Naturalmente noi non interpretiamo il ruolo in questo modo, e ci battiamo per rendere visibile e udibile una voce diversa e alternativa. E così facendo sappiamo di rendere un servizio insostituibile alla nostra comunità. Altro che l’avvelenamento dei pozzi.

Anche in privato ho avuto modi di dire a Giacomo quanto sia irrealistico negare che ancora oggi a Casola viga un sistema di relazioni mutuato dai lunghi anni di egemonico controllo comunista della società. Gli esempi sono tali e tanti da travalicare gli spazi qui disponibili ma un paio se ne possono fare.
Perché un gestore di pizzeria, un gestore di agriturismo, un odontotecnico possano entrare nella lista di centro sinistra senza legittimamente temere alcun danno o alcun riflesso negativo per la propria attività mentre un ristoratore, un commerciante, un agriturista, financo un farmacista o un geometra si ritengono impossibilitati a fare altrettanto in una lista di centro destra?
Perché così tante persone, spesso giovani, temono ancora di esporre pubblicamente il proprio pensiero politico non dichiarandosi con nome e cognome nei post di questa stanza?
Perché molto, molto raramente i cittadini assumono direttamente posizioni di contrapposizione all’amministrazione comunale attraverso comitati e gruppi di pressione come avviene ormai ovunque ma non a Casola?
Io credo che Giacomo abbia assunto un ruolo di tutor delle amministrazioni di sinistra che va ben oltre la difesa d’ufficio del suo personale operato per arrivare ad abbracciare ormai un intero sistema di potere anche negli aspetti meno nobili e più torbidi che si accompagnano a quelle esperienze.

Per venire al merito delle questioni che sono all’origine della lettera di Giacomo e cioè l’istituzione del tavolo per il fondo volontario di sostegno alle famiglie l’accusa che noi formuliamo e che ribadiamo è questa: il sindaco Sagrini e per lui l’assessore Giacometti non potevano aprire un tavolo di quella natura e di quella rappresentatività a quindici giorni dal voto perché il loro mandato era scaduto e loro erano lì solo per l’esercizio dell’ordinaria amministrazione.
L’apertura del tavolo aveva il solo fine di utilizzare strumentalmente il nome di organismi per lo più ignari o disattenti della concomitanza elettorale,
La prova della utilizzazione del Tavolo come esclusiva vetrina politica risiede anche nel fatto che dopo l’istituzione e la diffusione giornalistica dell’evento non ha poi fatto più seguito alcuna operatività istituzionale per quanto a nostra conoscenza. Naturalmente, vista l’insistenza, approfondiremo i dettagli con una apposita interrogazione in consiglio.

Tutto questo, naturalmente ha comportato anche un avvelenamento dello Specchietto (Lucrezia Borgia in confronto a noi era una collegiale), ma poiché, non riconosciamo a Giacomo alcuna titolarità e rappresentatività del giornale dell’Agesci, se occorreranno ulteriori chiarimenti e spiegazioni sulle nostre posizioni, risponderemo ai legittimi richiedenti.
Fabio Piolanti

Gianmaria Dall'osso aggiorna la sua pagina con quattro interventi

La corsa dei ciucchi
Dopo vari tentativi da parte di questa sinistra, fino ad ora tutti falliti, di ripulire il simbolo da qual si voglia ricordo di un comunismo devastante, lo hanno fatto partendo dal mitico Prodi passando per il cinematografo Veltroni...

La strada Casolana
Già una volta ho parlato della nostra strada la Riolese Casolana: in quel tempo ho criticato l’aver aperto i lavori nel punto meno pericoloso di tutto il tragitto che da Riolo va verso Casola, ora, a parte questo che poi è diventato incriticabile...

Le Dieci Domande
Eccomi ancora qua ed ancora annuncio che ho curiosato nel sito del PD Casolano dove trovo l’articolo DENUNCIACI TUTTI (e poi sono io che con le mie affermazioni avveleno le acque).

Buongiorno Sig Giacometti
Innanzi tutto inizio dicendo che purtroppo non ho mai avuto il piacere di conoscerla ma un motivo ci sarà e penso di poter dire che non è certo per colpa mia siccome più volte l’ho salutata ma senza ricevere risposta, ma si sa ognuno è libero di salutare e conoscere chi gli pare; comunque...

sabato 29 agosto 2009

Andare o non andare in Libia?

di Gianmaria Dall'osso
Ancora una volta è il presidente Berlusconi che (suo malgrado) si ritrova coinvolto in una decisione spinosa: andare o non andare in Libia. Pur essendo certo che la scelta che farà sarà sicuramente la scelta giusta per il paese io dico di andare ma [...]

Caro Fabio, Caro Giacomo

Due giorno fa, Giacomo Giacometti, già vicesindaco nell’Amministrazione Sagrini e membro del PD casolano, mi aveva inviato questa mail senza fare alcun cenno alla richiesta di pubblicazione nella nostra Stanza. Non capendo, gli avevo risposto a titolo privato. Una successiva mail di Giacomo mi fa intuire, alla fine, che l’invio era finalizzato alla pubblicazione. Lo faccio immediatamente scusandomi, ma invitando Giacomo e chiunque altro desideri ospitalità in futuro, di farne esplicita menzione perché non tutta la corrispondenza che mi arriva è destinata al web.
Fabio Piolanti

Caro Fabio,
Ho sperato che la elezione in Consiglio Comunale di una minoranza corposa e combattiva fosse utile per la politica e per l’Amministrazione della cosa pubblica casolana..

Avevo auspicato che nel confronto ,anche se aspro, non si fossero avvelenati i pozzi, perché l'acqua avvelenata avrebbe fatto male a tutti.
E' trascorso un primo periodo durante il quale ho potuto leggere nel vostro blog di tutto e mi sono fatto la opinione che per questa strada difficilmente si costruisce un serio dibattito politico.
Volere descrivere un paese ingessato e vittima di una cupola formata da una decina di vecchi comunisti che ne avrebbero in mano le sorti è proprio fuori dalla realtà, ma sopratutto è offensivo per i cittadini casolani che ogni giorno intraprendono, lavorano, studiano, insegnano, e che si organizzano in associazioni volontarie non tanto per "fare veglia" alla maniera dei vecchi contadini che si riunivano per farsi coraggio, ma perché amano il proprio paese e vogliono collaborare con le istituzioni pubbliche per renderlo più bello e solidale.
Insistere su questa rappresentazione fasulla della realtà vuole dire avvelenare l'acqua da bere.
Ma ancora, descrivere una sinistra irresponsabile che non sa quello che avviene oltre i cartelli che delimitano il paese di Casola , oppure incapace di rendere conto dei mali provocati al nostro comune ed all'Italia o che non sa dei danni(!) provocati all'occupazione dagli immigrati o che dileggia le forze dell'ordine o che onora solo determinati morti, è, consentimi Fabio, un metodo ossessivo e sbagliato di descrivere le cose che avvelena il dibattito.
Ed ancora, voler descrivere lo Spekkietto come organo al servizio di una parte politica ,mi pare che sia proprio un voler inventarsi i nemici ,alla Don Chisciotte, per poterli poi combattere.
Ma ci penseranno il direttore ed i collaboratori del Giornale a difendersi (in parte lo hanno già fatto). A me preme solo farti notare che dovremmo avere più rispetto per uno strumento indispensabile per favorire la circolazione delle idee e far crescere la società casolana.
Non avveleniamo anche lo Spekkietto!

Infine una descrizione del fondo volontario di sostegno alle famiglie bisognose che tu sospetti essere solo un possibile spot elettorale amplificato dal Direttore dello Spekkietto.
Ebbene, il fondo fu ideato in previsione di difficoltà dovute a crisi aziendali che si profilavano per le quali non fossero state sufficienti le risorse del bilancio comunale, oppure che le stesse non fossero utilizzabili secondo i normali regolamenti.
Si formò un comitato cui aderirono tutte le entità di volontariato locale che assunsero l'impegno di farsi carico di casi eccezionali segnalati dall'assistenza sociale che, sulla base di un regolamento stilato ad hoc ,avrebbe definito il bisogno e l'entità dell'aiuto da erogare utilizzando le risorse del fondo costituitosi con contributi privati, oppure attraverso l'utilizzo delle disponibilità dirette di qualche associazione.
Niente di propagandistico ,dunque , il tutto è fatto alla luce del sole (in Comune ci sono i documenti ) e solo paventando possibili eventi difficili ,cogliendo le disponibilità delle associazioni che ancora una volta hanno dimostrato il valore della loro presenza nella comunità .
Giacomo Giacometti

venerdì 28 agosto 2009

Verso le Regionali 2010 in Emilia Romagna - Sondaggio Istituto Piepoli commissionato dal Riformista - Pubblicato il 25/8/2009



















Nelle Elezioni regionali del 2005 i risultati in Emilia Romagna furono questi:
62,7 centro sinistra
35,2 centro destra
2,1 altre liste

Martedì 1 Settembre si insedia a Brisighella l'Unione dei Comuni: sei domande per capire di cosa si tratta

Che cos'è l'Unione di comuni?
L'Unione di comuni prevista dall'art. 32 del Testo Unico degli Enti Locali è un ente locale costituito da due o più comuni, allo scopo di esercitare assieme determinate funzioni. L'Unione ha personalità giuridica; è dotata di autonomia statutaria, regolamentare, organizzativa e finanziaria, e di propri organi, politici e gestionali.

Quali sono i vantaggi legati alla gestione associata dei servizi?
Con la gestione associata si possono avere significativi miglioramenti sotto il duplice profilo del contenimento dei costi e della efficacia, intesa sia come ottimizzazione dei servizi già erogati, sia come possibilità di fornire servizi aggiuntivi. Più in generale, gli enti collaborando tra loro possono assumere un peso politico più rilevante nei rapporti con i soggetti presenti sul territorio e con i livelli istituzionali superiori. L'ambito più esteso consente di intercettare maggiori quote di contributi pubblici e privati, da parte anche dell'Unione Europea

Con l’avvio dell'Unione vengono ridotti i poteri di rappresentanza dei singoli consigli comunali?
I consigli comunali rimangono sovrani:
- nel decidere quali servizi conferire all'Unione e a quali condizioni, approvando le singole convenzioni prima del loro passaggio nel Consiglio dell'Unione;
- nel conservare tutte le proprie competenze al di fuori delle materie conferite;
- nel mantenere inoltre alcune competenze nell'ambito delle materie conferite, laddove la scelta debba essere approvata necessariamente dal singolo consiglio (ad es. i regolamenti tributari).

E' vero che l'Unione è uno strumento per unificare i 3 comuni, che diventano così un unico Super-comune?
No. L'Unione è uno strumento di gestione associata dei servizi, in cui resta intatta l'autonomia istituzionale dei singoli comuni; l'unificazione riguarda i servizi conferiti, non gli enti.

Che differenza c'è tra Unione e fusione?
L'Unione è uno strumento di gestione associata dei servizi, in cui resta intatta l'autonomia istituzionale dei singoli comuni. Nel caso invece della fusione, un solo comune prende il posto dei comuni che si fondono tra loro.

Cosa comporta per il cittadino l’entrata in funzione dell’Unione di comuni?
Nulla di particolare sotto il profilo della fruizione dei servizi locali esistenti. In prospettiva, il progressivo miglioramento della qualità dei servizi; maggiore snellimento e velocità della macchina amministrativa; uniformità e semplificazione nelle procedure. E inoltre: maggiori garanzie di crescita economica, sociale e culturale per l'intero sistema territoriale della collina faentina; miglioramento delle performance competitive del sistema economico e produttivo; più opportunità di lavoro qualificato per i giovani; più tutele per i più deboli; sviluppo della capacità di attrarre nuovi investimenti nei settori ad alta intensità di conoscenza, ricerca e innovazione.

giovedì 27 agosto 2009

Interventi collaterali, occulti ma non troppo

Qualcuno forse ricorderà che nel mese di Maggio 2009, in piena campagna elettorale, a neanche quindici giorni dal voto, l’amministrazione Sagrini, con una impudenza veramente singolare, apriva “Un tavolo di coordinamento per superare le emergenze della crisi economica". Nientedimeno!
Per il modo di presentare l’iniziativa, intriso di luoghi comuni e di una enfasi tutta elettorale, rimando volentieri all’articolo a suo tempo pubblicato dallo Specchietto a firma di Alessandro Righini. L'articolo deve proprio essere letto. Aiuta a capire le posizioni più di un comizio. Notate: era il 21 Maggio 2009 le urne si aprivano il 6 Giugno!
Ci eravamo annotati questa iniziativa con il proposito di chiederne conto ad elezioni ultimate e così facciamo
Il tavolo è formato da: Parrocchia di Casola Valsenio, Gruppo Alpini, Confraternita della Misericordia, Centro Sociale Le Colonne, A.S.P. Solidarietà Insieme, AVIS, Comitato di Gemellaggio, Banca di Credito Cooperativo della Romagna Occidentale ed eventuali altri aderenti successivi.
A tre mesi dall’insediamento chiediamo quindi al Comune quante volte sia stato convocato il Tavolo, quali siano stati i provvedimenti assunti, quali risorse economiche siano state messe in campo in forma collegiale e/o individuale quali proposte siano state presentate alle istituzioni per lenire i morsi della crisi economica

Poichè l'iniziativa aveva una urgenza tale da non potere attendere l’insediamento della nuova amministrazione, presumiamo che il lavoro di questo nucleo sia stato intensissimo ed abbia concorso a porre le basi per il superamento dell’emergenza, almeno a Casola Valsenio.

Aspettiamo di conoscere.

mercoledì 26 agosto 2009

Chi meglio di un vigile del fuoco dovrebbe convenirne?

Un nostro concittadino, Massimo Visani, Vigile del Fuoco e per questo meritevole di ogni plauso e rispetto, ha partecipato, come tanti altri alle operazioni di aiuto alle popolazioni dell’Abruzzo.
Rientrato, ci racconta sul sito del PD, una sua verità sull’Abruzzo e sull’organizzazione dei soccorsi che, non ce ne voglia, offre una lettura vistosamente politica del ruolo dello Stato in questa drammatica evenienza.

Noi non vogliamo nè contraddirlo nè argomentare sulle sue tesi che sono quelle di chi, come il PD appunto, sta sostenendo da tempo che l’opera del governo è inefficace, menzognera, volta esclusivamente all’immagine del leader.
E’ una versione falsa, ripetitiva e stucchevole che, come sempre, troverà una severa risposta nei fatti e nella qualità dei risultati.

Ci preme invece fare un’altra considerazione. In tutte le democrazie di qualità, l’emergenza vera, quella dei grandi drammi e delle grandi devastazioni, si accompagna ad una specie di black out politico nel quale i partiti si appartano per lasciare campo libero al lavoro delle strutture dello Stato. Così è da sempre negli Stati Uniti, in Inghilterra, in Francia, in Germania.
In Italia no. In Italia non serve avere creato una delle migliori strutture di protezione civile a livello europeo guidata da un tecnico super partes, non serve avere mobilitato tutti gli apparati del Governo, non serve aver cercato di rastrellare quante più risorse possibile senza gravare di tasse i cittadini. Non serve fare nulla perchè, comunque, prevarrà sempre una lettura strumentale degli accadimenti.

Con una eccezione: in occasione del drammatico terremoto in Umbria, Prodi al Governo, noi ci guardammo bene dal cercare di devastare politicamente, il lavoro di ricostruzione (anche se non lo condividevamo nel metodo) perchè quello che interessa davvero ad una forza politica responsabile è fare in modo che gli uomini dello Stato, duramente impegnati sul campo, non siano distratti da politicanti d’accatto.

Chi meglio di Massimo Visani, vigile del fuoco, dovrebbe convenirne?

martedì 25 agosto 2009

Grazie ragazzi in divisa. Grazie a tutti voi

di Gianmaria Dall'osso
Finalmente è arrivata dalla Corte Europea di Strasburgo un po’ di giustizia.
Un carabiniere che al G8 di Genova svolgeva il proprio lavoro di garantire sicurezza a tutti i cittadini, è stato accusato ingiustamente: ora lo possiamo dire.
La Corte Europea l’ha scagionato da ogni accusa e forse tutti i nostri carabinieri poliziotti e finanzieri si sentiranno un poco più tutelati quando per vegliare il nostro sonno dovranno prendere decisioni che potrebbero poi portarli a situazioni limite come quella.
E la sinistra che ha fatto????
Ha intitolato a Giuliani una sala a Montecitorio dimenticando i morti di Nassiria e tutto il resto.
Questa è la sinistra, questa è la loro idea di giustizia. Volevano condannare un carabiniere che altro non ha fatto se non svolgere al meglio ciò per cui ha giurato.
Che Dio ci salvi da queste sinistre.
Grazie Strasburgo ma ancor di più grazie ragazzi a tutti voi. Grazie qualunque sia la divisa che portate.

Oltre il cartello di Casola non finisce il mondo

di Gianmaria Dall'osso

Preferisco parlare con cognizione di causa e non come fa la sinistra in generale e ancor di più la sinistra casolana per sentito dire o affidandosi a dati che poi difficilmente rispecchiano la realtà.
Dire che gli immigrati debbano essere tutti cacciati dall’Italia è certamente un non senso ma lo è pure sostenere che con la venuta in massa di extra comunitari (per lo più clandestini) alcuni settori non abbiano risentito del loro arrivo.
Tutto ciò è andato a discapito di alcune categorie ed in particolare - di questo ne sono certo - del mondo dei trasporti dove gli stranieri sono ormai la maggioranza: una categoria, questa, che non essendo una roccaforte della sinistra, da loro viene considerata poco.

Il risultato è patenti fasulle e scarsa professionalità. Nove incidenti su dieci vengono causati da stranieri che pur di trovare lavoro si spacciano per professionisti.
Questo è ciò che causa il silenzio sul mondo dei trasporti; questo è ciò che la sinistra, pur di criticare il governo, finisce per ottenere: più incidenti e più morti. Ma l’importante è criticare e ancora criticare .
Avvalersi di dati come quelli di Bankitalia che non considera il lavoro in nero, è pura follia, quella follia ragionata che la sinistra usa da sempre ed ora, più che mai, per riconquistare una manciata di voti vendendo fumo.
C’è chi valuta situazioni complicate credendo che oltre il cartello di Casola finisca il mondo, ma così non è. Oltre quel cartello ci sono realtà che andrebbero vissute per poter capire e giudicare ma questo per alcuni è troppo complicato e scomodo.

Una sinistra liberale da noi è impossibile: parola di Nicola Rossi senatore PD

In questa illuminante intervista del noto esponente del PD pubblicata su Il Riformista di Lunedì 24 Agosto 2009 si riflette uno dei temi più drammatici e difficili con cui si dovrà misurare il congresso del partito democratico nei prossimi mesi. In parte e con più chiarezza tornano in ballo alcuni dei temi toccati nel confronto scontro con Giacomo Giacometti qualche settimana fa a proposito di cattolici e socialdemocrazia.

"Abbiamo sbagliato. Una sinistra liberale da noi è impossibile"
Nicola Rossi. Il senatore Pd è critico sul passato, «Per anni abbiamo infastidito il nostro elettorato», e amaro sul futuro: «Ora la domanda è dove andrà chi come me ha creduto in tutto questo?»

Molto lucido il commento di un lettore che riporto per intero qui di seguito:
L'intervista a Nicola Rossi mette in luce come la sinistra di provenienza ex comunista non sia ancora riuscita a fare definitivamente i conti con il proprio passato. Quando Rossi afferma che la sinistra italiana non potrà mai essere liberale, dice soltanto una mezza verità, o meglio una mezza bugia. Infatti la sinistra socialista - l'unica realmente roformatrice - aveva intrapreso la strada auspicata da Rossi dal 1976 attraverso la segreteria di Bettino Craxi, purtroppo i noti eventi hanno bloccato quel percorso con la crisi dovuta ai fatti di tangentopoli dei primi anni '90. Il vero problema della mancata evoluzione riformatrice della sinistra italiana ha origine nella cultura politica del PCI, partito nato per fare la rivoluzione proletaria e che invece si trasformò in un partito moderato, che per oltre 40 anni navigò sul filo della ambiguità, senza mai affermare pienamente il fallimento del comunismo e senza mai affermare il primato del riformismo. Questa ambiguità continua ancora oggi nel PD che non vuole fare i conti con il riformismo socialista, ma continua in quella politica ambigua da cui sorse il "compromesso storico". Sarebbe ora per gli ex comunisti di fare i conti con il proprio passato in modo netto, ammettendo che il socialismo riformista è ancora oggi l'unica vera alternativa al liberismo e al capitalismo della globalizzazione neocolonialista. Caro Rossi, la sinistra socialista è riformista e liberale basta soltanto ammettere con chiarezza di essere socialisti, una volta per tutte.
Bruno Pierozzi

Casola ha il bollino EMAS. Una scelta giusta che dobbiamo utilizzare bene

La notizia è passata un po’ sottotono, ma è importante e va ascritta a merito delle amministrazioni Sagrini
Il comune di Casola Valsenio, il 12 Giugno 2009, ha ottenuto la certificazione EMAS dopo una lunga procedura certificatoria iniziata nel 2004. La certificazione sarà valida fino al 28/11/2011.
Ma cos’è EMAS? La certificazione ambientale è un attestato che certifica l’impegno di un’organizzazione per il rispetto dell’ambiente. L’impresa privata o l’ente pubblico che sceglie volontariamente di ottenere la certificazione deve dotarsi di un Sistema di Gestione Ambientale e sottoporlo a verifica da parte di un Ente terzo accreditato.Il Sistema di Gestione Ambientale è l’insieme dei processi, dei procedimenti, degli strumenti, dei modelli posti in essere da un’organizzazione per rispondere ai requisiti richiesti dalle norme di riferimento (ISO 14001 ed EMAS).
Sono strumenti utili per lo sviluppo sostenibile, in quanto le organizzazioni che si certificano prendono un impegno concreto per limitare gli impatti ambientali diretti (derivanti dalle proprie attività) e indiretti (aspetti ambientali sui quali possono esercitare una certa influenza), migliorare l’abbattimento delle emissioni, incentivare il riciclaggio e le buone pratiche ambientali.
Impegno principale dell’organizzazione certificata infatti è la politica del miglioramento continuo delle proprie prestazioni ambientali.

Il limite di queste laboriose procedure certificatorie è rappresentato dall’efficienza dei controlli. Infatti, mentre l’aquisizione della certificazione è lunga, complessa e meticolosa, il sistema dei controlli appare ancora assai modesto e lacunoso.
Tutti abbiamo in mente cosa è successo nel mondo finanziario, quando in tutt’altro contesto, il sistema dei controlli sui bilanci societari e sui prodotti, ha completamente fallito lo scopo ed anzi si è rivelato corrotto e colluso.

Dunque, mentre siamo sinceramente contenti che Casola possa fregiarsi del logo EMAS, chiediamo che tutti i cittadini possano prendere visione dei documenti che costituiscono il nostro Sistema di Gestione Ambientale e che siano resi pubblici per via telematica perchè sul sito oggi non sono reperibili. (Al riguardo occorre nuovamente annotare che si è instaurata una negativa abitudine di utilizzare il sito del Comune più come un bollettino turistico complementare alla Pro Loco che come un contenitore sistematico di atti e di informazioni correlato all’attività della pubblica amministrazione).

Va da sè che le virtuose intenzioni di salvaguardare e valorizzazione il nostro ambiente vogliamo vederle negli atti di tutti i giorni, dai progetti di Senio Energia, al complesso industriale di Valsenio, dagli scarichi fognari, alla pulizia dei giardini pubblici. E magari anche non buttando giù senza necessità 52 alberi ad alto fusto nei viali del paese.

lunedì 24 agosto 2009

Le stanze della puzza

La vicenda della nuova centrale Caviro di Faenza, offre l’opportunità di esemplificare ancora una volta l’opaco sistema di potere del PD
Il fatto è più o meno noto. La Caviro è una potenza di primo piano nel tessuto economico faentino, emblema di quella cooperazione bianca che purtroppo da tempo puntella le amministrazioni del centro sinistra al punto che il suo uomo di maggior rappresentatività, Secondo Ricci, era in predicato, fino a ieri, per la candidatura a sindaco di Faenza..
Caviro, dunque, ottiene una autorizzazione per la sostituzione di una caldaia obsoleta con una di nuova generazione assicurando, tra l’altro un vantaggio notevole sulle emissioni ambientali. (Il termine caldaia non tragga in inganno: si tratta di interventi per molti milioni di euro).
Così il progetto viene illustrato in Consiglio Comunale a Faenza.
Si scopre poi, sull’onda delle rimostranze dei cittadini che vedono crescere camini enormi al posto della vecchia struttura, che il nuovo impianto sarà di maggiore potenza e non migliorerà affatto l’impatto attuale ma lo manterrà inalterato.
I consiglieri dell’opposizione si sentono presi in giro e per bocca di Gilberto Bucci dell’UDC chiedono “... in quale fase si siano cambiate le carte in tavola dopo la presentazione della procedura di screening “ e concludono “... l’unico miglioramento l’avranno le casse della società Caviro sempre sulla pelle dei faentini.. e aggiungono “.. vi è una sinistra che sta corteggiando, come sempre, il potere economico scatenando un putiferio sulle spartizioni politico economiche”.

Questa vicenda ci serve per confermare due cose ben note: l’enorme reticolo di interessi che condiziona l’attività amministrava della sinistra nei nostri territori e l’uso strumentale delle istituzioni – il consiglio comunale in primo luogo – che vengono considerati poco più di uno scendiletto da utilizzare con indifferenza e con noncuranza perchè, lo sappiamo bene, le stanze del potere non sono certo quelle delle aule consiliari ma a volte coincidono con quelle della puzza.

Romano Rossi e la Friuli - Oggi a Riolo


giovedì 20 agosto 2009

Gli oneri di urbanizzazione del Comune di Faenza: una beffa per i comuni limitrofi

Prendendo spunto dalle osservazioni della Corte dei Conti al Comune di Faenza, il Capo Gruppo PDL in Consiglio Provinciale, Vincenzo Galassini, ha diffuso un comunicato stampa sulla vicenda degli oneri di urbanizzazione che in parte dovevano essere girati ai Comuni a seguito della costruzione degli Ipermercati. E' una lettura molto istruttiva, esemplificativa del "buon governo" della sinistra [...]

Bossi questa volta non l'ha sparata grossa

di Gianmaria Dall'osso
Sempre per la mia curiosità vado di tanto in tanto a curiosare nel sito del PD Casolano e così anche questa volta mi ritrovo a leggere il proseguo dell’articolo sui problemi interni del governo titolato Scricchiolii 2 . Nel micro articolo si tirano in ballo le richieste della Lega le quali possono essere [...]

Buon Giorno Casola

Anche in politica, così come nei calendari sportivi, la ripresa dopo l’interruzione estiva sancisce di fatto l’inizio di un nuovo anno.
Nel nostro caso la circostanza è ancor più significativa perchè Settembre rappresenta il vero avvio dell’Amministrazione Iseppi che dovrà cominciare a camminare sulle proprie gambe e mostrare, si spera, una autonoma capacità di governo del Comune.
Ma poi a Settembre si insedia anche l’Unione dei Comuni che sostituirà la Comunità Montana, feudo incontrastato per quasi vent’anni dei baroni rossi Sbarzaglia e Sagrini.
Qui la novità è rappresentata dalla probabile assunzione della presidenza da parte del Sindaco di Riolo, affiancato dai due sindaci ragazzini di Casola e di Brisighella. Il triunvirato appare debole e inesperto e, anche se dietro di loro si schiererà tutto lo staff di supporto e di conforto del PD emiliano romagnalo, non è certo che questa Unione sortirà i risultati che in molti si aspettano.

In questo contesto l’azione del PDL casolano continuerà sulle due direttrici note. La prima è rappresentata dalla volontà di rafforzare l’allenza con la Lega e con l’UDC, forze che convintamente danno vita al Gruppo Consiliare, la seconda è finalizzata a ricercare una buona visibilità territoriale sia attraverso gli strumenti telematici che, soprattutto, attraverso l’organizzazione di un partito strutturato, l’apertura di una sede ed una presenza informativa diffusa.
Una sede provvisoria è stata finalmente reperita in via della Sorgente ed ospiterà i tre partiti della coalizione e presto potremo rendere visibile il nostro lavoro anche attraverso strumenti di divulgazione non esclusivamente elettronica.

L’attività che abbiamo aperto in questa stanza ha concentrato le maggiori attenzioni sulla politica locale e pensiamo di continuare così anche per il futuro. Non ci interessa particolarmente aprire qui dentro un dibattito sulla politica nazionale perchè sarebbe un peccato sprecare tempo ed energie a scimiottare le discussionu dei leader attraverso la riproposizione di temi abbondantemente divulgati in altri contesti.
Sappiamo bene che l’identità politica è quasi sempre un derivato della proposta della direzione nazionale del proprio partito ma proprio perchè ci ispiriamo ad una cultura liberale, critica, non dogmatica, apprezziamo molto di più lo sforzo non facile di calare le personali radici politiche nel contesto territoriale e agire concretamente per modificarlo non limitandosi al rilancio degli slogan romani.
Tutto questo è più agevole per chi amministra perchè può dare concretezza alle idee ed è molto più difficile per chi, come noi, fa opposizione, perchè il rischio è quello di non potere mai accompagnare le proposte ai fatti aprendo spesso il fianco ad accuse ingiuste e immeritate di fomentare polemiche fini a sè stesse.

Cercheremo di spiegare, come ne saremo capaci, che la politica casolana ha un concreto bisogno di cambiare passo: per troppo tempo è stata terreno privato ed esclusivo di una piccola oligarchia di non più di dieci persone padrone del PCI ora PD, congelata e immobile nella propria convinzione di rappresentare il bene ed il giusto assoluti e condannata a riprodurre sè stessa dalla mancanza di alternative poliche.

La creazione di queste alternative sostanzia il nostro lavoro perchè prima o poi il buon giorno del cambiamento arriverà anche per Casola.

Fabio Piolanti
(che si scusa per il post troppo lungo)

martedì 11 agosto 2009

Anatomia di un sistema

Poiché le regole dell’economia sono molto più severe delle regole della politica, le società territoriali di Hera sembrano finalmente destinate a chiudere.

Ci dovremo privare, quindi, del fondamentale contributo del Consiglio di Amministrazione di Hera Imola-Faenza costituito da:
Presidente: Giuseppe Zuffa - Presidente Confcooperative di Imola
Vice Presidente: Ledo Raspanti - già esponente faentino della Margherita
Consigliere: Luciano Lama - Presidente ANPI di Imola
Consigliere: Giovanni Landi - Consigliere Comunale PD di Imola
Consigliere: Graziano Ciaranfi - già sindaco di Castelguelfo
Consigliere: Stefano Rustici - agente di commercio di Castelbolognese
Consigliere: Gianfranco Montanari - Presidente STAI di Imola
A questi consiglieri sono attribuiti compensi per complessivi circa 80mila euro all'anno.

Anche la società territoriale Hera di Forlì-Cesena ha un costo che tocca gli 80mila euro per i sei consiglieri di amministrazione.
Nel cda siedono:
Paolo Talamonti (presidente, ex assessore a Forlì),
Luca Montanari (vice Presidente),
Luciano Natali (ex sindaco di Cesenatico)
Giuseppe Ottavio Arnasei (ex consigliere comunale di Galeata)
Pier Luigi Maltoni (ex assessore comunale a Forlì)
Piergiorgio Poeta (segretario di federazione di Rifondazione Comunista).

Potrebbe sembrare una riproposizione monotona di situazioni conosciute, ma siamo veramente convinti che questo sia un opaco sistema di scambio tra economia e politica con una perdita secca sul business plan della società. Alla fine questi costi si scaricano tutti sulle tariffe pagate dai cittadini.
Fabio Piolanti

lunedì 10 agosto 2009

La buona notizia: i servizi in casa nostra

Dal 24 Agosto sarà attivato a Casola Valsenio uno sportello catastale decentrato aperto al pubblico per il rilascio di visure catastali ed estratti di mappa.
Finalmente non sarà più necessario andare a Ravenna per richiedere questi documenti.
Ci si può rivolgere:
dal Lunedì al Venerdì ore 08.30/12.30 a Fabio Ceroni
dal Martedì al Venerdì ore 08.30/12.30 a Rosangela Benericetti
per maggiori informazioni Comune di Casola

Questo è il Comune che vorremmo.
Deve finire la processione dei cittadini che si devono spostare per decine di chilometri e spesso inutilmente per ogni qualsiasi necessità.
Il Comune deve diventare il terminale telematico di tutta la pubblica amministrazione: assistere, aiutare, guidare e se possibile, risolvere in loco i problemi della gente.
Questa è la nostra idea di pubblica amministrazione: servizio, efficienza, velocità, risoluzione dei problemi.
Cose semplici, ma così difficili...

domenica 9 agosto 2009

I tagli dell'uomo nuovo

di Gianmaria Dall'osso
Leggo su Libero “Strappo tra governo e regioni per i tagli del decreto anticrisi” ovvero ciò che il governo fa è sempre sbagliato, parola di Vasco Errani, presidente della conferenza dei presidenti delle regioni.
Richiedere che qualcosa venga fatto per risanare la crisi economica ma poi continuamente lamentarsi e mettere i bastoni tra le ruote, questo è il comportamento della sinistra che sui giornali, ma solo a parole, vuole che il governo si mobiliti per risolvere questa benedetta crisi.

Risulta a dir poco incredibile come non si capisca che l’economia sia un dare e un avere. Se poi si considera quanto l’Abruzzo costa allo Stato, non viene altro da dire se non che da qualche parte questi soldi devono pure uscire.
Quindi altro non si può fare se non togliere fondi da quei comparti che al momento sono meno bisognosi ma questo la sinistra non lo capisce e il dubbio è sempre lo stesso: lo sono o lo fanno?

Il fatto che all’interno della schiera dei Presidenti di Regione vi sia anche l’uomo nuovo Vendola, come diceva la sua campagna elettorale, non può che ricondurre il pensiero a ciò che in questi giorni sta accadendo in Puglia dove tutta la sinistra - inclusa quella moderata (il PD di baffino) - è in piena tempesta sanitaria.

A mio parere sono quanto mai preferibili i tagli del Governo che non i tagli che, come sembra, sono stati effettuati nella Puglia dell’uomo nuovo.
Penso che i tagli del Governo avranno un fine migliore di quello di andare a ringalluzzire le varie sedi della sinistra Pugliese.
Craxi fu costretto all’esilio per i finanziamenti dei partiti. Ora aspettiamo e vediamo ciò che sarà di questa sinistra Pugliese.

Non basta dire "stronzi"

Mi devo scusare, prima di tutto con Gianpaolo Sbarzaglia poi con i casolani per l’informazione inesatta che ho fatto circolare addirittura per due volte e cioè che Sbarzaglia abbia fatto parte del consiglio di amministrazione di Hera Imola Faenza.
La notizia non è vera e alla seconda volta Sbarzaglia la rettifica alla sua maniera (meglio se lo faceva alla prima) dandoci degli “stronzi”, ma, lo sappiamo, lo stile non è acqua.
Però la rettifica di Sbarzaglia non dice tutto ed è proprio non dicendo che dice.
Noi sapevamo che era finito sul libro paga degli ex amministratori del PD ma avevamo una informazione approssimativa.
Infatti non sedeva nel Consiglio di Amministrazione di Hera ma in quello del mitico CON.AMI di Imola dove è stato chiamato nel Luglio del 2004 (vedi qui) ed è rimasto presumibilmente per un triennio perché lo ritroviamo ancora nell'ottobre 2008 (non senza difficoltà) negli elenchi resi dalle amministrazioni pubbliche ai sensi del comma 735 della Finanziaria 2007.
La retribuzione annuale per questo incarico - che si sostanzia in qualche riunione - è stata di € 11.250,00.
Come è ormai evidente, stiamo cercando di dimostrare che il sistema di potere creato dal PCI in maniera vistosa, ma ripreso in gran parte dal PD, non ha subito interruzioni definitive. Una volta chi entrava nella nomenclatura rossa non ne usciva più perché tra comuni, comunità montane, province, regioni, enti vari c’era sempre la possibilità di occupare poltrone e di preservare la casta.
Oggi è un po’ più complicato perché il mandato non rinnovabile oltre la seconda volta e una diversa sensibilità dei cittadini hanno limitato molte carriere.
Allora si sono inventati le multi utility (le vecchie municipalizzate per intenderci) come il Consorzio AMI ma anche la grande Hera e quindi possono promuovere, premiare, integrare il loro personale politico in molto ben remunerati consigli di amministrazione che sono più flessibile degli organi istituzionali dai quali è sempre meno facile pompare denaro.
Tutto qui. Basta dirlo. Ma appunto per questo Gianpaolo Sbarzaglia dice che siamo “stronzi”, ma non dice che lui non sedeva in Hera ma in CON.AMI.
Noi forse abbiamo perso le elezioni non perchè abbiamo raccontato “patacche”, ma proprio perché non le abbiamo raccontate.
Fabio Piolanti

sabato 8 agosto 2009

Le Carriere dei nostri politici

Amleto Rossini (deceduto) Sindaco di Casola Valsenio dal 1960 al 1975
Prima di diventare Sindaco: Funzionario del Partito Comunista
Al temine del mandato si trasferisce a Ravenna come Funzionario del Partito Comunista

Giampaolo Sbarzaglia Sindaco di Casola Valsenio dal 1975 al 1990
Prima di diventare Sindaco: dipendente della Società Autostrade
Al termine del mandato torna alla Società Autostrade. Oggi in pensione.
Attualmente siede nel prestigioso Consiglio di Amministrazione di Hera Imola Faenza con compensi annuali da noi non conosciuti (informazione sbagliata, vedi rettifica)

Franco Tronconi Sindaco di Casola Valsenio dal 1990 al 1995
Prima di diventare Sindaco: Dirigente della Provincia di Ravenna
Al termine del mandato torna alla Provincia di Ravenna. Oggi in pensione.

Marino Fiorentini Sindaco di Casola Valsenio dal 1995 al 1999
Prima di diventare Sindaco: ristoratore
Al termine del mandato assume incarichi di Segreteria Politica nel Partito dei Comunisti Italiani
Attualmente assessore ai lavori pubblici della Provincia di Ravenna: compenso annuale circa 35.000 euro

Giorgio Sagrini Sindaco di Casola Valsenio dal 1999 al 2009
Prima di diventare Sindaco: Funzionario dei DS
Al termine del mandato: Funzionario del PD – Attualmente nella Direzione del PD Emilia Romagna
Dal 26 Giugno 2009 siede nel potente Consiglio di Amministrazione di CON. AMI di Imola con compensi annuali che nel 2007 erano di € 11.250,00.

Nicola Iseppi Sindaco di Casola Valsenio dal 2009
Prima di diventare Sindaco:
Dipendente Prink di Castelbolognese. Da Maggio 2009 dirigente rettificato in Responsabile d'Azienda del Gruppo Cevico di Lugo

venerdì 7 agosto 2009

giovedì 6 agosto 2009

Impianto di teleriscaldamento

di Gianmaria Dall'osso
Dopo mesi di richieste anche il sindaco ha capito l’importanza della comunicazione e di conseguenza ora è possibile parlare concretamente della situazione caldaia.
Ora ciò che più mi preme è riaffermare che quanto da me in precedenza scritto rispecchia la realtà del progetto esposto pubblicamente dal Sig Sindaco e da qui vorrei porre una domanda.
Come presuppongo avrà visto nella stanza mediatica del PDL è stato posto il sondaggio tramite votazione per quanto riguarda l’abbattimento degli alberi cosa che spero e penso pure voi accettiate come strumento democratico.
Ora per non tornare a contestare il progetto della caldaia(e quindi spendere parole che non credo giovino ne a voi ne a noi oppositori) chiedo e spero che pure da Lei venga accettato di porre una votazione da parte dei cittadini i quali frequentano i vari siti Casolani facendo una semplice domanda giusto così per farci e farvi un idea di quello che chi a Casola risiede pensa sul progetto da lei illustrato.
Più semplicemente sei a favore o a sfavore della caldaia?
Porre un quesito che naturalmente riguarda tutti i Casolani credo sarebbe una palese dimostrazione di buona volontà di tutta la giunta da lei presieduta.
A questo punto non mi resta che aspettare una sua risposta e naturalmente una risposta del capogruppo dell’opposizione siccome chiedo ad entrambi di dar disponibilità attraverso i vari siti di porre la domanda come sopra
Grazie
Gianmaria
..
Precisazione
Ritengo necessario precisare che il Gruppo Consiliare PDL-Lega Nord-UDC-Indipendenti e i partiti che lo compongono non hanno ancora assunto una posizione politica sul tema dell'impianto di teleriscaldamento poichè sono in corso gli approfondimenti tecnici sugli elementi progettuali presentati dal Sindaco ed in particolare devono essere acquisite le documentazioni sanitarie, di impatto ambientale e la conformazione economica dell'operazione.
Per quanto attiene la proposta presentata da Gianmaria Dall'osso per una sondaggio on line tramite i siti dei partiti e dei giornali locali, manifesto la convinzione che un simile sondaggio non possa essere considerato attendibile per una utilizzazione di natura istituzionale.
Qualora si dovesse optare per una consultazione della popolazione, anche di natura informale, questa potrà avvenire soltanto su organizzazione del Comune di Casola Valsenio e attraverso un comitato di garanzia rappresentativo dei gruppi che preveda comunque il raggiungimento di tutte le famiglie non necessariamente ricorrendo allo strumento informatico che non è in grado di riflettere l'universo della popolazione casolana, ma solo una minima parte.
In ogni caso il Gruppo Consiliare non sta valutando, per ora, di proporre strumenti di consultazione popolare sull'argomento.
..
Fabio Piolanti
Capo Gruppo Consiliare

Chi ha la casa fatta di vetro, non dovrebbe gettare pietre

di Gianmaria Dall'osso
Non essendo un medico potrei sbagliarmi, ma penso che sia il fosforo ciò che dovrebbe venir dato in quantità industriali alla sinistra sia quella nazionale, che quella Casolana.
“Scricchiolii”, questo l’articolo a firma PD Casolano dove all’incirca si dice che essendovi polemiche tra Nord e Sud all’interno della maggioranza, anche a causa della crisi economica che il paese sta attraversando, aumentano gli scricchiolii nel governo Berlusconi.
Ora negare che vi siano contrasti all’interno della maggioranza sarebbe stupido ma lo è ancor di più non capire che la situazione nord-sud proviene da cinquanta anni di mala politica .
Forse i signori della sinistra non hanno capito, e per questo umilmente li informo, che la crisi non è partitica ma di piccioli. Sono certo che, come in Campania, anche in Abruzzo la mano del Cavaliere saprà risolvere anche questa eredità
Altrettanto stupido è sicuramente non capire che il governo Berlusconi ha in questa prima parte di legislatura dovuto affrontare l’emergenza rifiuti in Campania, quella amministrata dal PD Bassolino, il terremoto d’Abruzzo, l'emergenza economica.
Pur ripetendomi dico che è alquanto stupido trovare una sinistra che accusa noi non ricordando la rovinosa caduta causata dal crollo dell’Unione che - senza crisi economica, senza terremoto e lasciando il pattume per le strade - ha portato a morte il governo Prodi in meno di due anni.
Se non fosse per i nove mesi di disoccupazione regalatami da una legge criminale del governo Prodi (parlo di quella che ha aperto le porte ai clandestini –che ora rubano il lavoro ai cittadini Italiani lavorando sottoprezzo), inviterei la sinistra Casolana ad una mangiata di pesce noto alimento ricco di fosforo


Se io fossi moglie o marito...

di Gianmaria Dall'osso
Se io fossi moglie o marito di un sinistroide altro non potrei fare se non distruggermi per gelosia.
Di qualunque cosa si parli, che sia politica casolana, alberi, stufe, strade, altro non riescono a fare lor Signori se non andare a parare su Berlusconi. (segue)

martedì 4 agosto 2009

Esemplificazione di un sistema di potere

Dal momento che c'è chi sostiene che in Emilia Romagna non siamo in presenza di un intreccio politico economico potentissimo, diamo una occhiata al Consiglio di Amministrazione di Hera formato da 18 membri. Un numero enorme. All'Enel tanto per fare un esempio ne hanno la metà. All'Eni ne hanno 10.
Ma di questi quanti vantano una provenienza politica o una contiguità politica? Ben 13. Guardate un po' (un nominativo non è stato comunicato nel sito ufficiale di Hera):

A questi andrebbero aggiunti tutti i numerosi consiglieri che siedono nelle 8 società territoriali di Hera. La nostra è Hera Imola Faenza dove siede, non certo a titolo di volontariato, il nostro concittadino Gianpaolo Sbarzaglia, già Sindaco di Casola Valsenio.

lunedì 3 agosto 2009

Ancora su Casola - Le ragioni di una sconfitta che ha la dignità di una vittoria

Giorgio Sagrini ha scritto una nota piuttosto astiosa prendendo a riferimento una riga nella quale parlavo del suo ruolo di gestore del sito del Comune di Casola Valsenio e lo dicevo “uno che non va tanto per il sottile quando c'è di mezzo il partito”. (segue)

sabato 1 agosto 2009

Quei 52 alberi gridano vendetta

L’assessore Ricciardelli risponde all’interrogazione della nostra Vittoria Benericetti sulla strage degli alberi di Viale Neri fornendo alcune informazioni veramente singolari e in parte inattese.
La più importante di tutte e, in un certo modo, la più sorprendente è che i nostri alberi sono stati abbattuti, non perché danneggiavano le case attigue, non perché ingombravano la sede stradale, ma perché erano troppo in salute, troppo belli e grandi e soprattutto per “piantumare essenze e alberi più consoni al nostro territorio”.

Al loro posto infatti saranno piantati, oltre ai soliti cespuglietti di lavanda destinati a soccombere dopo pochi mesi per mancanza di manutenzione e di irrigazione, i mitici carpini, quegli striminziti alberelli che già stanno nella piazzetta retrostante il comune e che dopo trent’anni sembrano sempre sul punto di esalare l’ultimo respiro tanto sono esili, precari, sempre afflitti e tristi sia in estate che in inverno. Alberi non alberi.
Questa desertificazione, che non sarà più riparata, costa comunque alle finanze pubbliche circa € 166.000,00 nuovi lampioni compresi. Una esagerazione da ogni punto di vista.

Purtroppo questi amministratori non possono essere portati in tribunale perché la devianza estetica e l’insensibilità urbanistica non sono un reato penale, ma per una colpa così, questi, dovrebbero essere interdetti a vita dai pubblici uffici.
E’ veramente un reato grave quello che hanno compiuto.

In un paese normale e non sottoposto ad una specie di omologazione culturale verso il basso, una operazione del genere avrebbe sollevato le rimostranze delle associazioni culturali, degli ambientalisti, di Italia Nostra, dei Verdi, di molti ordini professionali, degli architetti e dei geometri, degli insegnanti. Soprattutto avrebbe indignato la sinistra che subito avrebbe organizzato raccolte di firme e mobilitazioni.

Invece, a parte qualche flebile voce prontamente spenta, tutto è finito nel più greve silenzio e nella più vischiosa omertà.

La dico con Celentano: dormi Casola, la situazione non è buona.

Le primarie del PD - di Gianmaria Dall'osso



Avendo letto l’articolo nel sito del PDL ho pensato di far nuovamente visita a quello del PD giusto così per vedere che aria tira. Naturalmente non si poteva non trovare un articolo sulle future elezioni per il segretario e così è stato (segue)

L' OdG sulla Peschicoltura, alla fine, trova un voto unanime

CC del 29/7/2009 Ordine del Giorno: Crisi della Peschicoltura- Relatore Graziano Caroli (Approvato all'unanimità con 13 voti favorevoli).

L'OdG sulla difficoltà degli agricoltori per un calo di reddito derivato dai problemi di commercializzazione dei prodotti - in particolare delle pesche - era stato impostato dal centro sinistra con il solito ritornello contro il governo dichiarato incapace e inetto. E' ormai un disco rotto!
Poi, una più ragionevole riflessione politica, maturata alla luce di un analogo confronto di alcuni giorni fa in Consiglio Provinciale, ha indotto il Sindaco ad accettare la nostra proposta di adottare il testo deliberato all'unanimità in Provincia. Così è stato e il documento è stato approvato all'unanimità anche a Casola.
Fa riflettere però la confusione politica del Gruppo di Uniti per Casola.